in Poesie (Poesie d'Autore)
Quando ama pacato
a Musa e mente arguta e cuor gentile.
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Quando ama pacato
a Musa e mente arguta e cuor gentile.
Ma non perciò nel disdegnoso petto
d'Argante vien l'ardire o 'l furor manco,
benché suo foco in lui non spiri Aletto,
né flagello infernal gli sferzi il fianco.
Rota il ferro crudel ove è più stretto
e più calcato insieme il popol franco;
miete i vili e i potenti, e i più sublimi
e i più superbi capi adegua a gli imi.
Ogni bacio non dato,
è un arte perduta,
una tela senza colori,
un pittore, che assente,
guarda il suo quadro vuoto,
una musica senza note,
un silenzio assordante che si chiama noia,
un attimo senza senso d'amare,
un pensiero vuoto nel cuore,
un 'opportunità perduta nel tempo
in cui noi dovremmo gioire:
quindi amore, baciami, e io ti bacierò,
e chiedimelo mille volte a altre mille,
fino a perdere la voce,
perché non aspetto altro da te, come te da me.
Poiché nulla senza amore ha senso,
e forse è proprio questo il dilemma:
se amare vuol dire tutto,
allora senza esso,
non c'è nulla per cui poter vivere e soffrire,
e il prezzo da pagare,
è scritto sulla vetrina del mondo:
"o ami, o esci".
Ahi ahi, ma conosciuto il mondo
non cresce, anzi scema, e assai più vasto
l'etra sonante e l'alma terra e il mare
al fanciullin, che non al saggio appare.
Pace non cerco, guerra non sopporto
Tranquillo e solo vo pel mondo in sogno
Pieno di canti soffocati. Agogno
La nebbia ed il silenzio in un gran porto.
Claudicante.
A zoppicare sulle arterie
espandersi in diastole
e tramortire in vene strozzate
ché il terrore
- il tremore -
stringe
e fa pugno chiuso e saldo
nel fervere ansioso
poi
aprirsi
ed accorgersi d'aver trattenuto mosche
pensare fossero falene
poi
mutarsi in api
e subirne il pungiglione infetto
e quando ci saranno piume a carezzarlo
ritrarsi sarà un attimo
con lo scatto dell'anticipo
e la fuga del sapere come va a finire
ché ciò che ha sofferto
conosce solo la sofferenza
e l'impotenza s'apprende
in perenne sistole
tra ventricoli appestati
ed atri contaminati
_crocevia di valvole secernenti veleno.
I piedi scalzi, dentro i zoccoletti
sul vestitino c'è la mantellina
all'uncinetto, fatta da mammina
Un dono di Natale tra i dolcetti
Fermavi i tuoi capelli con cerchietti
toccavi l'acqua fresca ed argentina
giochi e risate la tua medicina
La povertà, il freddo, i denti stretti...
Con la tua veste larga e un po' dismessa
attorno a quel nasone di borgata
riuscivi sempre a fare una gran festa.
L'era dei sogni, di un mondo migliore
ora ricordi di mente naufragata
Del tempo andato, gran compositore.
Se tu farai il girotondo
come un bambino diavolo intorno al mondo
in cerca di amore umano profano,
sarai ferito alle ali come un bianco gabbiano
e non potrai più prendere il volo
e resterai sempre triste e solo...
Ma se volare sai... devi amare con l'anima,
se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Ricomincerai ad amare con il cuore
un piccolo, semplice o privilegiato fiore.
Così metterai altre ali
e piano piano fino al cieli risali.
Ma se vuoi volare sai... devi amare con l'anima,
se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Poi contemplerai di mille fanciulle gli occhi belli,
così entrerai in mille grandi castelli
dove l'amore sublime diventa divino
in quel meraviglioso giardino.
Ma se vuoi volare sai... devi amare con l'anima,
se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Poi con l'aiuto del vangelo di Gesù
volerai sempre più in alto lassù
fino a raggiungere l'immenso cielo
del cuore grande e divino che si nasconde dietro un velo.
Ma se vuoi volare sai... devi amare con l'anima,
se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Poi incontrerai il volto di una donna tanto bella
più lucente di una stella.
Il suo nome è Maria,
ed è madre e regina dell'anima pia.
Ma se vuoi volare sai... devi amare con l'anima.
Se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Così raggiungerai la fonte della felicità
per vivere d'amore per l'eternità,
e con inni divini e canti
sarai sempre felice fra angeli e santi.
Ma se vuoi volare sai... devi amare con l'anima,
se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Quando sarai in paradiso
fra gioia e lucente sorriso,
non t'importerà più davvero
di essere angelo bianco o nero.
Ma se vuoi volare sai... devi amare con l'anima,
se vuoi volare più in alto dai... devi amare con l'anima.
Rora, Roma, Roma caput mundi
della paganità, della superbia, della vanità
tu sei tutta bella
sei meravigliosa sempre vestita a sposa
somigli ad una grande rosa.
Roma, Roma, oggi sotto er'cupolone
non si festeggia di certo l'alone di Nerone,
nemmeno l'alone der'goccioline
e nemmeno l'anone der'pallone.
Ma si festeggia l'alone
della fede e carità.
Roma, Roma, oggi tra inni e canti
ti festeggiano angeli e santi.
Michele, Raffaele, Gabriele, Fedele,
Pietro, Paolo, Andrea, Marco,
Giacomo, Giovanni, Matteo, Bartolomeo,
Maria, Cecilia, Stefano, Lucia,
Nicola, Francesco, Giuseppe, Biagio,
Luigi, Papa Giovanni Wojtyla,
Pio, I magi, I bimbi innocenti,
e mille e mille cuori divini
che sono diventati angeli bambini
ti donano tanto amore e felicità.
E tu Roma, Roma, sarai regina di fede e carità.
E tu Roma, Roma, vivrai per l'eternità.
Umile, semplice la poesia
come un dolce sogno
una sublime fantasia
Si è distaccata dall'immenso cielo
si è separata dal divin velo
Per prendere il posto nel cuore di tanti
essere umani poveri, poeti e santi.
Ha ornato i giardini più belli,
è stata ospitata nei più grandi castelli.
Ha elevato umili e meravigliosi fiori,
ha unito tantissimi amori
Come mirici, papaveri o vellutate rose
come tante cenerentole e regine spose
ha donato tante sublimi realtà
come la gioia, l'amore, la libertà e la felicità.
Poi ha ripreso il suo volo
come un semplice gabbiano solo
come un meraviglioso pensiero,
ha ripreso il cammino
come un angelo vero.
Ha toccato la luna e le stelle
e le mille e mille realtà spirituali più belle.
Ha raggiunto l'immenso giardino
del cuore infinito divino.
Si... perché la poesia è creatura di Dio
anche se si serve pure del dito mio
come un angelo intorno al mondo.
Si... perché la poesia è creatura di Dio
anche s si serve del dito mio
E non dona quel giusto sorriso
ai poeti per volare verso il paradiso