Nel mondo smarrito segui le orme di un nefasto domani che non ha forme, del tanto dolore ne fai amore il pianto nascosto lo tieni nel cuore.
A colei a cui hai dato lo strazio infinito dona ancora il tuo amore ferito, nulla separa ciò che Dio ha unito, ma nel profondo del cuore niente è proibito.
Di vita vesti i tuoi giorni, metti il sorriso, ma non torni, non leggi le frasi d'amore faresti soffrire il suo cuore.
Le note si alternano strane sul foglio del vostro giardino, non saprai quanto è verde il destino se non avrai mai lei vicino...
Istanti mi appartengono di te... Ricamano la mente... Scaldano il tempo di un pensiero... Istanti pieni di te ad ogni sguardo, ad ogni parola, ad ogni respiro... E ti amo nel mio silenzio e ti rincorro nei miei gesti e ti accarezzo nel mio cuore. Istanti come nubi che lasciano al sole illuminare giardini... risuonanti d'echi d'amore... Istanti dove note accompagnano frasi di sogni... Istanti unici per le mie labbra che sussurrano, ostinatamente, ti amo.
Spero che domani sia un giorno migliore. Spero che possa apparirmi il sole. Spero che possa continuare a respirare. Spero che possa continuare a camminare, se non per la via per un sentiero. Con la dignità ed essere donna di essere fiero. Spero un giorno di essere capita prima che la mia vita sia finita. Spero che resti un brutto sogno, dei ricordi non ho bisogno. Spero presto di cancellare tutto questo immenso male che mi porta a naufragare ogni volta che devo ricordare. Una cosa sola spero che nel mio cuore torni il sereno. La Speranza è un bagliore che arriva dritto al cuore. Il mio io potrà finire... ma lei non potrà scomparire. Lascerò di me qua e la un segno. Così chi legge sentirà lo sdegno Qualcuno dopo di me ci sarà si chiederà un po' qua, un po' la, il puzzle unirà e tanta gente capirà quanto male fa parlare senza sapere puntare il dito, godere.
La vita, un impetuoso fiume, scorre senza sosta, tutto sovrasta, tutto travolge, può far soffrire nei momenti di difficoltà, lo puoi deviare, ma mai lo potrai fermare, se non quando sfocerà nel mare, il capolinea, prima di ritornar a scorrere verso l'ignoto!
Un impetuoso fiume, che sempre evolve, che mai si ferma, accarezza le pietre, superandole dolcemente, non bastano gli ostacoli per smorzare il suo corso, un tetragono inafferrabile, dona la vita a chi di lui si nutre, dona la vita a chi in lui vive, unica fonte per l'esistenza dei mari, unica ragione di vita di ogni essere.
La vita, un interminabile fiume, sempre uguale, ma diverso, dipende dagli occhi e dal cuore, di chi seduto lo osserva, o di chi, sulla barca lo vive!
Mi presento io "non son nessuno" Sono io e basta Ma tu chi sei! Tu, si dico a te che ti prodighi per sapere di me Siamo caduti qui in terra in tutta fretta come angeli dal cielo Chi ha un'ala rotta, chi s'alza in volo e cambia rotta Io sono un'anima sola e basta tu vattenn' a me non ce pensà.
Strano, si proprio strano. Noi donne abbiamo il potere magistrale di farci amare. Sentirti amata gli ormoni fanno festa addio malinconia si fa festa. Ma guarda un po' l'uomo quanto è strano! Prima ti dice ti amo poi si ritira piano, piano. L'uomo in realtà a questa età. Vorrebbe una donna importante senza problemi, che tolga i suoi problemi. Ma alla fine cosa resta! Se questo non è. Niente si è giocati avidamente nuovamente. Con una donna ignara che credeva veramente di essere amata invece nuovamente è stata usata. Amare è una parola molto grande, molto importante, devi esserne sicuro prima di dire ti giuro.
Una nuova primavera attraversa l'inverno, il sole scalda la neve del mio triste affanno, mi distendo accarezzata dai raggi del sole anche senza te cospargo amore.
Non venne mai il rimpianto nel mio dire, non si piange senza provare amore, sei stato la saetta del mio cielo, adesso sono in pace dentro al mio cuore vero.
Il lago è fermo nella foto dormiente, la natura tace, sono nella tua mente, il freddo mi riscalda, non lo temo perché quel che è rimasto nel mio cuore è puro.
Provvista di sorrisi e scorpacciate di sereno, l'estate è nel mio cuore, non c'è neve che temo, riposo queste ossa sulla nuda terra, adesso che sono spogliata dopo un'inutile guerra, sorrido al nuovo oggi che ha sbarrato l'ieri, non ci sarà tempesta che porrà dei freni, rinasco e mi commuovo guardando il giorno che comincio a vivere senza paura intorno.
Parlo a te disteso su quel letto, parlo a te senza sorriso, senza un lamento.
Parlo a te che sai ascoltare, che non giudichi e non ami giudicare
Parlo a te ora che ho il coraggio, ora che gli occhi mi consigliano un pianto, ora che ti assolvo dagli errori del passato: per sentirmi forte, per non aver paura, per non sentirmi solo, incompreso e condannato
Parlo a te ora che sei dentro di me ora che ho la forza di capire. Ora che riposi in pace.
Gli occhi spenti di una muta sera affondano i piedi su una tiepida sabbia di stelle calpestando quel senso d'inquietudine e incanto dell'uomo senza domande dell'immenso.
Sulle onde bramose d'una lacrima si riflette la luna morente che s'infrange contro una scogliera d'anime, l'ultima muraglia della sera.
È imbrattando d'animosità la quiete che risorgo ogni giorno dal mare, trovando l'istinto oltre la ragione.