Scritta da: Anonimo Anonimo
Frani in me come sassi spinti giù dalla burrasca,
nevica nel mio essere,
ma non con quella felicità che ci si aspetta,
sei impervia e violenta come vento al largo.
S'infrange su di me il tuo scirocco,
caldo e impetuoso mi modella,
come dune di sabbia...
immagina,
tu mobiliti tutti quei minuscoli granelli
con la tua caparbietà.
Nel deserto tutto è mutevole
spinto dalla forza invisibile,
quanto vorrei affidargli le mie parole
così riuscirei a sussurartele,
dolcemente come un soffio,
e ti vedrei sporca di quella sabbia,
infetta dal mio morbo che per te non trova cura.
Invocherei,
come antichi sciamani, demoni e entità
per riempirti di magia e affascinarti,
tormentato dal tuo sapore,
i miei sensi vagano
senza pace,
impregnati del tuo odore.
Ho saputo raccogliere la tua essenza
e ora la conservo,
conservo il tuo odore
in ancestrali ampolle,
figlie dell'alchimia,
pronte a essere usate nella malinconia.
Anonimo
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    Scritta da: Nastjia

    Girotondo

    Se nell'animo tuo
    albeggia il rancore,
    può il tuo giudizio
    essere scevro d'errore?

    E se l'amore acceca il tuo sentire,
    puoi mai,
    fino in fondo,
    l'immane torto
    percepire?

    Ma il senso di queste domande
    ormai non trovo.

    Eppure è la mente,
    che stanca del cuore,
    le ricorda di nuovo.
    Anonimo
    Composta lunedì 14 gennaio 2013
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      Le Quattro Stagioni

      La Primavera è nelle tue gambe:
      flessuose, snelle, nervose;
      sempre scattanti nell'impeto
      del giovanile ardore...

      L'Estate è nella tua bocca:
      sensuale, sorridente, fragoosa;
      caldo invito irrinunciabile
      ad un fremente bacio d'Amore...

      L'Autunno è nei tuoi occhi:
      sapienti, furtivi, ammiccanti;
      capaci di far ricordare sensazioni
      dimenticate nel tempo...

      L'Inverno è nei tuoi capelli:
      imbiancati, fruscianti,
      vaporosi;
      accarezzati in una dolce promessa
      di eterna devozione.
      Anonimo
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        Mi sveglio con una brezza mattutina che mi stimola il naso.
        Faccio la mia colazione con un odore inconfondibile che mi fa affiorare strani ricordi.
        Esco con lo stesso profumo, pranzo con lo stesso profumo,
        leggo con lo stesso profumo, dormo con lo stesso profumo...
        Ma dannazione, chi è che non tira mai l'acqua!?
        Anonimo
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          Motus Animi

          Restar solo con le mie paure,
          i pensieri, progetti,
          pesanti si riempiono dello scrosciante
          rumore della pioggia.

          Il tiepido calore di casa mi protegge
          dal freddo e scuro vetro che immobile
          si affaccia ad un prossimo giorno.

          Scuri capelli accarezzano mani livide
          cercando di trattenerne il dolore,
          in bocca solo il dolce e grumoso sapore di frutti invernali
          mischiato al delizioso sapore del cacao.

          Un amico,

          i pugni chiusi, un abbraccio, un sorriso,
          il conforto, le lacrime, i dolori, le gioie.

          Una morbida coperta di lana, l'amaro profumo di un camino,
          l'accogliente rumore del legno sotto i leggeri passi
          di un nudo piede che stanco trova riposo,
          dove il tiepido calore mi protegge dal freddo vetro
          che scuro si affaccia ad un prossimo inverno.
          Anonimo
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            Mentre saltellavo, innamorato
            in te moriva
            la rosa rossa, sciupata e scalfita
            ebbra di incertezze,
            stropicciata.
            Proprio in quel momento
            le onde in sintonia con le vele
            si scagliavano sugli scogli
            in una tempesta incessante,
            alternata alla pazza calma delle sirene.
            Proprio in quel momento
            l'irrefrenabile tempesta
            si abbatteva su spiagge
            dai sassi incerti.
            Proprio in quel momento
            la violenta tempesta
            partoriva la tristezza
            di un amore non condiviso.
            Anonimo
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