Scritta da: Silvana Stremiz
Sia nel respiro di tutti il sogno che attraversa confine non visto.
Passi che ancora non cancellano
deserti e ancora qui non lasciano
visibili tracce ma che ci fanno
espandere memorie e donano
capacità di percorrere il tempo.
Per ogni pensiero nel silenzio
sia del cuore l'avvertito soffio
a regalare ali a quel tempo ora fuggito
al presente e al futuro non conosciuto.
Anonimo
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    Scritta da: FaceLess

    Graffi nel cielo

    Unghie spiantate
    cadono inermi
    su fredde pietre ghiacciate
    rotolando come vermi.

    L'aria calda riporta
    ricordi dal pozzo profondo e tetro,
    odore pungente di cadaveri decomposti
    sotto una stella,
    una qualunque fra le tante
    spente sigarette
    d'un posacenere di nera rabbia
    ed impazienza.

    Strappo le falangi gettandole al cielo
    sfiorando nuvole
    libere e sole
    fedeli compagne d'arei ed aquiloni.

    Nell'azzurro sei immensa,
    una macchia sulla terra;
    la corona guarda e pensa:
    rinizia la vana guerra.
    Anonimo
    Composta lunedì 1 gennaio 1900
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      Scritta da: giuliettix98

      Sospiro raro

      Sola nella primavera,
      sola nel vento
      che mi scompiglia i capelli
      Sola nel segreto
      che stringo al cuore
      Sola, semplicemente sola
      in balia dei miei pensieri.

      Passo dopo passo
      nei ricordi
      Sospiro dopo sospiro
      nei sogni
      Fuggo dalle strade e dalle sue
      grida grigie
      che mi riempiono la testa.
      Guardo il cielo terso
      impregnato di un candido
      celeste,
      intarsiato di nuvole,
      luminoso e calmo,
      come me.
      Respiro quell'aria rara,
      passeggio nel silenzio
      della bellezza.
      Mi sento sola
      come vorrei.
      Il sole mi riscalda la pelle
      il vento la solletica.
      I rumori se ne vanno:
      non li sento,
      anche se ci sono.
      Un silenzio che batte il frastuono,
      la solitudine a sostituire i pensieri.
      Tutto
      intorno a me si muove,
      ed io resto ferma
      davanti al giorno che passa.
      Non un alito,
      non un sospiro,
      nessuna voce
      fuori dal coro.

      Mi sento sola
      come dovrei.
      Voglio essere
      sola
      in quella calda primavera,
      senza nessuno
      che mi riempie di parole.

      Passo dopo passo
      nel silenzio,
      disprezzando il mondo
      che gira veloce.

      Mi perdo dentro di lei:
      in quella che aspetto da mesi,
      nel sabato dell'anno,
      nel celeste del suo cielo,
      nel verde della sua natura,
      nel vento del suo essere.

      Cammino nel tuo calmo,
      silenzioso,
      unico
      e raro
      sospiro.
      Anonimo
      Composta mercoledì 28 marzo 2012
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        Scritta da: Sakurano
        Mi vendeva il suo corpo.
        Non capiva che volevo la sua anima,
        il suo cuore, a cui non apparteneva a nessun uomo.
        Qual era il segreto per aprirlo?
        Scoprire il suo interno per renderlo mio.

        Ci provava a rendere di più,
        ma non riusciva,
        non capiva che
        nei miei occhi c'era solo lei,
        nei suoi solo il vuoto.
        Anonimo
        Composta domenica 16 ottobre 2016
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          Non seppi mai il suo nome
          né il tempo le concesse l'attimo
          di darmi l'anima e non il corpo
          di sciogliere le labbra nelle mie.
          Notte di un'estate inquieta
          pregna di oblio, desideri e umori
          maledetta ed arida quanto basta
          per essere preda dei propri amori,
          fu l'aria che saliva dalla valle,
          respiro denso di resina a fronde
          soffio inquieto che girava in tondo
          nell'aurea danza della vita,
          fu la luce fioca ed il silenzio
          il mare calmo a far da sfondo
          la sua carne debole... eccitante
          lo sguardo sempre più profondo.
          Non seppi mai il suo nome,
          ...e lei neppure chiese il mio
          forse fu così che in fondo
          non ci fu nemmeno il tempo dell'addio.
          Anonimo
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            Scritta da: Fra Libertaria

            Nanneddu meu (Giovanni mio)

            Nanneddu meu su mundu est gai,
            a sicut erat non torrat mai.
            Semus in tempos de tirannias, infamidades e carestias;
            commo sos populos cascan che canes gridende forte "cherimus pane". Famidos nois semus
            pappande pane e castanza,
            terra cun lande;
            terra ch'a fangu, torrat su poveru senz'alimentu, senza ricoveru.
            Cussas banderas numeru trinta de binu bonu mudana tinta;
            appena mortas cussas banderas
            non pius s'osservan imbriagheras. Semus sididos, issa funtana pretende s'abba parimus ranas.
            Abbocaeddos, laureados, buzzacas boidas e ispiantados.
            Adiosu Nanni, tenet'a contu,
            fache su surdu,
            ghettad'a tontu;
            e tantu l'ides:
            su mundu est gai a sicut erat non torrat mai.

            Giovanni mio il mondo è così,
            come era non tornerà.
            Siamo in tempo di tirannia, infamità e carestia;
            ora i popoli sono come cani gridando forte "vogliamo pane".
            Siamo affamati
            mangiando pane e castagna,
            terra di ghiande;
            terra col fango, torna il povero senza cibo, senza dimora.
            Quelle 30 bandiere con il vino buono cambiano colore;
            appena morte quelle bandiere
            non si vedono più sbronze.
            Siamo seduti nella fontana bagnandoci come rane.
            Avvocati, laureati, tasche bagnate e vuote.
            Addio Fiovanni, ricordati,
            fai il sordo,
            diventa tonto;
            tanto lo vedi:
            il mondo è così per sempre.
            Anonimo
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              Scritta da: Danza di Venere
              Cerco i tuoi occhi,
              cerco di rapirti,
              cerco il contatto,
              cerco te in ogni angolo, dove sei?

              Mi chiedo dove sei ogni giorno,
              mi chiedo cosa fai e se mi pensi,
              non ti chiedo il tuo tempo,
              il mio lo dedico già a te.

              Aver ricevuto un tuo contatto,
              mi ha stupito, spiazzato reso felice,
              credo sia il più sincero dei sentimenti,
              aspettare un tuo apprezzamento,
              accorgimento non so cosa è, io lo chiamerei amore.

              Non turbarti per questa parola,
              non la uso così spesso come sembra,
              la rivolgo a chi veramente mi riscalda l'anima,
              vorrei solo poter di più ma non vorrei ferirmi.
              Anonimo
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