Scritta da: Alessandra Lanza
in Poesie (Poesie anonime)
Come il pittore lascia il suo schizzo io ti lascio il mio indirizzo: via dell'amore palazzo del cuore, numero baci, per dirti... mi piaci.
Commenta
Come il pittore lascia il suo schizzo io ti lascio il mio indirizzo: via dell'amore palazzo del cuore, numero baci, per dirti... mi piaci.
Siamo sensibili,
il vetriolo del mondo attuale
non deturperà la nostra fantasia.
Siamo sensibili,
orologi rallentati
sfiorano i nostri animi giocondi,
acquistiamo minuti indispensabili
con la moneta dell'irrazionalità.
Siamo sensibili,
non indosseremo mai
abiti d'apparenza,
scoperchieremo
tombe mnemoniche
inesplorate.
Siamo insensibili,
al disprezzo dei non volanti,
alla tortura della nostra ineguaglianza,
al possesso smisurato
di alambicchi posticci.
Siamo inutili,
le vostre necessità
svaniscono nell'eterno.
Anche se calpestate
il nostro cipiglio brumoso,
e calpestate ogni giorno
la nostra incoerente duttilità;
Noi,
con l'orgoglio di saper piangere
e l'angoscia di guadare
luoghi irraggiungibili
vi rammenteremo che...
... siamo sensibili.
Sospira la sua voce angelica tra le altre.
Nel buio una luce,
una goccia d'acqua in un mare di fango
che purifica ciò che ha intorno.
È fuoco che arde su una parete di ghiaccio,
la passione nella freddezza,
il tutto in mezzo al niente...
È il mio tutto, è la mia passione,
è il mio fuoco, è la mia acqua, è la mia luce...
è la mia aria... mi rinfresca e mi tiene in vita...
Stelle
sulle punte piegate
sorrisi donati
amori
mai incontrati
ora ombre
generose
di tristi giorni assolati
pietoso cotone
bianco
il vostro viso accarezza
freddo
l'abbraccio
che vi ha rubato.
Svegliata da un sogno.
Sembra assurdo un sogno che ti sveglia...
Dovrebbe essere il contrario.
Sono rimasto lì, nel letto con le gambe distese
a cercare l'angolo in fondo,
tra coperta e materasso, quello più caldo e nascosto...
In mente, ancora le immagini del mio sogno...
Un anno d'amore ritorna in mente quando meno te lo aspetti...
frasi, immagini, attese, colori che sembrano ancora veri.
Ora la radio è accesa e ho il libro davanti...
Ma quel sogno è ancora qui.
Il sole un giorno tornerà
ad asciugare queste lacrime.
Sono state versate per troppo tempo.
A lungo ho atteso il tuo ritorno,
ho aspettato che i tuoi occhi
mi guardassero ancora, che ti
accorgessi quanto in realtà io ti volevo.
Ora è tardi e osservandoti da lontano mi
accorgo che non ci sei più.
Sadica maledetta,
a scappar si diletta.
Sempre dispersa,
il cuor mio lacrime versa.
È con sentimento, allor, che dico a te:
"Ispirazione bastarda, torna da me!"
Intorno si allaga di luce
di fiori,
molli di tenerezza con i colori
incantati per sempre nel balenio
di sfumature di una foglia.
Come un ragno costruisce
la sua ragnatela incerta,
Io getto i miei ponti
di speranza intricata
nelle parole,
tra luminose arbores cenze
nei capelli di corallo
delle ninfe,
tra il verde soffuso
dei cespugli.
Eccomi son qui,
alzati, guardami, avvicinati.
Nei tuoi occhi vedo la libertà,
la speranza di crescere e la felicità.
Su, adesso dammi la mano
e incamminiamoci lungo la via
che ci porterà nel mondo della vita.
Son là, sdraiato su un manto d'acqua
per ammirare l'albore, e nel mirino,
un occhio fisso e attento e vigile,
un rosso chiarore sta aspettando.
Ed è, quest'attesa infinita,
della mia immaginazione l'autrice.
Ed ecco che un'immagine
dinanzi ai miei occhi compare:
di aranci e rosse sfumature
il ciel si è tinto; e una luce
vibrante l'azzurra distesa pervade;
che abbagliata da cotanta purezza,
s'illumina di quel fragrante riverbero,
regalando all'occhio mio impareggiabile emozione.