Mai
Mai, nessuno mi scalderà
un sole resta solo,
l'amore brucia gli altri.
Composta giovedì 23 marzo 2017
Mai, nessuno mi scalderà
un sole resta solo,
l'amore brucia gli altri.
Sulle fragole c'è ancora
Il morso di quel diavolo
la bestia che ti ha preso
quando eri sullo scivolo
Le sue promesse gelide
ti cambiarono il percorso
l'ingenuità di un bimbo
è così che sei scomparso
Candida innocenza
priva d'ali per volare
soffocata da quel fato
a cui è impossibile scappare
Sudicia la bestia
tagliava la tua infanzia
schizofrenica la notte
di agonia e sevizia
Un brivido di freddo
imperante l'impotenza
sentirsi come inutili
davanti a questa prepotenza.
Luci soffuse sul ponte, sospiri,
sensazioni, nuove emozioni a Venezia.
Se un uomo ride,
la terra ascolta le sue risa
e le racconta al grano
che ne fa oro per le spighe
se un uomo piange
il cielo conta le sue lacrime
e le muta in tante perle
che illumineranno suo cammino
se un uomo soffre
le nuvole raccolgono i suoi pensieri
e le trasformano in preghiere
che confortano il suo cuore
se un uomo lotta
il vento accoglie la sua rabbia
e la trasforma in perdonanza
che scioglie i nodi del suo karma
se un uomo ama
terra e cielo si compiacciono,
poiché per amare veramente
devi prima saper ridere, piangere, soffrire e perdonare
sul ciglio impervio della strada,
in una parabola infinita.
Ancora un giorno ed è il tremila
tutti in fila e tutti uguali
con i microchip nel corpo
e al polso occhi nei bracciali
Mi accorgo di esser l'unico
poeta di quest'epoca
errore di genetica
di una società che soffoca
Ci guardano e ci tengono
in una morsa atroce
denutriti da un sistema
che non tollera la voce
La fantasia è chimera
non mi posso emozionare
qui è illegale avere un anima
non puoi scrivere e pensare
Ma io scrissi in ogni posto
dando spazio al mio pensiero
una guerra di parole
di un ciarliero condottiero
Seguirono i miei passi
e quella sera mi trovarono
per loro ero uno sbaglio
un criminale e mi tacciarono
Le mie spalle contro il muro
ed il carnefice che avanza
schernendomi mi uccise
la bionica ignoranza.
Libera e serena
quest'anima evade.
Leggero
il mio corpo vola
come il delicato
volo delle farfalle.
Cento giorni
per pensare
per mangiare e camminare.
Per fare quelle cose
che avrei voluto fare.
Cento giorni
per amare
per lasciarsi andare.
Per concentrare la vita
e sognare.
Cento giorni
per lottare e
imparare a barare
per sorridere e parlare,
per non restare solo.
Per sedersi sfinito e avvilito
e riposare.
Cento giorni
per guardare il mare
e ascoltare il vento
e sentire il profumo di un fiore.
Cento giorni
per guardarsi allo specchio
e vedere una faccia diversa,
la faccia di un malato terminale...
che mi chiede:
in cento giorni...
cosa posso fare?
Se fosse facile
recider la tela
tessuta dal crudele aracnide
che governa la mente
e i suoi fili ardere
nel fuoco della liberazione
padre di giustizia,
creatore di ordine,
le atrocità dell'umana esistenza
non sarebbero che vana cenere.
Ma l'uomo è mosca,
cieca mosca
viziata dal libertino volo.
Curiosa mosca,
attirata dall'odor di lusinga
dal dolce sapor dell'ipocrisia
e dal luccichio delle armi.
Patetica mosca,
preda dell'aracnide della mente
per i suoi stessi vizi.
Mi sono innamorato di te,
per il modo in cui sorridi a tutte le mie banalità.
Mi sono innamorata di te,
per il modo in cui mi hai fatto tornare a vivere.
Io mi sono innamorato di te,
ma vorrei che una notte
non molto lontana,
Tu venga decisa,
impegnata e innamorata
a dirmi che hai bisogno di me.
Si, vorrei che una notte non così lontana,
tu abbia il coraggio di confessarti
che non sai vivere senza di me.
Il tuo guardo m'è dolce
il tuo volto m'è limpido
il sorriso splende
gli occhi si soffermano all'orizzonte
nel primo giorno di primavera.