Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Lui

Talvolta sei lì, rassegnato e imbelle
in altre occasioni non stai più nella pelle
ti agiti e tiri, sembra tu voglia urlare
ma poi, alla fine, sai solo sputare
non hai mai misura, sei poco coerente
talvolta fai il duro altre volte fai... niente
se vedi qualcosa che appena ti vada
già ti alzi deciso, ti vuoi fare strada
ma poi tu da solo non vai mai lontano
per fare qualcosa ti serve una mano
con i tuoi simili non stai molto bene
ci rid, ci scherzi, ma pensi "che pene"
sei un po' vanitoso, ti senti perfetto
a te ogni bavaglio sta sempre un po' stretto
racconti a tutti che tu ci sai fare
che quindi in giro di te fai parlare
e che come ai divi la sorte ti tocca
di dovere passare di bocca in bocca
anche chi non conosci vorresti visitare
ma poi ti duoli se non ti fanno entrare
con chi invece sei abbastanza in confidenza
entri tranquillo, con berretto o senza
e se la confidenza è cristallina come il vetro
entri tranquillo da davanti o da dietro
insomma sei un tipo che sa stare al suo posto
ma che, all'occorrenza, sa anche essere tosto
taluno ti accusa "vuoi solo godere"
ma poi non è vero, ti piace piacere
ti alzi al mattino, ti guardi allo specchio
e allora ti accorgi che "tiri" parecchio
ti fai una doccetta e diventi un po' strano
ti chini, ti pieghi, diventi un nano
ma quando ti asciughi ritorni te stesso
ti guardi e poi pensi "ma si, faccio sesso"!
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    Scritta da: Rolla Gabriele
    in Poesie (Poesie personali)

    Amore come pittore

    Molti i momenti
    In cui guardandoci attorno
    Non scorgiam altro che muri.

    Barriere
    Che congiungon
    La terra
    inferno
    Col cielo
    paradiso

    Perché
    Lassù è vita eterna
    E quaggiù
    Meschino connubio
    Di rinunce e peccato

    Perché lassù
    Veramente saremo,
    e quaggiù
    per sempre annasperemo
    in un mare di dolore
    o in una valle
    di lacrime bagnata

    Questa è la vita
    Da sempre tramandata
    Ma forse mai sperimentata

    Non limitar ciò che sei
    Non dar spazio al tuo ingegno
    Sfrutta il cuore
    Che si il tuo motore

    Si la punta
    D'una freccia
    Ormai scoccata
    Ma Che dal vento
    È cullata
    E ricorda
    Che In te c'è lo scrigno
    Del più vero sentimento

    È la vela,
    che se rigonfia
    della pura essenza
    può giudar la tua esistenza
    oltre le onde
    d'un mar in tempesta,
    verso le acque calme
    d'un lago
    dall'acqua dolce
    come il miele,
    il saport vero
    della vita

    Non creder a chi
    Di dolor vuol parlare
    Non ascoltar le parole
    Di chi è nel mezzo d'un ciclone

    Donagli le tue,
    per cercar di rischiarar il cielo
    e far tornare il sole
    luce sulla via di chi
    ancora fatica
    a spalancar i suoi occhi

    Si quell'alito di vento
    Caldo
    Che in una fredda giornata d'inverno
    Da sollievo al viso rattrappito
    Cosicché rilassandosi
    Spunti un sorriso
    Che inevitabilmente
    Il primo diverrà
    D'una lunga
    E si spera
    Infinita
    Serie
    Ragion di felicità
    Causa di gioia
    Cristallo che scalfisce
    La pietra
    Che veste molti cuori,
    Al contatto sarà scintilla,
    al cui seguito sarà vampata
    d'una fiamma viva
    che accenderà
    l'animo di chi
    dentro se
    ancora serba
    ciò che trasforma
    una tela sbiadita
    in un opera di beltà infinita
    l'amore...
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      in Poesie (Poesie personali)

      Un sogno

      Colleziono sguardi di volti assenti,
      dove non vi è lacrima o sorriso
      dove non vi è piega o ruga
      dove non vi è sogno o rinuncia
      dove non vi è gioia o noia
      dove non vi è speranza
      eppure sono vivo...
      cammino, parlo, mangio, bevo, osservo, ascolto...
      sorrido... a volte piango
      Ma questo alone di indifferenza che vive in noi,
      ci rende tutti cosi diversi...
      oserei dire tutti uguali
      Forse è solo un sogno, un brutto sogno...
      presto aprirò gli occhi...
      e sarà tutto diverso.
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        Scritta da: Erika Moon
        in Poesie (Poesie personali)

        Tu per me

        Dolce amore, scrivo per te.
        Mi manchi nei sorrisi scoppiati per caso,
        nelle mani davanti al mio sguardo stupito.

