Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Così è

Esistono sbarre di invalicabile bravura
anime in cenere
rassegnate da irrespirabile agonia
non velenose ma veleno
non ferme, stagnanti
ma che muovono intorno
forte è il guaire dei cani
in un comodo scodinzolare di vergogna.
Non la vigliaccheria dei vigliacchi
il putrido opportunismo
non sopporto, il tonfo vergognoso dei codardi
farò che mi crescano i denti da lupo
e gli artigli dell'orso.
Sono tempi di malato tempo
di inumano egoismo
venuto è che gli agnelli sopprimano i lupi
e che dalla terra esca il buono.

Tutto in un pugno di riso è la speranza
raccolto di fretta
quello che il vento trasporta sopra ali di tempo
una pioggia stanca, che annega il passato
coltivando il futuro con seni materni
dai capezzoli tondi, martoriati dai morsi
che ancora... si sentono vivi.
Composta domenica 26 ottobre 2014
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Mi sono dipinta
    in chiaroscuro
    su sfondi d'inedia esistenziale
    Vestita di perle
    ed io
    guscio d'ostrica sigillato
    chiusa fuori
    aperta dentro
    in attesa
    di ciò che mi penetri ancora
    tra la durezza inscalfibile
    l'avorio pregiato
    ed il salmastro
    dell'umido mare interiore
    ché m'ha resa bagnata di peccato
    ché così è ogni mia memoria
    nello scandalo
    della caduta e del vizio
    nel traviamento e nel crimine
    nello storto e nel lascivo.
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Mi sento in_attesa
      quando la mia ombra scivola sul muro
      lapidandomi delle pietre che lo costruiscono
      mostrata
      al pubblico scherno
      della mia coscienza estrema nel giudizio
      derisa dalla popolazione dei miei demoni
      che incitano il boia
      alla lesta decapitazione
      Lì, posto sotto al seno,
      al rullo dei tamburi del cuore,
      si compie un rito sacrificale
      Vene lacerate come corde
      a stringere i polsi prigionieri
      ed i nervi, a più giri, intorno alle caviglie
      Rotolano i mie capelli
      sulla terra della mia schiena
      e gl'occhi roteano indietro
      perdendo l'azzurro
      e lasciando il bianco
      di chi ha guardato troppo verso l'alto
      ed è stato tradito.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Lupi svezzati
        o ancora attaccati al seno?
        - Seno buono/seno cattivo -

        M'appello a quel tempo ch'è inesorabile
        ma non rivelo la mia età
        ché dentro alla pancia
        ho la coda di volpe nella tagliola
        del narcisismo sprezzante d'un padre-padrone
        che m'ha instillato dentro
        l'atrofia dei primi passi
        e datomi una carrozzina
        ché l'impavido ha gambe
        e le mie son monche

        Con gl'occhi lucidi
        mi rifugio nell'andata reverie materna
        e quanto molto t'ho amata
        e quanto poco t'ho salvata
        ch'eri la mia fune
        ma non vedevo il ramo d'appiglio
        e ti sei rintanata in cielo
        così che l'arbusto
        non venisse mai meno
        e la testa mi si reclina indietro
        con le lacrime di ciò ch'è perito nella carne
        ma la presenza è presente
        pur nell'assenza
        dell'omicidio divino
        ed il suicidio dei ricordi
        che lasciano la colpa

        La paura è oggetto transizionale
        coperta pesante e logora
        e quanta pena
        per chi si pentirà
        del figlicidio
        col rimpianto d'aver non vissuto
        col rimorso d'essermi morta
        nella malattia che s'ingenera
        _disincrostata vernice
        esposta al sole secco
        che scricchiola le superfici
        e le rende sfatte, scolorite

        Non ti perdonerò,
        piccolo padre
        uomo in miniatura
        carnefice
        e
        vittima tu stesso
        ed io stessa
        regredita simbolicamente,
        bambina

        Certe pene
        nutrono la pena che mi resta per te.
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          È il tuo odore, questo?

          Mi vaporizza tra le tempie insieme all'impressione dell'eterno.
          S_confino i miei limiti e guardo alle iridi cadenti in pezzi di cielo.
          Tra le nervature delle foglie, il volo di rondine.
          Ad occhi chiusi e mano sul cuore, così voglio sentirti,
          con voce tra i rami ed accenni di sole.
          Snaturarmi in evanescenza per morir la morte,
          ché sembri ancora qui quando i polmoni s'aprono e si spaccano per contener il mio ed il tuo respiro.
          Incontro le tue braccia nell'aria quando s'increspa col freddo ed allora, ci vuole il caldo e lì ti ritrovo.
          Sei nel remoto, ma le narici mi dicono che sei nel presente.
          Stagioni di chiaroscuri, tra gli umidi ed i freddi, i bui di certe albe che sono peste più delle notti dove la solitudine acceca, ma non illumina.
          Vivo d'onirico il mio reale per sgravarlo di zavorra e rendo vero il mio sonno, ché stringerti lì è più probabile.
          Dove sto smarrendomi, giungi senza spaventarmi.

          Mia madre è ancora giovane.

          E tu, salvami.
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Lo vedi come mi scorri sotto alla pelle?
            Ti ramifichi come il male
            e bruci nella mistura di veleno
            tra la saliva ed il sangue
            e gli umori di cui mi bagni.
            Mi parti dai fuochi interni
            ed emergi sui pori,
            e le vene schizzano fuori
            con la pressione esecrante
            delle tue dita che premono
            sui miei punti nudi.
            T'appartengo nel vituperio
            e nella violenza.
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