Poesie personali


Scritta da: Rolla Gabriele
in Poesie (Poesie personali)

Amore come pittore

Molti i momenti
In cui guardandoci attorno
Non scorgiam altro che muri.

Barriere
Che congiungon
La terra
inferno
Col cielo
paradiso

Perché
Lassù è vita eterna
E quaggiù
Meschino connubio
Di rinunce e peccato

Perché lassù
Veramente saremo,
e quaggiù
per sempre annasperemo
in un mare di dolore
o in una valle
di lacrime bagnata

Questa è la vita
Da sempre tramandata
Ma forse mai sperimentata

Non limitar ciò che sei
Non dar spazio al tuo ingegno
Sfrutta il cuore
Che si il tuo motore

Si la punta
D'una freccia
Ormai scoccata
Ma Che dal vento
È cullata
E ricorda
Che In te c'è lo scrigno
Del più vero sentimento

È la vela,
che se rigonfia
della pura essenza
può giudar la tua esistenza
oltre le onde
d'un mar in tempesta,
verso le acque calme
d'un lago
dall'acqua dolce
come il miele,
il saport vero
della vita

Non creder a chi
Di dolor vuol parlare
Non ascoltar le parole
Di chi è nel mezzo d'un ciclone

Donagli le tue,
per cercar di rischiarar il cielo
e far tornare il sole
luce sulla via di chi
ancora fatica
a spalancar i suoi occhi

Si quell'alito di vento
Caldo
Che in una fredda giornata d'inverno
Da sollievo al viso rattrappito
Cosicché rilassandosi
Spunti un sorriso
Che inevitabilmente
Il primo diverrà
D'una lunga
E si spera
Infinita
Serie
Ragion di felicità
Causa di gioia
Cristallo che scalfisce
La pietra
Che veste molti cuori,
Al contatto sarà scintilla,
al cui seguito sarà vampata
d'una fiamma viva
che accenderà
l'animo di chi
dentro se
ancora serba
ciò che trasforma
una tela sbiadita
in un opera di beltà infinita
l'amore...
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    in Poesie (Poesie personali)

    Un sogno

    Colleziono sguardi di volti assenti,
    dove non vi è lacrima o sorriso
    dove non vi è piega o ruga
    dove non vi è sogno o rinuncia
    dove non vi è gioia o noia
    dove non vi è speranza
    eppure sono vivo...
    cammino, parlo, mangio, bevo, osservo, ascolto...
    sorrido... a volte piango
    Ma questo alone di indifferenza che vive in noi,
    ci rende tutti cosi diversi...
    oserei dire tutti uguali
    Forse è solo un sogno, un brutto sogno...
    presto aprirò gli occhi...
    e sarà tutto diverso.
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      Scritta da: Erika Moon
      in Poesie (Poesie personali)

      Tu per me

      Dolce amore, scrivo per te.
      Mi manchi nei sorrisi scoppiati per caso,
      nelle mani davanti al mio sguardo stupito.

      Ti cerco nelle tue mani sulle mie,
      negli occhi tuoi sorpresi.

      Ti rivedo nelle sere troppo fredde,
      riempite dalla nostra pace.

      Ti penso in quella notte un po' diversa,
      nella gioia della paura di essere scoperti.
      Scoperti, senza renderci conto, eravamo già di tutto.

      Mi pento per le parole non dette.

      Mi scuso per il coraggio mancato,
      per la verità che ho bruciato da sola.

      Mi umilio per le solite banalità degli amanti.
      Mi riempio perché ammetto la pienezza delle mie banalità.

      Ti abbraccio, quando sei troppo lontano.

      Mi intreccio a te, quando i pensieri si fanno troppo scuri,
      quando penso che non ci saremo più noi.

      Spero se cerco l'impossibile,
      amo ogni volta che lo ascolto.

      Ti sfioro, anche se altri pensieri ti avvolgono.

      Temo di me, se penso a tutto quello che... non saprai mai.
      Ti auguro di sognarlo, perché sarebbe stato bello, tra noi.

      Mi inchino a chi vola. Amo le direzioni uguali.

      Scorro nella via che avevo deciso.
      Mi sottometto al ritorno.

      "Cose che ti prendono una volta sola.
      E io scelgo te."

      "Sono venuta a vedere l'amore come si fa."
      "-Fare a meno di lei, farebbe bello il resto? Ma poi penso il resto a me ha mai pensato? -
      La paura è passione. Pelle su pelle e noi siamo gli amanti, nel poco tempo prigionieri di un mondo che manca d'esempio [...]. Voglio sentire, voglio farti tremare, sento che vivi ed è vita che hai chiesto. Per questo momento pagherei ogni prezzo. Io su te."
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        Scritta da: Rolla Gabriele
        in Poesie (Poesie personali)

        A Luca Gelfi

        A te,
        amante d'uno sport
        che della fatica
        fa il suo inno,
        che di tenacia
        crea eroi
        impavidi
        uomini
        caparbi,
        decisi,
        difficili da spodestare
        da quel arnese
        che ha per motore
        il solo cuore.

        Solo due però
        son gli appigli alla strada,
        che mantengon
        a fatica
        ritto nell'azione
        ogni più grande campione.

        Un po' come la vita,
        difficil da domare,
        a volta aimè.
        Eppur si cade.

        E quest'ultima caduta,
        col dolor nel cuore,
        purtroppo
        ti è stata fatale.

        Tu, campione
        del pedale
        sei stato
        fortissimo attore
        e maestro
        d'inestimabile virtù

        E come chi
        col cor t'amato
        e Col dolor ricorda,
        sempre Duro
        ma mai cattivo

        Luca,
        che per l'ultima volta
        hai smontato
        due ruote
        da quel mezzo
        con cui ognuno
        di chi vi sale
        condivide ora gioie
        e or dolori.

