Poesie personali


Scritta da: Mariella Mulas
in Poesie (Poesie personali)
In silenzi
percepisco
quel pensiero
ingombrante...
Quella meditazione
che sguscia
nell'irreale di abitudini
perse,
Incognite riflessioni
lungo immaginate
vie buie
che odono passi
strascicati d'abbandono.
Urla il vento
infiltrando umori
di disagio
nella mente che
non dimentica,
ma che vuole
solo pace
e solo scaldare
il freddo del cuore.
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    Scritta da: Elona
    in Poesie (Poesie personali)

    La primavera

    A marzo arrivi in armonia,
    ci doni fiori e allegria
    con il cielo celeste e il sole che brilla
    si sentono le canzoni degli uccelli
    che rimangono e non vanno via.
    L'aria fresca ci coccola di continuo,
    respiriamo contenti e contiamo su di te
    perché ci arricchisci per questo non vogliamo che tu vada via
    primavera di colori, primavera di tranquillità
    ti vogliamo così bene perché tu ci gioisci ogni giorno
    la nostra vita.
    Composta domenica 19 marzo 2017
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      Scritta da: Rosa Di Fraia
      in Poesie (Poesie personali)

      Tornare a vivere

      Avevo pochi mesi di vita
      non so cosa
      mi sarebbe accaduto
      avevo la disperazione negli occhi
      e la paura nel cuore
      l'attesa mi rendeva così vulnerabile
      a tal punto da mancami il respiro.
      Non riuscivo ancora a capire
      se era un sogno
      o la realtà di un sogno
      mi è bastato poco per rendermi conto
      quando all'improvviso
      mi sono trovato
      gente attorno a me che silenziosamente
      stavano li a guardarmi
      allora capii che era
      tutto reale.
      Sembravo un disperato
      inchinato al capezzale della vita
      nulla ebbe così importanza
      in quel momento come
      un sorriso o una stretta di mano
      un abbraccio mai dato o forse mancato.
      Era così evidente il mio
      cercare aiuto a mani tese e
      di quanto era diventato
      necessario
      vivere qualche giorno in più.
      Le mura erano così tetre
      che coprivano a mala pena
      lo stupore dei miei occhi
      malsano il candore
      della pelle così sterile
      il mio stare al centro
      in una stanza vuota
      che quasi quasi volevo andar via.
      Qualcuno c'è stato
      qualcuno ha pregato per me
      vorrei tanto essergli grato
      mi è stato vicino e quando ho aperto gli occhi
      non c'era nessuno ma l'ho sentito.
      Allora sono vivo
      vedo, sento, parlo,
      che bello sono qui
      sono tornato a vivere
      ho vinto anche oggi
      un altro punto a mio favore
      un'altra vittoria raggiunta.
      Composta domenica 12 marzo 2017
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        Scritta da: Luca D'Elisi
        in Poesie (Poesie personali)

        Stella

        Oltre le nuvole di notte
        sgranando gli occhi
        s'intravede
        coperta da un velo, ora è li
        il blu
        lo stesso del mare più profondo
        risalta il suo bagliore
        il più luminoso
        il sogno di tutti i sogni
        pienezza in ogni parte del corpo
        senti il suo calore
        anche nelle notti più fredde
        ne sei attratto
        perché
        vi è celato il più grande desiderio
        il quale
        solo una stella può contenere
        lì ad aspettare il proprio sognatore
        ti guarda
        pronta a liberare il suo potere
        fautori dei nostri desideri
        siamo noi stessi stelle.
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          Scritta da: Mariacarmela Scotti
          in Poesie (Poesie personali)

          "Assenza"

          Vivo in tua assenza,
          sogno in tua assenza,
          odio tutta la tua assenza,
          muoio per la tua assenza.
          Mi perseguita la tua assenza,
          mi accompagna la tua assenza,
          non voglio più la tua assenza,
          solitario penso alla tua assenza.
          Amo te e non la tua assenza,
          addormentarmi con te e non con la tua assenza,
          essere realtà e non una fantasia, come la tua assenza.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Musica di cabaret, corpi femminili in movimento
            colori a sprazzi su volti di spettatori senza età:
            sono i miei fantasmi di una sera lenta davanti alla tv
            seduto solo sulla poltrona spiando questa società.

            La musica è interrotta da qualche spot pubblicitario,
            dal pianto sottile di un bambino della casa accanto,
            dalle ombre taciturne nate da una lampada accesa,
            dal crepitio del camino che saluta la notte che viene.

            Guardo i giocattoli sparsi nella sala dalla bambina
            ognuno vive tranquillo spiando il loro piccolo mondo
            senza un certo ordine, senza leggi dettate da adulti,
            e ridono in silenzio vedendomi seduto a meditare.

            Già non suona la musica stridente del cabaret notturno,
            non stordisce la mia sera ricca di silenzi troppo umani
            che ballano insieme alle ombre del giorno che muore
            appese ai vetri e ai colori dei miei vissuti e rapidi tramonti.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Abbiamo infagottato con leggerezza molti ricordi
              in pagine di favole e romanzi senza una storia.
              Ora cerchiamo una risposta più intima e umana
              in giorni vissuti in fretta e pochissima memoria.

              La terra ci regala nel mattino l'umile rugiada,
              la brezza, il vento e a sera tramonti colorati.
              Il cielo ci dona la pioggia e anche i nostri sogni
              ma noi continuiamo a infagottare i nostri ricordi.

              La storia si è nascosta all'ombra di cascate di silenzio
              sui monti dove l'uomo apprese una volta a pregare.
              Oggi agonizza in pupille smorte di bimbi abbandonati,
              di donne uccise dal marito o di nonni soli e dimenticati.

              Abbiamo ucciso lentamente il Dio che portiamo dentro
              mentre di notte ascoltiamo il vagito dell'uomo di terra
              ridotto a un fagotto appeso pieno di piccoli frammenti
              senza nessuna nostalgia dell'uomo proiettato all'eterno.

              Ritorniamo quando siamo soli alle nostre favole antiche,
              ascoltiamo col cuore le voci del nostro comune universo,
              seguiamo i sogni che costruiscono il nostro cammino,
              viviamo l'umana storia che ci portiamo sempre appresso.
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