Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Pensieri d'autunno

Ascolto il vento tra i miei capelli
tra gli alberi spogli e le foglie sul sentiero
come lacrime rossastre che avvolgono

bello l'autunno con il suo magico silenzio
e il mormorio del ruscello spumoso
la terra zuppa d'acqua, dalle, intense piogge

il mio spirito raccoglie ogni sensazione
come un fanciullo curioso di ogni novità,
grazia e leggiadria nel bosco spoglio

infiniti tappeti rossi delle foglie morte
la luce del giorno è breve, si prepara
il sentiero per l'inverno...

saggio e incandescente autunno nel cuore.
Composta mercoledì 20 novembre 2019
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Sul muro della memoria ascolto la vita
    di un paese sorto da echi di speranze
    racchiusi in caverne di tufo millenario
    dove sono nascosti tramonti e pianti.

    Sento l'alito di uomini, donne e bambini
    riscaldare il tempo racchiuso sui muri
    dove le conchiglie marcano i millenni
    della storia trascorsa sotto sole e luna.

    La nostra vita umana ha tracciato strade
    su questa nostra terra calpestata da passi.
    Le grida di dolore, gioie, preghiere e morte
    vagano nell'aria e la notte le chiude nei fiori.

    Sulle anziane mura di città e paesi con storia
    giacciono le voci, i nomi, la bellezza e allegria
    di gente che ci ha tracciato gli umani cammini
    regalandoci la speranza di incontrarci con Dio.
    Composta venerdì 31 maggio 2019
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Al crepuscolo della nostra umana vita:
      quando i giorni si allungano sotto il sole
      le sere stentano a richiamare le stelle
      gli occhi si chiudono per capire il silenzio
      allora qualche lacrima scenderà solitaria
      a lavare ricordi che ci nascondiamo dentro.

      Il tempo ci ha scolpito il volto con molte rughe
      dove abbiamo accartocciato i sogni realizzati
      mentre certe voci giovanili si sentono lontano
      come un eco racchiuso nella nostra memoria
      che trasporta gli anni maturati nel duro lavoro
      oggi chiusi negli acciacchi che l'età non perdona.

      I nostri giorni trascorrono appesi a tanti ricordi
      che ci invitano a dialogare con vecchie fotografie
      dove i volti e i sorrisi ci parlano e ci interrogano
      masticando il tempo trascorso chiuso negli occhi.
      Le ore ce le marca l'orologio della torre silenziosa
      che ci invita a tornare a casa appoggiati al bastone.

      Tutti noi che abbiamo la fortuna di essere vecchi
      ringraziamo il grande inventore dei bei tramonti
      dove riposano tenui raggi di sole che si nasconde.
      Aggrappiamoci con gioia alla nostalgia passata
      in attesa che sboccino i fiori del nostro autunno
      per portarceli sulla bara come ultimo nostro bacio.
      Composta martedì 30 aprile 2019
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Durante un passeggio lungo campi verdi di foraggio
        dopo una curva i miei occhi si riempiono di colore:
        sono i rossi papaveri aperti che salutano il tramonto
        prima che arrivi la notte a chiudere gli occhi al giorno.

        Mi fermo e ammiro il campo trapunto di chiazze vive
        che la lieve brezza primaverile accarezza con dolcezza
        mentre i tanti petali soffici e delicati s'inchinano al sole
        che lentamente scende sul tramonto con delicatezza.

        Racchiudo il momento in una foto mentre il sole scende.
        Il rosso dei papaveri lentamente perde il suo splendore
        per perdersi lenta nell'ombra mentre la luce si nasconde.
        Mi incammino meditando sul rosso simbolo dell'amore.

        Affido ai papaveri il messaggio degli amori teneri, delicati.
        Alle rose rosse la gran passione dei primi amplessi amorosi.
        Alle buganville color sangue una lunga vita agli sposi santi.
        Gli altri colori li nascondiamo nel cuore per altre occasioni.
        Composta martedì 30 aprile 2019
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          In un piccolo verde bosco fluviale
          senza cammini né grandi animali
          mi hanno accompagnato uccelli
          invitandomi dolcemente a cantare.

          Il sottobosco era pieno di alte erbe
          tappeto verde che copriva le ferite
          di tronchi abbattuti dal forte vento
          con rami secchi vestiti di silenzio.

          Un pomeriggio tiepido primaverile
          mi accompagnava senza mormorare
          mentre con un bastone e uno zaino
          respiravo sentendo la natura cantare.

          Mancava solo una bella pioggerellina
          per dare un tocco di decorazione nuova
          a questo bosco lasciato come Dio vuole
          senza un aiuto alla natura che muore.
          Composta domenica 31 marzo 2019
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