        Ti cerco nelle tue mani sulle mie,
        negli occhi tuoi sorpresi.

        Ti rivedo nelle sere troppo fredde,
        riempite dalla nostra pace.

        Ti penso in quella notte un po' diversa,
        nella gioia della paura di essere scoperti.
        Scoperti, senza renderci conto, eravamo già di tutto.

        Mi pento per le parole non dette.

        Mi scuso per il coraggio mancato,
        per la verità che ho bruciato da sola.

        Mi umilio per le solite banalità degli amanti.
        Mi riempio perché ammetto la pienezza delle mie banalità.

        Ti abbraccio, quando sei troppo lontano.

        Mi intreccio a te, quando i pensieri si fanno troppo scuri,
        quando penso che non ci saremo più noi.

        Spero se cerco l'impossibile,
        amo ogni volta che lo ascolto.

        Ti sfioro, anche se altri pensieri ti avvolgono.

        Temo di me, se penso a tutto quello che... non saprai mai.
        Ti auguro di sognarlo, perché sarebbe stato bello, tra noi.

        Mi inchino a chi vola. Amo le direzioni uguali.

        Scorro nella via che avevo deciso.
        Mi sottometto al ritorno.

        "Cose che ti prendono una volta sola.
        E io scelgo te."

        "Sono venuta a vedere l'amore come si fa."
        "-Fare a meno di lei, farebbe bello il resto? Ma poi penso il resto a me ha mai pensato? -
        La paura è passione. Pelle su pelle e noi siamo gli amanti, nel poco tempo prigionieri di un mondo che manca d'esempio [...]. Voglio sentire, voglio farti tremare, sento che vivi ed è vita che hai chiesto. Per questo momento pagherei ogni prezzo. Io su te."
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          Scritta da: Rolla Gabriele
          in Poesie (Poesie personali)

          A Luca Gelfi

          A te,
          amante d'uno sport
          che della fatica
          fa il suo inno,
          che di tenacia
          crea eroi
          impavidi
          uomini
          caparbi,
          decisi,
          difficili da spodestare
          da quel arnese
          che ha per motore
          il solo cuore.

          Solo due però
          son gli appigli alla strada,
          che mantengon
          a fatica
          ritto nell'azione
          ogni più grande campione.

          Un po' come la vita,
          difficil da domare,
          a volta aimè.
          Eppur si cade.

          E quest'ultima caduta,
          col dolor nel cuore,
          purtroppo
          ti è stata fatale.

          Tu, campione
          del pedale
          sei stato
          fortissimo attore
          e maestro
          d'inestimabile virtù

          E come chi
          col cor t'amato
          e Col dolor ricorda,
          sempre Duro
          ma mai cattivo

          Luca,
          che per l'ultima volta
          hai smontato
          due ruote
          da quel mezzo
          con cui ognuno
          di chi vi sale
          condivide ora gioie
          e or dolori.

          Ma,
          or noi tutti,
          con affetto e stima
          rimontiam per te
          un paio d'ali
          cosicché
          inizi la scalata
          l'ultima di questa vita
          verso la cima
          d'estasi infinita,
          si che chiunque
          prima o poi vi arrivi
          mai ritorna.
          Su forza
          l'ultimo colpo
          d'un pedale stanco
          fin lassù
          oltre il ciel
          dove campioni
          d'ogni tempo
          ti attendono
          per progettar
          la fuga
          per la vita.
          Ciao Luca.
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            Scritta da: Barbara Brussa
            in Poesie (Poesie personali)

            La voce dell'Amore

            Nel profondo ti ho sepolto,
            senza più darti ascolto.

            Ti sento gridare e scalpitare
            Sei ancora vivo, eh?
            Non vuoi mollare...

            Che sciocco!
            Volevo solo salvarti,
            evitarti altri infarti.
            Era un modo per custodirti al sicuro,
            moriresti, con un'altra dose
            di quel cianuro!
            Appena il pericolo fosse passato,
            io ti avrei liberato.

            Invece, tu hai rotto le catene,
            sei evaso dalla mia prigione,
            e guardandomi negli occhi
            mi dici:

            "Tu non mi blocchi!
            Se mi chiudi la bocca,
            sei tu la sciocca!

