Poesie personali


Scritta da: Erika Moon
in Poesie (Poesie personali)

Tu per me

Dolce amore, scrivo per te.
Mi manchi nei sorrisi scoppiati per caso,
nelle mani davanti al mio sguardo stupito.

Ti cerco nelle tue mani sulle mie,
negli occhi tuoi sorpresi.

Ti rivedo nelle sere troppo fredde,
riempite dalla nostra pace.

Ti penso in quella notte un po' diversa,
nella gioia della paura di essere scoperti.
Scoperti, senza renderci conto, eravamo già di tutto.

Mi pento per le parole non dette.

Mi scuso per il coraggio mancato,
per la verità che ho bruciato da sola.

Mi umilio per le solite banalità degli amanti.
Mi riempio perché ammetto la pienezza delle mie banalità.

Ti abbraccio, quando sei troppo lontano.

Mi intreccio a te, quando i pensieri si fanno troppo scuri,
quando penso che non ci saremo più noi.

Spero se cerco l'impossibile,
amo ogni volta che lo ascolto.

Ti sfioro, anche se altri pensieri ti avvolgono.

Temo di me, se penso a tutto quello che... non saprai mai.
Ti auguro di sognarlo, perché sarebbe stato bello, tra noi.

Mi inchino a chi vola. Amo le direzioni uguali.

Scorro nella via che avevo deciso.
Mi sottometto al ritorno.

"Cose che ti prendono una volta sola.
E io scelgo te."

"Sono venuta a vedere l'amore come si fa."
"-Fare a meno di lei, farebbe bello il resto? Ma poi penso il resto a me ha mai pensato? -
La paura è passione. Pelle su pelle e noi siamo gli amanti, nel poco tempo prigionieri di un mondo che manca d'esempio [...]. Voglio sentire, voglio farti tremare, sento che vivi ed è vita che hai chiesto. Per questo momento pagherei ogni prezzo. Io su te."
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    Scritta da: Rolla Gabriele
    in Poesie (Poesie personali)

    A Luca Gelfi

    A te,
    amante d'uno sport
    che della fatica
    fa il suo inno,
    che di tenacia
    crea eroi
    impavidi
    uomini
    caparbi,
    decisi,
    difficili da spodestare
    da quel arnese
    che ha per motore
    il solo cuore.

    Solo due però
    son gli appigli alla strada,
    che mantengon
    a fatica
    ritto nell'azione
    ogni più grande campione.

    Un po' come la vita,
    difficil da domare,
    a volta aimè.
    Eppur si cade.

    E quest'ultima caduta,
    col dolor nel cuore,
    purtroppo
    ti è stata fatale.

    Tu, campione
    del pedale
    sei stato
    fortissimo attore
    e maestro
    d'inestimabile virtù

    E come chi
    col cor t'amato
    e Col dolor ricorda,
    sempre Duro
    ma mai cattivo

    Luca,
    che per l'ultima volta
    hai smontato
    due ruote
    da quel mezzo
    con cui ognuno
    di chi vi sale
    condivide ora gioie
    e or dolori.

    Ma,
    or noi tutti,
    con affetto e stima
    rimontiam per te
    un paio d'ali
    cosicché
    inizi la scalata
    l'ultima di questa vita
    verso la cima
    d'estasi infinita,
    si che chiunque
    prima o poi vi arrivi
    mai ritorna.
    Su forza
    l'ultimo colpo
    d'un pedale stanco
    fin lassù
    oltre il ciel
    dove campioni
    d'ogni tempo
    ti attendono
    per progettar
    la fuga
    per la vita.
    Ciao Luca.
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      Scritta da: Barbara Brussa
      in Poesie (Poesie personali)

      La voce dell'Amore

      Nel profondo ti ho sepolto,
      senza più darti ascolto.

      Ti sento gridare e scalpitare
      Sei ancora vivo, eh?
      Non vuoi mollare...

      Che sciocco!
      Volevo solo salvarti,
      evitarti altri infarti.
      Era un modo per custodirti al sicuro,
      moriresti, con un'altra dose
      di quel cianuro!
      Appena il pericolo fosse passato,
      io ti avrei liberato.

      Invece, tu hai rotto le catene,
      sei evaso dalla mia prigione,
      e guardandomi negli occhi
      mi dici:

      "Tu non mi blocchi!
      Se mi chiudi la bocca,
      sei tu la sciocca!

      Io sono Amore,
      tu non puoi capire, né sapere
      quale scopo ha il mio volere.

      Mi hanno ferito, tramortito,
      e il tuo pensiero è inviperito.
      Stai tranquilla, io so dove espandere
      le mie radici...

