Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Le senti le voci nel vento?

Ciao, sono un bimbo di Bagdad
con gli occhi tondi e neri e le guance... come due piccole mele
io... ho conosciuto la guerra e ho visto le bombe cadere
eravamo in un campo di pallone
e non un fischio ho sentito
ma il pianto delle sirene
e poi la pioggia e il fumo ad oscurare il cielo
non ricordo chi fu a tirare il calcio di rigore
ma mia madre, la ricordo bene
raccogliere il mio corpo nel sangue tra le formiche
raccogliermi nel cuore, come un dolore
che non avrà mai fine.
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    Scritta da: dantino
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La secchia

    Sembra non abbia peso ormai la vecchia secchia
    Che se mi guardo dietro
    Vedo ancora ciondolare in mano a nonna
    In quel nascosto e abbandonato stare
    Quante fonti hai visto e quanto abbeverare
    In quel continuo tuo instancabile
    E allora c'era il freddo dentro i muri
    Ed al mattino, respirando, ci pareva di fumare
    E quante volte in cima all'acqua c'era neve
    Senza riguardo e senza ringraziare,
    Di nascosto a nonna
    Ti infilavo nella brace e tu...
    Nel tuo continuo ed instancabile stare
    Ho visto nel tuo grembo tante cose
    Patate, grano, olio latte e vino
    Una lavata e poi...
    Eri già pronta per un nuovo pieno
    Magari per la legna o scaricarla nera dal camino
    E ancora adesso che non c'è più nonna
    Continua ed instancabile
    Sei la culla... per il gelsomino.
    Composta nel dicembre 2005
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ed ecco Cefalù

      Lungo l'asfalto dell'itinerario
      il pensiero affacciato al finestrino
      incontra l'armonia di canti
      del pastorello cieco innamorato
      della bella Climene,
      Ed ecco Cefalù!
      Carezza malinconico la rupe
      con gli occhi intrisi di colori
      appresi dal folto intenso
      che ha scolpito l'onda
      e intravede la forma della testa
      di Dafni che piange amore
      e si protende sul mare azzurro
      convertito in rocca,
      e ascolta il vento.
      La storia che si perde
      si ritrova
      nel fascino di miti, di giganti
      in rinvenuti resti e templi greci
      negli avanzi di orme primitive
      nella stordente fantasia
      che porta
      un qualche brivido che passa.
      Domina l'imponente cattedrale
      vide greci, romani, bizantini
      arabi normanni e medioevo
      gli stili si affollano,
      ciascuno importa il meglio
      una zolletta della propria arte
      imbandisce la tavola dei gusti
      in cornice di secoli
      Cristo Pantocratore
      fa sentire l'abbraccio dentro gli occhi
      "Cristo è luce del mondo"
      Fuori dal tempio il cuore palpitante
      per troppa mirabilia tracannata,
      l'ondeggiare di palme,
      il mare acquieta.
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        Scritta da: Angela MORI
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Sa volare il potere,
        galoppare e sterrare,
        nuotare e trainare.
        Nelle vene sa scorrere
        come fiume in piena
        che sfocia nell'infinito.
        Oh, non è altro che sete il potere
        è fame, il potere!
        Non è che brama,
        pazzia che gusta solo di felicità.
        Aride le bocche inseguono
        quella linfa che da gloria
        e procura invidie,
        ansiose le mani cercano,
        vertice di fama e celebrità.
        Amano il potere
        e l'esultanza sta lì,
        nel non saperlo contenere:
        più se ne ha, più se ne vuole!
        Il potere è come acqua di mare,
        sale che non sazia
        goccia di dannato miele,
        ambrosia di dei,
        nettare infernale.
        Esso è come una donna,
        come una vergine di sconfinate grazie
        da possedere.
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          Scritta da: prosdocimo
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Oh Mary

          Oh Mary, se tu fossi qui, cara
          con i tuoi occhi castani, lucenti e chiari
          e la tua dolce voce, che canta amore
          al suo compagno sconsolato.
          Il tuo piglio celeste più del cielo;
          più di certi sogni acuminati!
          Mary cara, vieni da me presto
          io non sto bene se tu mi sei lontana;
          come il tramonto per il sole dardeggiante,
          come il crepuscolo per la stella d'occidente;
          Così tu molto amata sei per me.
          Oh Mary, se ci fossi tu, cara
          l'eco del castello "qui" mormora.
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            Scritta da: dantino
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Così è

            Esistono sbarre di invalicabile bravura
            anime in cenere
            rassegnate da irrespirabile agonia
            non velenose ma veleno
            non ferme, stagnanti
            ma che muovono intorno
            forte è il guaire dei cani
            in un comodo scodinzolare di vergogna.
            Non la vigliaccheria dei vigliacchi
            il putrido opportunismo
            non sopporto, il tonfo vergognoso dei codardi
            farò che mi crescano i denti da lupo
            e gli artigli dell'orso.
            Sono tempi di malato tempo
            di inumano egoismo
            venuto è che gli agnelli sopprimano i lupi
            e che dalla terra esca il buono.

            Tutto in un pugno di riso è la speranza
            raccolto di fretta
            quello che il vento trasporta sopra ali di tempo
            una pioggia stanca, che annega il passato
            coltivando il futuro con seni materni
            dai capezzoli tondi, martoriati dai morsi
            che ancora... si sentono vivi.
            Composta domenica 26 ottobre 2014
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