Poesie d'Autore


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie d'Autore)

Come la nebbia

Ci racconteranno
come si raccontano
inverni
di piene e di risvegli,
di carezze in riva al fuoco.
Torneranno ad amarci
come si ama quel sole
che non si mostra.
Quando
come la nebbia,
sulle sponde del giorno
ci poseremo
e ci abbandoneremo
alla pietra in tumulto,
accarezzeranno la chioma
di parole mai nate.
Ogni istante sarà
già
istinto di memoria,
sulle spente labbra
di un tempo che non perdona.
Composta mercoledì 11 giugno 2014
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    Scritta da: Ayesha
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Da una conchiglia

    Di porpora raggeli
    sotto le onde del vento
    e giaci
    sotto una coperta di stelle
    raccolta nella nicchia
    dei tuoi sinuosi pensieri.

    Al riparo dagli universi
    ti accolgo in una conchiglia
    dove avvolgi il sogno
    che ti attende negli abissi
    inesplorati dell'oceano
    che la casa dove dimori
    custodisce e rievoca
    echeggiandone memorie
    tra le perle e la spuma
    di chi s'addentra dal mare.

    Le maree oscillano
    nella messa che reciti
    all'alba smeralda
    delle tue incredulità
    lei paziente attende
    l'umiliazione delle tue acque e
    il coraggio degli orizzonti
    che timorosa osservi
    dalla tua conchiglia
    guardando lassù
    superficie soleggiata
    dalla quale
    un giorno emergerai.

    Mai nata
    sempre esistita
    nella bellezza
    delle forme senza forma
    forgiata dalle acque
    e dal seno
    della tua casa
    senza dimora.
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      Scritta da: Ayesha
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Svevo aveva ragione

      Svevo aveva ragione
      Fuori dalla penna non c'è salvezza
      diceva Svevo
      e io m'accorgo
      c'aveva ragione
      se questa è l'unica maniera
      che m'è rimasta di vivere
      ben venga tale splendore
      ornato di pezzi di carta
      e parole venute dal cuore,
      un cuore di plastica
      che scioglie al sole,
      auto combustibile
      e pieno di vapore -
      costretto a evaporare
      senza alcun pudore,
      lasciare il mondo
      cacciato dall'amore.

      Svevo aveva ragione
      che quando scrivo
      sento vita fluire
      nient'altro in questo paradiso
      mi allieta al punto da dire
      che vi sia qualcosa di meglio
      di migliaia di pagine da riempire,
      con svaghi di realtà e di orrore
      che paion fantasia
      all'occhi del lettore
      e che in verità
      son più reali
      di qualsiasi attore
      che impara a memoria un copione
      per compensare un vuoto interiore.

      Siamo attori di noi stessi
      e ci perdiamo tra i riflessi
      di una falsa ambizione
      costruita sulla notte
      e se mi chiami per nome
      allora posso dire
      che mi è concesso l'onore
      di portare vibrazione
      un vuoto d'emozione
      che parla più del sole
      un'assenza, una canzone
      una presenza priva di parole.

      Svevo aveva ragione
      non c'è salvezza senza penna
      senza un cuore lacerato
      che si apra alla vita
      e le faccia da antenna.
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        Scritta da: prosdocimo
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Come potrei

        Come potrei trattenerla in me,
        la mia anima, che la tua non sfiori;
        come levarla oltre te, all'infinito?
        Potessi nasconderla in un angolo
        sperduto nelle tenebre;
        un estraneo rifugio silenzioso
        che non seguiti a vibrare
        se vibra il tuo profondo.
        Ma tutto quello che ci tocca, te
        e me insieme
        ci tende come un arco
        che da due corde un suono solo rende
        Su quale strumento siamo tesi,
        e quale grande musicista ci tiene nella mano?
        O dolce canto.
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          Scritta da: Ayesha
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Le spalle del cielo

          Io sono irraggiungibile per loro
          come Lui è per me -
          Essi son turbati dalla mia lontananza,
          tale ch'a lor paio una Stella.
          Ma non sanno
          ch'io Bramo - insonne
          quella più Lontana,
          che si volge alle Galassie
          dimenticando chi per loro
          fu sempre la più bella.
          Composta lunedì 5 agosto 2013
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            Scritta da: Alessandro Rossini
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Usanza dell'isola di Ceo

            La morte più volontaria è la più bella.
            La vita dipende dalla volontà altrui; la morte dalla nostra.