      Ora, è ovvio, mi maledici
      ma in un giorno, forse anche lontano,
      ti prometto che dirai ancora Ti Amo..."
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        Scritta da: Salvatore Di Somma
        in Poesie (Poesie personali)

        Irrobustito troverà sorgiva

        i
        Rema stento e è vetta mare a riva;
        l'arida aria, smarrisce marci grani
        marci ai piedi di pietra; buco a lato,
        buco incolore quell'acqua che manca:
        ma vivo; gambe sulla riva bianca
        di sale sole e crini radi; il fiato
        l'anche, smunti a reggere'l tronco: mani
        sanno di poco corpo; al collo arriva
        vena violata lunga; il viso svelle
        pelo bronzino; le labbra: lamelle
        riarse: tempie incavate occhiciglia:
        -presa nella pancia la morte figlia-:
        misuratala la vista s'incomoda
        scorgendo astuto di sagoma comoda

        ii
        che fionda, blocca, da svelto s'accomoda
        le granfie, poi tardandosi raccomoda
        non è fame risfila s'assottiglia;
        male l'essere quella strada piglia
        mezzi denti verso le carnicelle
        verso di sangue per le vene snelle,
        rasente terra sente la saliva
        scende buio d'odori lunghi piani
        sa come buio scende piano arato;
        senza, senza forzare viso, sfianca
        trabocca, là, nell'interiora manca
        cavando avidamente, di filato,
        riavendosi imbrattandosi a brani:
        si legano, un ossetto fa da piva

        iii
        straccia di denti sentendola viva;
        stira tenendo'l capo, l'arti sani,
        gli occhi dischiude di rosso ramato
        ascoltandola l'ellisse che sbranca:
        musica d'una sera scura, bianca;
        nelle viscere crude novo nato
        d'un gioco vivido di forze immani
        trascina cibo a una pianta lasciva
        largo s'appoggia svanendo storielle.
        Alba ridesta le carni animelle,
        occhi coglie fessure nella ciglia;
        nella bocca d'insetti gozzoviglia
        ancora, con la rabbia; ma calmo, scomoda
        la carne, svanisce da legna scomoda.

        Iv
        Viene lesta piovana fin che comoda
        sveglia l'essere: lascia terra comoda:
        busto ginocchia piano si sgroviglia
        dritto sulle gambe acqua meraviglia
        forte dall'alto: le mani palelle
        sui peli del viso labbra di felle:
        secca di sangue forza rediviva
        cola, lasciando che schiena risani;
        sbarcando nel primigenio cordato
        fisico conserva ma senno arranca
        è la buona sorte, ospite l'abbranca:
        con altre zampe pasto lavorato
        acqua ferma verdi fogli mediani:
        irrobustito troverà sorgiva.
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          Scritta da: Ada Roggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Sogna

          I sogni non devono mai smettere
          cominciamo a sognare
          quando siamo nel grembo materno
          Viviamo di sogni e speranze
          I sogni
          sono il frutto della nostra anima
          del nostro cuore
          I sogni sono scolpiti in ognuno di noi,
          ci lasciamo accarezzare ogni notte
          lasciamo che diventino realtà
          Non lasciar cadere la tua mente
          a un infinito oblio
          Sii serena, il tuo rivolgerti a me
          mi da forza di credere che qualcuno oltre questo muro c'è
          In te tanto amore da dare
          e da ricevere
          Guardati allo specchio,
          ammirati
          guarda dentro te
          quanto di bello e di vero
          hai ancora da dare
          ti assicuro
          è immenso
          Continua a sognare
          non potrà rubarli nessuno
          Sogna.
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            in Poesie (Poesie personali)
            E poi mi fermerò a guardare:
            ombre riflettersi in specchi d'acqua,
            voglie nascondersi tra la folla,
            pensieri scappare guardandosi indietro,
            sguardi fugaci rubare immagini.
            Sono seduta
            e guardo lontano.
            Laggiù infondo
            dove il cielo si confonde con la terra,
            dove lo sguardo dell'anima
            trapassa i colori e le immagini,
            va oltre...
            oltre la vista
            oltre il sapere
            oltre la parola.
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              Scritta da: Daniela Saurini
              in Poesie (Poesie personali)

              Lemon Three... a Francesco

              Dell'estate ormai resta il silenzio,
              l'assorto pensiero di te,
              il ricordo.

              Un sorriso che ancora fa male,
              l'immagine che lenta scompare,
              l'addio.

              Rumore sordo di un tonfo,
              lo schianto nel buio profondo,
              la notte.

              Sei presenza lontana del tempo della giovinezza,
              così distante e cara,
              sei lacrime.

              E nell'assenza dedico a te parole,
              per non dimenticare,
              sotto l'albero di limone.
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                Scritta da: Franco Mastroianni
                in Poesie (Poesie personali)

                Dentro di noi

                Immagino parole vestite da soldato
                protette dall'elmetto che imbracciano un fucile
                vestite di mimetico colore
                pronte... per annientare un cuore

                e resto un po' scioccato... immobile
                non so più cosa dire
                non le vorrei sentire

                però dentro di noi... plotoni di parole
                armate fino ai denti
                son pronte per partire
                e fanno male... quando riescono a colpire.
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