        Ma,
        or noi tutti,
        con affetto e stima
        rimontiam per te
        un paio d'ali
        cosicché
        inizi la scalata
        l'ultima di questa vita
        verso la cima
        d'estasi infinita,
        si che chiunque
        prima o poi vi arrivi
        mai ritorna.
        Su forza
        l'ultimo colpo
        d'un pedale stanco
        fin lassù
        oltre il ciel
        dove campioni
        d'ogni tempo
        ti attendono
        per progettar
        la fuga
        per la vita.
        Ciao Luca.
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          Scritta da: Barbara Brussa
          in Poesie (Poesie personali)

          La voce dell'Amore

          Nel profondo ti ho sepolto,
          senza più darti ascolto.

          Ti sento gridare e scalpitare
          Sei ancora vivo, eh?
          Non vuoi mollare...

          Che sciocco!
          Volevo solo salvarti,
          evitarti altri infarti.
          Era un modo per custodirti al sicuro,
          moriresti, con un'altra dose
          di quel cianuro!
          Appena il pericolo fosse passato,
          io ti avrei liberato.

          Invece, tu hai rotto le catene,
          sei evaso dalla mia prigione,
          e guardandomi negli occhi
          mi dici:

          "Tu non mi blocchi!
          Se mi chiudi la bocca,
          sei tu la sciocca!

          Io sono Amore,
          tu non puoi capire, né sapere
          quale scopo ha il mio volere.

          Mi hanno ferito, tramortito,
          e il tuo pensiero è inviperito.
          Stai tranquilla, io so dove espandere
          le mie radici...

          Ora, è ovvio, mi maledici
          ma in un giorno, forse anche lontano,
          ti prometto che dirai ancora Ti Amo..."
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            Scritta da: Salvatore Di Somma
            in Poesie (Poesie personali)

            Irrobustito troverà sorgiva

            i
            Rema stento e è vetta mare a riva;
            l'arida aria, smarrisce marci grani
            marci ai piedi di pietra; buco a lato,
            buco incolore quell'acqua che manca:
            ma vivo; gambe sulla riva bianca
            di sale sole e crini radi; il fiato
            l'anche, smunti a reggere'l tronco: mani
            sanno di poco corpo; al collo arriva
            vena violata lunga; il viso svelle
            pelo bronzino; le labbra: lamelle
            riarse: tempie incavate occhiciglia:
            -presa nella pancia la morte figlia-:
            misuratala la vista s'incomoda
            scorgendo astuto di sagoma comoda

            ii
            che fionda, blocca, da svelto s'accomoda
            le granfie, poi tardandosi raccomoda
            non è fame risfila s'assottiglia;
            male l'essere quella strada piglia
            mezzi denti verso le carnicelle
            verso di sangue per le vene snelle,
            rasente terra sente la saliva
            scende buio d'odori lunghi piani
            sa come buio scende piano arato;
            senza, senza forzare viso, sfianca
            trabocca, là, nell'interiora manca
            cavando avidamente, di filato,
            riavendosi imbrattandosi a brani:
            si legano, un ossetto fa da piva

            iii
            straccia di denti sentendola viva;
            stira tenendo'l capo, l'arti sani,
            gli occhi dischiude di rosso ramato
            ascoltandola l'ellisse che sbranca:
            musica d'una sera scura, bianca;
            nelle viscere crude novo nato
            d'un gioco vivido di forze immani
            trascina cibo a una pianta lasciva
            largo s'appoggia svanendo storielle.
            Alba ridesta le carni animelle,
            occhi coglie fessure nella ciglia;
            nella bocca d'insetti gozzoviglia
            ancora, con la rabbia; ma calmo, scomoda
            la carne, svanisce da legna scomoda.

            Iv
            Viene lesta piovana fin che comoda
            sveglia l'essere: lascia terra comoda:
            busto ginocchia piano si sgroviglia
            dritto sulle gambe acqua meraviglia
            forte dall'alto: le mani palelle
            sui peli del viso labbra di felle:
            secca di sangue forza rediviva
            cola, lasciando che schiena risani;
            sbarcando nel primigenio cordato
            fisico conserva ma senno arranca
            è la buona sorte, ospite l'abbranca:
            con altre zampe pasto lavorato
            acqua ferma verdi fogli mediani:
            irrobustito troverà sorgiva.
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              Scritta da: Ada Roggio
              in Poesie (Poesie personali)

              Sogna

              I sogni non devono mai smettere
              cominciamo a sognare
              quando siamo nel grembo materno
              Viviamo di sogni e speranze
              I sogni
              sono il frutto della nostra anima
              del nostro cuore
              I sogni sono scolpiti in ognuno di noi,
              ci lasciamo accarezzare ogni notte
              lasciamo che diventino realtà
              Non lasciar cadere la tua mente
              a un infinito oblio
              Sii serena, il tuo rivolgerti a me
              mi da forza di credere che qualcuno oltre questo muro c'è
              In te tanto amore da dare
              e da ricevere
              Guardati allo specchio,
              ammirati
              guarda dentro te
              quanto di bello e di vero
              hai ancora da dare
              ti assicuro
              è immenso
              Continua a sognare
              non potrà rubarli nessuno
              Sogna.
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                in Poesie (Poesie personali)
                E poi mi fermerò a guardare:
                ombre riflettersi in specchi d'acqua,
                voglie nascondersi tra la folla,
                pensieri scappare guardandosi indietro,
                sguardi fugaci rubare immagini.
                Sono seduta
                e guardo lontano.
                Laggiù infondo
                dove il cielo si confonde con la terra,
                dove lo sguardo dell'anima
                trapassa i colori e le immagini,
                va oltre...
                oltre la vista
                oltre il sapere
                oltre la parola.
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