Scritta da: Antonio D'Amico
Come mare lasci il tuo sale sulla pelle
fai sorridere all'orizzonte ogni nuovo giorno
le prime luci dell'alba

E rispecchia nelle calde acque di te
l'ultimo filo di luce prima del calar del buio
scende e si spegne in te ogni mio desiderio

Come mare trascini il tuo ricordo dentro
quei momenti li fermo a guardarti senza capire

senza capire più cosa dire
come smettere

Restare lì muto e immobile
magari voler raccontarti migliaia di cose
di come il mondo mio di ogni giorno ormai
si intreccia con te in ogni istante

Si può dire tutto o niente
e tentare di immaginare
se puoi
quello che sento poi...

Le cose più vere non riesci mai a dirle.
Anonimo
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    Scritta da: Blu Finch

    Il silenzio nel vento

    Un sassolino vicino
    ad un altro sassolino
    accanto un ruscello
    scorre lentamente
    quasi senza sentire
    la sua presenza
    Una foglia che cade
    Un albero si muove
    Il vento soffia in silenzio
    È un'acqua quasi trasparente
    pulita, limpida
    i sassolini sono piccoli
    quasi si nascondono
    La foglia ormai è caduta
    l'albero è immobile, non si muove
    il vento invece soffia più di prima!
    Questo vedo nei tuoi occhi
    e sento il vento quando ti guardo.
    Anonimo
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      Scritta da: FaceLess

      Buio e niente

      Vorace l'eterna tristezza attende
      come avvoltoio ch'inumidisce il becco
      nel veder la carcassa ch'è il mio corpo,
      frammento in fili sottili
      il grande amore collassa
      in buco nero greve nell'assenza;
      affogheremo in un catino di lacrime
      simili a struzzi nascosti sotto terra
      o insieme daremo voce al vento
      percorrendo il fato che ci fece incontrare.
      Anonimo
      Composta lunedì 1 gennaio 1900
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        Spalle stridule

        Alessandria è lontana.
        Ho riposto il coltello arabo nel cassetto della commode en console.
        Potremo percepire gli eventi, le cravatte,
        l'umore delle gambe
        di qualcuno che sta scricchiolando su per le scale.
        Le affusolate rotule della gioventù prendono fuoco all'improvviso.

        Ma noi di questo passato romantico non sappiamo più cosa farcene.
        Tanto basta all'accoglienza dell'insidia.
        Accanto alla scuola dei continenti nascondevamo le gomme.
        I ragazzi fuggivano dalle imprese.
        Questo ballo è sufficiente?

        Una sera voglio mangiare solo miele e mandorle.
        Li abbiamo smascherati con il singhiozzo,
        con le lacrime.

        Anche noi, però, siamo fuggiti in un bronzo spuntato
        di pionieri allarmati dall'affusolato
        oblio del bene che ci intratteneva
        con i suoi azzurri.

        La luce di Alessandria è un'incerta foresta di raggi
        che si allontanano e si avvicinano ai ciondoli di mamma,
        che si adagiano sul torpore dei giorni
        spesi a parlare al telefono
        con i pantaloni bisessuali del panorama.
        Anonimo
        Composta giovedì 26 luglio 2018
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          Scritta da: Ilaria **

          Volo di un pensiero

          Il mio pensiero si libra
          Nell'aria tersa di una mattina di primavera
          Soave, trasportato da un alito di vento,
          Giunge ai confini della fantasia.
          Ecco, si placa, riposa.
          Per poi risollevarsi.
          Spicca il volo e si posa
          Alle sponde di un ricordo lontano
          Di un amore passato, consumato.
          I particolari sono offuscati
          E il tuo viso è confuso.
          Ho perso il tuo profumo,
          La luce dei tuoi occhi,
          Il sapore di te.
          Mi desto e il mio pensiero
          Chiude il tuo ricordo
          Forse solo per ora,
          Forse per sempre,
          Forse mai.
          Anonimo
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            Scritta da: Danza di Venere

            Vorrei

            Di che colore è il tuo mondo?
            Che suono hanno i tuoi sogni?
            La notte oltre a dormire sul fianco,
            perché pancia in su pensi, quali sensazioni percepisci?
            Come sei la mattina quando ti svegli?
            Con quale piede preferisci scendere dal letto?
            Quale canzone ti piace ascoltare appena sveglia?
            Cosa guardi mentre cucini?
            Il volume del televisore invece?
            Come sei quando guidi,
            pilota di formula 1 oppure spaventata dai precedenza a tutti?

            La realtà è che vorrei poterti vivere nel quotidiano,
            vederti forte nella tua esile corporatura,
            rivederti ogni giorno, ridere e rivivere le stesse emozioni,
            ti vorrei, si semplicemente ti vorrei.
            Anonimo
            Composta sabato 4 marzo 2017
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