Scritta da: Silvana Stremiz

Vero Amore

Il Vero Amore è sentimento, è il tuo cuore che te lo dice.
Il Vero Amore è emozione, è il tuo corpo che te lo dice.
Il Vero Amore è pensiero, è la tua mente che te lo dice.
Il Vero Amore è parola, è la reazione degli altri che te lo dice.
Il Vero Amore è azione, è la reazione degli altri che te lo dice.
Perché ciò che è interiore è amore verso se stessi e ciò che è esteriore è amore verso gli altri.
Anonimo
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    Le Quattro Stagioni

    La Primavera è nelle tue gambe:
    flessuose, snelle, nervose;
    sempre scattanti nell'impeto
    del giovanile ardore...

    L'Estate è nella tua bocca:
    sensuale, sorridente, fragoosa;
    caldo invito irrinunciabile
    ad un fremente bacio d'Amore...

    L'Autunno è nei tuoi occhi:
    sapienti, furtivi, ammiccanti;
    capaci di far ricordare sensazioni
    dimenticate nel tempo...

    L'Inverno è nei tuoi capelli:
    imbiancati, fruscianti,
    vaporosi;
    accarezzati in una dolce promessa
    di eterna devozione.
    Anonimo
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      Mi sveglio con una brezza mattutina che mi stimola il naso.
      Faccio la mia colazione con un odore inconfondibile che mi fa affiorare strani ricordi.
      Esco con lo stesso profumo, pranzo con lo stesso profumo,
      leggo con lo stesso profumo, dormo con lo stesso profumo...
      Ma dannazione, chi è che non tira mai l'acqua!?
      Anonimo
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        Motus Animi

        Restar solo con le mie paure,
        i pensieri, progetti,
        pesanti si riempiono dello scrosciante
        rumore della pioggia.

        Il tiepido calore di casa mi protegge
        dal freddo e scuro vetro che immobile
        si affaccia ad un prossimo giorno.

        Scuri capelli accarezzano mani livide
        cercando di trattenerne il dolore,
        in bocca solo il dolce e grumoso sapore di frutti invernali
        mischiato al delizioso sapore del cacao.

        Un amico,

        i pugni chiusi, un abbraccio, un sorriso,
        il conforto, le lacrime, i dolori, le gioie.

        Una morbida coperta di lana, l'amaro profumo di un camino,
        l'accogliente rumore del legno sotto i leggeri passi
        di un nudo piede che stanco trova riposo,
        dove il tiepido calore mi protegge dal freddo vetro
        che scuro si affaccia ad un prossimo inverno.
        Anonimo
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          Scritta da: Yin
          L'uomo non sarà mai strumento dell'Ordine
          né servo del Caos.
          La sua natura ibrida lo condanna ad essere
          solo vela
          mai timone
          può spingersi oltre l'orizzonte
          verso un imprecisato
          e forse insensato
          destino
          o ammainarsi nella stasi
          l'unico controllo che abbiamo sulla vita
          è con quale vitalità viverla.
          Anonimo
          Composta sabato 29 ottobre 2016
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            Scritta da: Consuelo

            Parigi mercenario boulevard

            Non ti ho mai amata Parigi arrogante e perbenista,
            brulicante di ricchezza sbandierata pietre luccicanti
            e miserie nascoste, anime dannate che fingono in
            lussuose maison in riva alla Senna,
            case lussuriose e in squallidi locali.
            Parigi di notte ai limiti dell'ardore,
            falsamente pudica... e vergognosamente esibita.
            Silente e monotona... chiusa nel suo oblio,
            ai confini della sua tristezza.
            È di te Parigi che quando parlo mi commuovo,
            mi altero, per poi trovare pace.
            Parigi mercenaria e disillusa, amante e consigliera,
            bigotta e trasgressiva, gaia e nostalgica,
            frenetica e pacifica, nobile di gusto,
            e miserabile di gesti.
            Parigi a te che io non ho mai regalato rispetto,
            pensieri o parole,
            a te che ho tolto dai miei occhi,
            cancellato dai pensieri
            che ho guardato con tristezza e orgoglio smisurato,
            Parigi a te che io non ho dedicato molto,
            Se non per deriderti e sottolineare i difetti,
            Dimora di sciocchi barboni e furfanti,
            che ti tolgono il respiro e ti offrono il tormento,
            instupidita dal corteggiamento turista,
            da quello che gli occhi stranieri annullano,
            io ti vedo in profondità.
            Sorridente a contemplare le tue glorie, madame,
            come una matrona ti offri a tutti.
            Il cliente più danaroso è quello che ti aggrada,
            lo appaghi senza stenti,
            per lui cedi il tuo rispetto, per lui celi il mistero,
            adesso sei semplicemente bella.
            È questa Parigi, adorabile ribelle senza freni
            e senza lotte, preda di colori e superbe meraviglie.
            Parigi nuda e defraudata,
            indifesa e cristallina, generosa negli affanni.
            Parigi chiassosa e persa nei tuoi silenzi,
            desolata e poi piangente, così mi appari tu,
            e senza offenderti o sentirti vittima scegli di sorridermi,
            vuoi ancora offrirmi un po' di te,
            unica e magica come sei.
            Tre monete sfiorano le acque della Senna,
            questo è il tuo prezzo,
            madame anche io ti ho avuta.
            Anonimo
            Composta sabato 26 settembre 2009
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              Mentre saltellavo, innamorato
              in te moriva
              la rosa rossa, sciupata e scalfita
              ebbra di incertezze,
              stropicciata.
              Proprio in quel momento
              le onde in sintonia con le vele
              si scagliavano sugli scogli
              in una tempesta incessante,
              alternata alla pazza calma delle sirene.
              Proprio in quel momento
              l'irrefrenabile tempesta
              si abbatteva su spiagge
              dai sassi incerti.
              Proprio in quel momento
              la violenta tempesta
              partoriva la tristezza
              di un amore non condiviso.
              Anonimo
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