Scritta da: L. Ti
in Poesie (Poesie anonime)
Un genio,
con l'infinito nello sguardo
e le labbra che hanno lo stesso sapore dell'amore.
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Un genio,
con l'infinito nello sguardo
e le labbra che hanno lo stesso sapore dell'amore.
Sussurro alle stelle
amore perduto
sussurro alla luna
gioia infinita
guardale quelle
stanno beate
nel cielo vibrante
blu scuro e luccicante
l'oceano s'infrange
gabbiano sparuto
la libertà è la tua fortuna
vita finita
guarda che belle
le meduse striate
nell'acqua scivolano
in un istante immacolato
nostalgia costante
il cuore si spande
spirito sperduto
l'oppressione, la mia è una
mente minuta
osservo le stelle
di luce abbracciate
nella mente rattristano
pensando al passato
che non tornerà più
rimarrà per sempre nostalgico
questo immenso mare blu.
Mi sveglio e mi trovo in un manto bianco,
sotto di me una valle senza fine,
non odo rumori, solo un freddo silenzio che mi avvolge
e porta con sé il suo gelo.
Anche il cielo è bianco e spento
e riflette ciò che vi è al di sotto,
non un raggio di sole, né una nuvola
cupa, così come l'aria manifesta,
fredda ma salubre, calma e vuota.
Sotto di me una violenta macchia rossa
si mescola col bianco, ma non diventano
un tutt'uno, il bianco si oppone,
ma il rosso penetra fino al terreno.
Muta anche il cielo, perde la calma,
rosso anch'esso ed il vento si alza
e la quiete termina,
corrono le nuvole ed il fuoco s'innalza.
Il bianco è vinto, mentre il rosso infiamma,
colorando le nuvole del suo stesso calore.
Non trovo più pace, non sono più solo,
il silenzio cede alle grida di guerra,
l'incubo divien concreto e io devo svegliarmi.
Ed ancora mi sveglio.
È tutto ciò che faccio
mi spinge a morire
a buttarmi di sotto
dal palazzo delle mie tristezze
voglio un'altra vita
una vita più semplice
voglio un altro corpo
non conto niente
non importa a nessuno di me
mi sento cadere
mi sento il sangue nelle vene
che vorrebbe uscire
sento me stesso
e penso che vorrei scappare
ma non ce la faccio
mi manca la forza
vivo in un mondo di merda
dove sono tutti stronzi
e io imparo a convivere col mio odio
l'unica cosa vera che mi è rimasta
l'unica cosa su cui posso affidarmi
sento il dolore che c'è in me
uscire da tutto il mio corpo
è una strana sensazione
mi sento sollevato
e forse spero che qualcosa possa cambiare
spero che le cose possano andare bene
ma mi ritrovo a parlare col mio odio
e a sentire.
La nuda appariscenza dei tuoi
freddi occhi, ad ammirar la luce
di chi sognando vive,
paura rigetta sul tenero
spirito, lontano dal scoprire
chi fece dell'amore
un delicato tralasciare
delle ferite inflitte dalla più esanime
di tante atrocità.
Il mare.
Tante cose fanno parte di lui
e su tante cose lascia il segno.
Così come per il mare
io vorrei che tante cose e persone
facessero parte di me,
ma ancor di più,
vorrei lasciare un segno dentro di loro.
I sentieri del mio spirito sono attraversati da confusione e anarchia, la verità si cela oltre la meta, nascosto si trova l'obiettivo, nelle strade orde di cavalieri del niente esaltano il loro conformismo, concentrazione e infiniti attimi di solitudine, assenza di pensiero prepara la fine, il termine è vicino.
Intorno si allaga di luce
di fiori,
molli di tenerezza con i colori
incantati per sempre nel balenio
di sfumature di una foglia.
Come un ragno costruisce
la sua ragnatela incerta,
Io getto i miei ponti
di speranza intricata
nelle parole,
tra luminose arbores cenze
nei capelli di corallo
delle ninfe,
tra il verde soffuso
dei cespugli.
Eccomi son qui,
alzati, guardami, avvicinati.
Nei tuoi occhi vedo la libertà,
la speranza di crescere e la felicità.
Su, adesso dammi la mano
e incamminiamoci lungo la via
che ci porterà nel mondo della vita.
La stanchezza,
lega la ninfa
con una fitta,
speciale e non finta.
Fruita ed estinta,
allaga la fonte
di vita infinita.
Che nitida e pigra,
s'incammina
con voce impunita.