Poesie d'Autore


Scritta da: nina.*
in Poesie (Poesie d'Autore)

La morte non è nulla

Sono solo scivolato nella stanza accanto.
Io sono io e tu sei tu.
Quello che eravamo l'uno per l'altro, lo siamo ancora.
Chiamami col mio solito nome.
Parlami nel modo in cui eri solita parlarmi.
Non cambiare il tono della tua voce.
Non assumere espressioni forzate di solennità o dispiacere.
Ridi come eravamo soliti ridere
dei piccoli scherzi che ci divertivano.
Gioca... sorridi... pensami... prega per me.
Lascia che il mio nome sia la parola familiare
che è sempre stata.
Lascia che venga pronunciato con naturalezza,
senza che in esso vi sia lo spettro di un ombra.
La vita ha il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima.
Esiste una continuità mai spezzata.
Che cos'è la morte se non un incidente insignificante?
Dovrei essere dimenticato solo perché non mi si vede?
Sto solo aspettandoti, è un intervallo.
Da qualche parte molto vicino, proprio girato l'angolo.
Va tutto bene.
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    Scritta da: Novembrina3 Angel
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Brother Love - Fratello Amore

    Dov'eri tu quando Dio creava il mondo?
    Eri forse nella mente o nella profondità del suo cuore?
    Eri là dove l'amore tingeva e l'anima nasceva?
    Tu che sei occhi che vedono nella cecità dell'umanità
    Tu che non appartieni a nessuna epoca
    a nessun cielo né terra
    Tu che sei quell'alito di vento che sfiora la vita
    Tu che sei le mani e la bocca di ogni pensiero di Dio
    Tu che sei verità dei mondi
    Tu che dell'amore ne hai fatto la tua vita
    Tu che di me sai tutto e niente
    Dov'eri quando il destino ha deciso per me, legandomi per sempre a te?
    Composta sabato 8 novembre 2014
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      Scritta da: Gianni Marcantoni
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La campanella dell'intervallo della scuola

      I piedi di mio padre puzzavano e aveva il sorriso
      come un
      mucchio di merda di cane.
      ogni volta che notavo i peli ispidi irti corti della sua
      barba dentro al lavandino del bagno
      pensieri disgustosi si insinuavano nel mio cranio,
      intuivo porticati gravidi di stolti per l'eternità.

      Essere lo stesso sangue di quell'odiato sangue
      rendeva le finestre intollerabili,
      e la musica e i fiori e gli alberi
      brutti.
      Ma si vive: il suicidio prima dei dieci anni
      è raro.

      Brutali erano le calle
      brutali il nettare e il bacio
      brutale la campanella dell'intervallo della scuola.
      brutali le partite di softball
      brutali calcio e pallavolo.
      i cieli erano bianchi e alti,
      e guardavo le facce dei gioca-
      tori
      ed erano stranamente mascherate.

      Adesso mangio nelle tavole calde
      vado a concerti
      vivo con donne
      scommetto
      bevo
      poto siepi
      compro automobili
      ho amici e
      animali;
      partecipo a matrimoni
      funerali
      incontri di pugilato,
      pago un'onesta fetta di tasse,
      faccio la fila nei supermercati,
      mi pulisco le unghie,
      taglio i peli lunghi delle narici,
      mi crogiolo al sole,
      riparo danni,
      cerco di non offendere,
      rido,
      ascolto i punti di vista dei nemici,
      telefono ad idraulici e ad avvocati,
      vengo trainato quando ho un guasto in autostrada,
      tengo i denti puliti,
      ricerco eroi,
      vengo accecato se guardo troppo a lungo il sole.

      I piedi di mio padre puzzavano e aveva il sorriso
      come un
      mucchio di merda di cane.

      Dappertutto
      è la stessa cosa.
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        Scritta da: Oliviero Amandola
        in Poesie (Poesie d'Autore, Poesie d'amore)

        Nella sera dei tuoi occhi

        Nella sera dei tuoi occhi
        il mio cielo s'inverte;

        ombre di luna non vedo,
        amore, anima mia;

        solo lacrime spente
        scendono stasera tra noi.

        Perfino i sogni
        chiedono scusa alla notte;

        ma tu non sai,
        che mentre riposi;

        veglieranno fino a domani,
        i miei occhi nei tuoi.
        Composta giovedì 6 novembre 2014
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          Scritta da: Gianni Marcantoni
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Sommosse

          Ho guardato questa città bruciare due volte
          durante la mia vita
          e l'evento più rilevante
          è stato la reazione dei
          politici di fronte
          alle conseguenze
          quando hanno
          proclamato l'ingiustizia
          del sistema
          e hanno reclamato un nuovo
          patto sociale per i disgraziati e per i
          poveri.

          Niente è stato modificato la scorsa
          volta.
          Niente sarà cambiato questa
          volta.

          I poveri rimarranno poveri.
          i disoccupati rimarranno
          tali.
          Quelli senza casa rimarranno
          senza casa

          E i politici,
          ingrassati dal paese, prospereranno
          per sempre.
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