Molti i momenti In cui guardandoci attorno Non scorgiam altro che muri.
Barriere Che congiungon La terra inferno Col cielo paradiso
Perché Lassù è vita eterna E quaggiù Meschino connubio Di rinunce e peccato
Perché lassù Veramente saremo, e quaggiù per sempre annasperemo in un mare di dolore o in una valle di lacrime bagnata
Questa è la vita Da sempre tramandata Ma forse mai sperimentata
Non limitar ciò che sei Non dar spazio al tuo ingegno Sfrutta il cuore Che si il tuo motore
Si la punta D'una freccia Ormai scoccata Ma Che dal vento È cullata E ricorda Che In te c'è lo scrigno Del più vero sentimento
È la vela, che se rigonfia della pura essenza può giudar la tua esistenza oltre le onde d'un mar in tempesta, verso le acque calme d'un lago dall'acqua dolce come il miele, il saport vero della vita
Non creder a chi Di dolor vuol parlare Non ascoltar le parole Di chi è nel mezzo d'un ciclone
Donagli le tue, per cercar di rischiarar il cielo e far tornare il sole luce sulla via di chi ancora fatica a spalancar i suoi occhi
Si quell'alito di vento Caldo Che in una fredda giornata d'inverno Da sollievo al viso rattrappito Cosicché rilassandosi Spunti un sorriso Che inevitabilmente Il primo diverrà D'una lunga E si spera Infinita Serie Ragion di felicità Causa di gioia Cristallo che scalfisce La pietra Che veste molti cuori, Al contatto sarà scintilla, al cui seguito sarà vampata d'una fiamma viva che accenderà l'animo di chi dentro se ancora serba ciò che trasforma una tela sbiadita in un opera di beltà infinita l'amore...
Colleziono sguardi di volti assenti, dove non vi è lacrima o sorriso dove non vi è piega o ruga dove non vi è sogno o rinuncia dove non vi è gioia o noia dove non vi è speranza eppure sono vivo... cammino, parlo, mangio, bevo, osservo, ascolto... sorrido... a volte piango Ma questo alone di indifferenza che vive in noi, ci rende tutti cosi diversi... oserei dire tutti uguali Forse è solo un sogno, un brutto sogno... presto aprirò gli occhi... e sarà tutto diverso.
Dolce amore, scrivo per te. Mi manchi nei sorrisi scoppiati per caso, nelle mani davanti al mio sguardo stupito.
Ti cerco nelle tue mani sulle mie, negli occhi tuoi sorpresi.
Ti rivedo nelle sere troppo fredde, riempite dalla nostra pace.
Ti penso in quella notte un po' diversa, nella gioia della paura di essere scoperti. Scoperti, senza renderci conto, eravamo già di tutto.
Mi pento per le parole non dette.
Mi scuso per il coraggio mancato, per la verità che ho bruciato da sola.
Mi umilio per le solite banalità degli amanti. Mi riempio perché ammetto la pienezza delle mie banalità.
Ti abbraccio, quando sei troppo lontano.
Mi intreccio a te, quando i pensieri si fanno troppo scuri, quando penso che non ci saremo più noi.
Spero se cerco l'impossibile, amo ogni volta che lo ascolto.
Ti sfioro, anche se altri pensieri ti avvolgono.
Temo di me, se penso a tutto quello che... non saprai mai. Ti auguro di sognarlo, perché sarebbe stato bello, tra noi.
Mi inchino a chi vola. Amo le direzioni uguali.
Scorro nella via che avevo deciso. Mi sottometto al ritorno.
"Cose che ti prendono una volta sola. E io scelgo te."
"Sono venuta a vedere l'amore come si fa." "-Fare a meno di lei, farebbe bello il resto? Ma poi penso il resto a me ha mai pensato? - La paura è passione. Pelle su pelle e noi siamo gli amanti, nel poco tempo prigionieri di un mondo che manca d'esempio [...]. Voglio sentire, voglio farti tremare, sento che vivi ed è vita che hai chiesto. Per questo momento pagherei ogni prezzo. Io su te."
A te, amante d'uno sport che della fatica fa il suo inno, che di tenacia crea eroi impavidi uomini caparbi, decisi, difficili da spodestare da quel arnese che ha per motore il solo cuore.
Solo due però son gli appigli alla strada, che mantengon a fatica ritto nell'azione ogni più grande campione.
Un po' come la vita, difficil da domare, a volta aimè. Eppur si cade.
E quest'ultima caduta, col dolor nel cuore, purtroppo ti è stata fatale.
Tu, campione del pedale sei stato fortissimo attore e maestro d'inestimabile virtù
E come chi col cor t'amato e Col dolor ricorda, sempre Duro ma mai cattivo
Luca, che per l'ultima volta hai smontato due ruote da quel mezzo con cui ognuno di chi vi sale condivide ora gioie e or dolori.
