Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Er leone riconoscente

Ner deserto dell'Africa, un Leone
che j' era entrato un ago drento ar piede,
chiamò un Tenente pè l'operazzione.
- Bravo! - je disse doppo - lo t'aringrazzio:
vedrai che sarò riconoscente
d'avemme libberato da ' sto strazio;
qual è er pensiere tuo? D'esse promosso?
Embè, s'io posso te darò ' na mano... -
E in quella notte istessa
mantenne la promessa
più mejo d'un cristiano;
ritornò dar Tenente e disse: - Amico,
la promozzione é certa, e te lo dico
perché me sò magnato er Capitano.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Life is like a river runs
    up to the sea, the sea of yourself
    the sea of your heart,
    the sea of your love.

    Run run never stop
    is not easy is not simple
    don't be afraid, without
    aims, without thoughts,
    the sea is around the corner,
    follow the river.

    Everything runs without time,
    everything the river brings away,
    live, live, live your life like a
    river of emotions, sensations and
    colours without fears to loose yourself.

    No fears, no worries, love the breath
    of the air, deep in the blue of the sky,
    ride the rainbow of your emotions,
    feel the scent of life, and like

    a river, you'll never lose the way.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Una luce che si accende nel buio
      un raggio di sole in mezzo a una tempesta,
      un sorriso in mezzo a un mare di lacrime,
      un bambino che nasce in mezzo a una guerra,
      un pezzo di pane in mezzo alla miseria,
      una faccia amica in mezzo a tanti nemici,
      un coperta calda in una notte gelida,
      un bicchiere d'acqua in mezzo al deserto,
      il sorgere del sole dopo ogni tramonto,
      la certezza che ci sarà un altro giorno per qualcuno.
      Tutto questo si chiama speranza.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Rugiada.

        Mille desideri
        portati dal vento,
        una nube di ali,
        si posano sul prato.

        Profumi di fiori,
        profumi di frutti,
        nati nella viva terra.
        Radici di piacere
        corrono nel corpo,
        viaggiano nelle vene,
        portano onde di piacere
        sul mare della vita.

        Ali che si posano e ascoltano
        il battito della vita, della terra,
        del fuoco di sensazioni.

        Brividi ricoperti da foglie,
        imbrunite dai riflessi del tempo,
        marcate dal sole, dalla luna.

        Un fazzoletto imbevuto in una fontana,
        fonte di vita, di ricordi.

        Dei passi sulla fresca rugiada,
        piedi nudi che rubano
        emozioni alla terra.

        Uno sfarfallio,
        un raggio di sole
        danza tra le nuvole,
        viaggia tra cielo e terra.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          A Bolotana

          Dae s'istrada chi andat a Nuoro
          ti miran in s'artura, oh idda mia,
          che matron'assentada, bella ebbia
          in pannos de broccadu e trizzas d'oro.

          Sos abitantes, cun su zelu insoro,
          superan su pastore'e Baronia
          e sun capazes in sa messaria
          cantu sos bonos de su Logudoro.

          Tenen altu talentu e bonu coro,
          in d'ogn'aspru triballu han valentia,
          sun previdentes e faghen tesoro

          de su chi fruttat sa terra nadia.
          Amore e paghe, naran, solu imploro
          intr"e sos crastos de sa domo mia.

          Goceanu ti mandat dae levante
          su manzanu sas lughes rie rie,
          sas roccas de su monte, a mesu die,
          t'incastran in sa fronte unu brillante;

          Palai maestosu che gigante,
          su babbu de su frittu e de su nie,
          regalat in s'istiu, solu a tie,
          s'ultimu asu 'e su sole calante.

          Dae su Padru tributu costante
          dan sas funtanas chi forman su riu,
          chi ti carignat sos pes a donz'ora.

          Tott'in giru sas baddes, cale amante,
          ti faghen corte, ti ponen in briu,
          ti cantan s'innu eternu 'e s'aurora.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            La pelle impregnata
            nel sapore di te,
            la voglia ancora accesa
            nell'infinito piacere.

            Sogni tangibili
            consumati ad amare,
            esausti ma mai stanchi
            del saziarsi l'uno dell'altro.

            In questa candida notte d'amore
            senza tregua, colma di sensi.
            Nello scivolare dentro di me
            l'unione delle nostre anime
            consuma la notte
            mentre pelle contro pelle
            accogliamo l'alba.
            Composta martedì 1 gennaio 2013
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Ribes nero

              Occhi neri di ribes nero
              come dense gocce della notte
              guardano e inconsapevoli domandano
              o di qualcuno o di qualcosa.

              Caverà lesto il tordo saltellante
              gli occhi neri di ribes nero,
              ma i gorghi del vortice conservano memoria
              di qualcuno o di qualcosa.

              Non penetrate nella memoria delle amate.
              Temete quei vortici abissali, perfino
              la vecchia tua blusa, non di te si ricorda, ma
              di qualcuno o di qualcosa.

              E dopo morto vorrei onestamente sempre vivere
              in te, come qualcuno no, come qualcosa,
              che ti rammenti, linea d'orizzonte,
              solo qualcosa, solo qualcosa.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Le cose elementari

                In modo maldestro, con ago grosso, con
                filo grosso,
                si attacca i bottoni della giacca. Parla da
                solo:

                Hai mangiato il tuo pane? Hai dormito
                tranquillo?
                Hai potuto parlare? Tendere la mano?
                Ti sei ricordato di guardare dalla finestra?
                Hai sorriso al bussare della porta?

                Se la morte c'è sempre, è la seconda.
                La libertà sempre è la prima.
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