            Io sono Amore,
            tu non puoi capire, né sapere
            quale scopo ha il mio volere.

            Mi hanno ferito, tramortito,
            e il tuo pensiero è inviperito.
            Stai tranquilla, io so dove espandere
            le mie radici...

            Ora, è ovvio, mi maledici
            ma in un giorno, forse anche lontano,
            ti prometto che dirai ancora Ti Amo..."
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              Scritta da: Salvatore Di Somma
              in Poesie (Poesie personali)

              Irrobustito troverà sorgiva

              i
              Rema stento e è vetta mare a riva;
              l'arida aria, smarrisce marci grani
              marci ai piedi di pietra; buco a lato,
              buco incolore quell'acqua che manca:
              ma vivo; gambe sulla riva bianca
              di sale sole e crini radi; il fiato
              l'anche, smunti a reggere'l tronco: mani
              sanno di poco corpo; al collo arriva
              vena violata lunga; il viso svelle
              pelo bronzino; le labbra: lamelle
              riarse: tempie incavate occhiciglia:
              -presa nella pancia la morte figlia-:
              misuratala la vista s'incomoda
              scorgendo astuto di sagoma comoda

              ii
              che fionda, blocca, da svelto s'accomoda
              le granfie, poi tardandosi raccomoda
              non è fame risfila s'assottiglia;
              male l'essere quella strada piglia
              mezzi denti verso le carnicelle
              verso di sangue per le vene snelle,
              rasente terra sente la saliva
              scende buio d'odori lunghi piani
              sa come buio scende piano arato;
              senza, senza forzare viso, sfianca
              trabocca, là, nell'interiora manca
              cavando avidamente, di filato,
              riavendosi imbrattandosi a brani:
              si legano, un ossetto fa da piva

              iii
              straccia di denti sentendola viva;
              stira tenendo'l capo, l'arti sani,
              gli occhi dischiude di rosso ramato
              ascoltandola l'ellisse che sbranca:
              musica d'una sera scura, bianca;
              nelle viscere crude novo nato
              d'un gioco vivido di forze immani
              trascina cibo a una pianta lasciva
              largo s'appoggia svanendo storielle.
              Alba ridesta le carni animelle,
              occhi coglie fessure nella ciglia;
              nella bocca d'insetti gozzoviglia
              ancora, con la rabbia; ma calmo, scomoda
              la carne, svanisce da legna scomoda.

              Iv
              Viene lesta piovana fin che comoda
              sveglia l'essere: lascia terra comoda:
              busto ginocchia piano si sgroviglia
              dritto sulle gambe acqua meraviglia
              forte dall'alto: le mani palelle
              sui peli del viso labbra di felle:
              secca di sangue forza rediviva
              cola, lasciando che schiena risani;
              sbarcando nel primigenio cordato
              fisico conserva ma senno arranca
              è la buona sorte, ospite l'abbranca:
              con altre zampe pasto lavorato
              acqua ferma verdi fogli mediani:
              irrobustito troverà sorgiva.
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                Scritta da: Ada Roggio
                in Poesie (Poesie personali)

                Sogna

                I sogni non devono mai smettere
                cominciamo a sognare
                quando siamo nel grembo materno
                Viviamo di sogni e speranze
                I sogni
                sono il frutto della nostra anima
                del nostro cuore
                I sogni sono scolpiti in ognuno di noi,
                ci lasciamo accarezzare ogni notte
                lasciamo che diventino realtà
                Non lasciar cadere la tua mente
                a un infinito oblio
                Sii serena, il tuo rivolgerti a me
                mi da forza di credere che qualcuno oltre questo muro c'è
                In te tanto amore da dare
                e da ricevere
                Guardati allo specchio,
                ammirati
                guarda dentro te
                quanto di bello e di vero
                hai ancora da dare
                ti assicuro
                è immenso
                Continua a sognare
                non potrà rubarli nessuno
                Sogna.
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                  in Poesie (Poesie personali)
                  E poi mi fermerò a guardare:
                  ombre riflettersi in specchi d'acqua,
                  voglie nascondersi tra la folla,
                  pensieri scappare guardandosi indietro,
                  sguardi fugaci rubare immagini.
                  Sono seduta
                  e guardo lontano.
                  Laggiù infondo
                  dove il cielo si confonde con la terra,
                  dove lo sguardo dell'anima
                  trapassa i colori e le immagini,
                  va oltre...
                  oltre la vista
                  oltre il sapere
                  oltre la parola.
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