Ma, or noi tutti, con affetto e stima rimontiam per te un paio d'ali cosicché inizi la scalata l'ultima di questa vita verso la cima d'estasi infinita, si che chiunque prima o poi vi arrivi mai ritorna. Su forza l'ultimo colpo d'un pedale stanco fin lassù oltre il ciel dove campioni d'ogni tempo ti attendono per progettar la fuga per la vita. Ciao Luca.
Nel profondo ti ho sepolto, senza più darti ascolto.
Ti sento gridare e scalpitare Sei ancora vivo, eh? Non vuoi mollare...
Che sciocco! Volevo solo salvarti, evitarti altri infarti. Era un modo per custodirti al sicuro, moriresti, con un'altra dose di quel cianuro! Appena il pericolo fosse passato, io ti avrei liberato.
Invece, tu hai rotto le catene, sei evaso dalla mia prigione, e guardandomi negli occhi mi dici:
"Tu non mi blocchi! Se mi chiudi la bocca, sei tu la sciocca!
Io sono Amore, tu non puoi capire, né sapere quale scopo ha il mio volere.
Mi hanno ferito, tramortito, e il tuo pensiero è inviperito. Stai tranquilla, io so dove espandere le mie radici...
Ora, è ovvio, mi maledici ma in un giorno, forse anche lontano, ti prometto che dirai ancora Ti Amo..."
i Rema stento e è vetta mare a riva; l'arida aria, smarrisce marci grani marci ai piedi di pietra; buco a lato, buco incolore quell'acqua che manca: ma vivo; gambe sulla riva bianca di sale sole e crini radi; il fiato l'anche, smunti a reggere'l tronco: mani sanno di poco corpo; al collo arriva vena violata lunga; il viso svelle pelo bronzino; le labbra: lamelle riarse: tempie incavate occhiciglia: -presa nella pancia la morte figlia-: misuratala la vista s'incomoda scorgendo astuto di sagoma comoda
ii che fionda, blocca, da svelto s'accomoda le granfie, poi tardandosi raccomoda non è fame risfila s'assottiglia; male l'essere quella strada piglia mezzi denti verso le carnicelle verso di sangue per le vene snelle, rasente terra sente la saliva scende buio d'odori lunghi piani sa come buio scende piano arato; senza, senza forzare viso, sfianca trabocca, là, nell'interiora manca cavando avidamente, di filato, riavendosi imbrattandosi a brani: si legano, un ossetto fa da piva
iii straccia di denti sentendola viva; stira tenendo'l capo, l'arti sani, gli occhi dischiude di rosso ramato ascoltandola l'ellisse che sbranca: musica d'una sera scura, bianca; nelle viscere crude novo nato d'un gioco vivido di forze immani trascina cibo a una pianta lasciva largo s'appoggia svanendo storielle. Alba ridesta le carni animelle, occhi coglie fessure nella ciglia; nella bocca d'insetti gozzoviglia ancora, con la rabbia; ma calmo, scomoda la carne, svanisce da legna scomoda.
Iv Viene lesta piovana fin che comoda sveglia l'essere: lascia terra comoda: busto ginocchia piano si sgroviglia dritto sulle gambe acqua meraviglia forte dall'alto: le mani palelle sui peli del viso labbra di felle: secca di sangue forza rediviva cola, lasciando che schiena risani; sbarcando nel primigenio cordato fisico conserva ma senno arranca è la buona sorte, ospite l'abbranca: con altre zampe pasto lavorato acqua ferma verdi fogli mediani: irrobustito troverà sorgiva.
I sogni non devono mai smettere cominciamo a sognare quando siamo nel grembo materno Viviamo di sogni e speranze I sogni sono il frutto della nostra anima del nostro cuore I sogni sono scolpiti in ognuno di noi, ci lasciamo accarezzare ogni notte lasciamo che diventino realtà Non lasciar cadere la tua mente a un infinito oblio Sii serena, il tuo rivolgerti a me mi da forza di credere che qualcuno oltre questo muro c'è In te tanto amore da dare e da ricevere Guardati allo specchio, ammirati guarda dentro te quanto di bello e di vero hai ancora da dare ti assicuro è immenso Continua a sognare non potrà rubarli nessuno Sogna.
E poi mi fermerò a guardare: ombre riflettersi in specchi d'acqua, voglie nascondersi tra la folla, pensieri scappare guardandosi indietro, sguardi fugaci rubare immagini. Sono seduta e guardo lontano. Laggiù infondo dove il cielo si confonde con la terra, dove lo sguardo dell'anima trapassa i colori e le immagini, va oltre... oltre la vista oltre il sapere oltre la parola.
Noi non possiamo cambiare ci adeguiamo al quotidiano, ma all'improvviso esplode il nostro lato predominante il nostro vero io Allora! Non cambiare resta così come sei Amati per come sei te stesso.