            Montaigne

            Se Cristo volle scegliere di vivere,
            perché non potrei scegliere di s-vivere?
            La libertà di amare il suo Natale
            si specchierà nel mio giorno Mortale
            scelto attraverso Santa Eutanasia,
            nostro natale, auto-eucarestia.
            Composta venerdì 30 maggio 2014
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              I colori del tempo

              Splende un silenzio
              inciso di malore
              della serpeggiante carreggiata
              nelle cariatidi marmoree
              e telamoni
              di questo mausoleo ferito
              dalle ingiurie del tempo,
              un silenzio che parla alle rovine
              con la voce pesante
              come una montagna
              sospesa sui pensieri,
              i giganti si sciolgono nell'onda
              vivendo ciò che resta dopo il giorno
              dove la notte vince sulla luce...
              la morte non è morta,
              si aggira sonnolenta
              negli intervalli di deserti di frotte
              l'aria impregnata
              di sapore che antico si rompe
              sgranocchiata dal passo dei motori.
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                Scritta da: arsiom42
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Sensazioni autunnali

                Il rumore delle foglie è lo sfrusciare lieve
                di parole sussurrate.
                Il fruscio del vento
                è una parte di me stesso.
                Il cinguettio degli uccelli
                è un presagio per varcare confini
                sempre più belli.
                L'acqua del fiume che scorre impetuosa
                raggiunge la foce con pace armoniosa.
                Il rumore del mio pensiero,
                il chiacchierio della mia mente
                non mi spaventa, ne mi sorprende.
                Come le foglie anche i mie capelli
                iniziano a cadere, è il presagio autunnale
                che è tutto da vedere.
                Composta martedì 11 ottobre 2005
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                  Scritta da: Antonio Belsito
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Ore
                  di sere vere
                  di solo sole;
                  il mare che è sale
                  e non si ferma il sudore.
                  Amore
                  senza amaro:
                  la luce di un faro.
                  Raro
                  è come caro;
                  si vede poco
                  e io gioco.
                  Fuoco.
                  Arde, morde
                  vibra come corde.
                  Sentimento
                  perché io non mento.
                  Sento,
                  conto il tempo,
                  campo.
                  In un lampo
                  mi addentro
                  mi scontro
                  lo affronto.
                  Stringo
                  perché non fingo
                  l'abbraccio.
                  Bacio,
                  mi avvicino,
                  torno bambino.
                  Mi batte il cuore,
                  fragore,
                  stringo il mio rossore.
                  Fremo
                  temo
                  tremo.
                  Ore
                  di sere vere
                  di solo sole.
                  Di vita e di ardore.
                  Colore.
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                    Scritta da: dantino
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Capita

                    capita, che il respiro indugi
                    sopra anime che prendono fuoco
                    chine sopra figure senz'ali
                    e il Fumo di bare sorprese in attesa
                    sono, le solitudini di piangenti candele di cera
                    "mai osservai il cielo senza colori";
                    "mai una barca lasciò il mio porto senza un caro saluto";
                    "mai un treno, prese comodo posto nella mia stazione senza un rituale, gentile benvenuto"
                    Capita che anche oggi,
                    il respiro indugi sopra anime senza suono
                    imbellettate di finzione
                    tormentate, come barche in secca
                    dico: "Non vedete l'alito dei buoi scavare
                    tra le cortine di nebbie create?";
                    "Non udite il silenzio della rassegnazione?"
                    capiterà che pur io mi rassegni
                    e la mia voglia di vento
                    capiterà che s'acquieti la mia anima sudata
                    nulla, è mai più come ieri
                    correvo, ed oggi che siedo...
                    ho ancora del bimbo il profumo
                    e rughe, intagliate di metallo.
                    Composta lunedì 12 maggio 2014
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