Poesia d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Errare del pensiero

Errare del pensiero
si inabissa,
ruota intorno
dentro un cielo ignoto
parla più forte
resta sempre muto,
formula teorie,
stratagemmi,
con la mente incapace
a tutelare
i consigli di un senso
dell'anima che sorge
dall'infinito Senno,
forse sono soltanto
invisibili cocci
di parole
artefici del senso
che conduce
due corpi ad inventare
una ragione.
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    Scritta da: Oliver Amandola
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Hanno una loro anima queste colline

    Hanno una loro anima queste colline,
    ed io lo so bene quanti bicchieri occorrono
    per scrivere solo un verso che possa avere
    la forza delle loro fiamme.

    Non senti come i sentieri alitano nel seno della terra i loro palpitanti semi; non senti come
    il sole prolunga i giuramenti e l'autunno
    dondola l'ebrezza di chi si inciampa nei bicchieri.

    Non per l'invidioso che al bancone sparla,
    non per il superbo che al tavolo si vanta,
    non per il giovane innamorato che prima annusa e poi sorseggia qualche bacio.

    Ma per l'amante che si ubriaca di una donna
    e non ne parla, per il selvaggio vecchio che da tempo si sveglia solo; per chi nel dolce peccato precipita e si scheggia gli occhi di stelle e neve.
    Composta sabato 30 novembre 2013
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Qualcuno a cui gettare la propria ombra,
      succhia la vita del moto dai piedi
      dai seni delle suole
      che risentono dello sgonfiamento.
      L'ombra è la propria morte nella Vita.
      È il fardello-cadavere
      da dovere portare
      fino alla bara del letto finale.
      È una preghiera su cui il labbro affonda,
      è la parola che ritarda ancora
      l'affiorare dal magma dell'inchiostro.
      È un'inversione all'aldilà del Tempo:
      io, biondo nella mia pelle, divento
      formica che trascina la sua briciola.
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        Scritta da: Maria Lo Cicero
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Tra il cuore e i pensieri

        Sono molte le cose di me che non ti ho mai detto.
        Sono molte le cose che non ti ho mai spiegato.
        Forse per paura di non essere capita, forse per paura di perderti, o forse solo per vergogna.
        Ma le parole, le emozioni, i sentimenti che non ti ho mai spiegato non sono persi, non li ho smarriti o scordati.
        Li tengo solo custoditi in quello spazio che si trova tra il cuore e i pensieri.
        Composta mercoledì 28 luglio 2021
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il senso del senso

          Il colore di passi
          custodisce
          l'itinerario incerto sulla cima,
          come un afflato
          lega memorie
          all'attimo che passa,
          ansie timori angosce
          stringono forte
          gli ultimi gradini
          al futuro
          che invita penetrare
          col pensiero
          nel fondo dell'oblio,
          si prende cura ancora
          oltre lontano.
          O questo immenso
          infinito che accoglie l'infinito!
          Ha un senso questo senso
          di tutelare il senso
          dove non entra
          un piccolo pensiero?
          Forse è postato
          un atomo divino
          nel silenzio dell'anima
          che sente
          come un amore
          conglobare il tutto
          nello spazio infinito
          di un momento.
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            Scritta da: Andrea De Candia
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Versa il tuo caffè d'ossa
            Luna, tazza che medita i suoi cocci
            fra l'oblio e l'agguato
            che sei esistita lo dimostra il manico,
            banco celeste a cui come clienti
            si affidano gli insonni per placare
            sui labbri delle palpebre la sete
            della luce, dell'ultima ch'è ancora
            gratis; le monetine delle stelle
            lasciate lì, di tutti e di nessuno.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Mi assento e vedo che l'anima è ombra.
              È suola sotto la scarpa del corpo.
              Formica che trascina la sua briciola
              alla tana costante del destino.
              Se il cielo appare nero è perché Dio
              ammesso che Dio esista, Dio è una madre
              china lo sguardo come la Pietà
              e lo veste della sola pupilla
              ne fa un'eco, uno specchio e se lo guarda
              nell'assenza di vetri dell'eterno
              che attutiscano il suo lungo silenzio
              e non basta che sorga una fenice
              in un abbozzo di pianto di luce
              dal cumulo di ceneri stellari
              perché ora creda che sia la mattina
              si sono distanziate, nulla più
              spalancato ed atroce come una
              folla di solitudini gemelle.
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Scendere in strada come nel profondo
                Inferno, fendere il suo sonno buio,
                negli Inferi del più infinito altro
                a farsi incontenibile, la Notte,
                la visione della sua pelle rosea
                cadde da altezze vigili di sguardi,
                così anche la lacrima celeste
                s'addormentò nel lutto, seppellì
                nell'ideale il fuoriuscito cranio,
                le stelle troppe, distanti e minuscole,
                a far risorgere con un incendio
                la luce, sotto la forma di un pianto –
                fu che non si conobbe la sua origine
                o come la si fosse già saputa
                fin troppo, null'altro restava in serbo –
                sopra era una pupilla dilatata
                come il mistero a urlare nel silenzio
                di rimanere tale ancora e sempre –
                altrove dove invece era celeste
                era il visitatore alla sua tomba
                a gettarsi col suo corpo di pianto,
                fiore di generoso sacrificio,
                come un voler non ritornare indietro
                in quell'eternità in quell'istante.
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                  Scritta da: Mauro Lo Sole
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  I papaveri

                  Sogno di danzare
                  sulle note di Spring Waltz
                  di Chopin
                  sotto il sole estivo
                  con Camille
                  moglie di Claude Monet
                  nei campi di papaveri
                  dell'Île de France
                  tra il verde smeraldo
                  e i ciuffi rossi
                  accarezzati dal vento
                  che soffia in un cielo
                  velato da nubi bianche
                  sospinte da una leggera brezza.
                  Composta giovedì 6 maggio 2021
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