Vecchi marciapiedi, braccia materne per anime senza tempo consegnate alla solitudine. Quante storie e quanta vita sul grigio dei marciapiedi. Ricoperti da cartoni vissuti, depositari silenziosi di lacrime, sono il rifugio ultimo della disperazione. Sferzati dal vento dell'imperturbabilità, calpestati da passi anonimi e frettolosi, abbandonati anche dall'ultimo raggio di sole. Per tetto un cielo che, avaro, nasconde anche l'ultima stella. Le mani tese chiedono pietà, gli occhi, ormai spenti, raccolgono l'indifferenza.
È tempo di guardare con gli occhi e non con il cuore È tempo che l'anima in balia di un paradiso perduto torni nelle sue ragioni È tempo che i pensieri ritrovino il sentiero... È tempo di riprendere la propria dignità... è tempo.
È l'amore che fa vivere il mondo L'amore è di pochi.
l'esercito del male è in gran numero Bisogna trovare una via d'uscita a questo grande malessere collettivo L'amore crea, il male annienta Restano ovunque distruzione, macerie, malattia I bambini sono il futuro loro sono frutto dell'amore hanno gli occhi rivolti al mondo.
Così cambia la vita, senza preavvisi, così crolla un mondo e si spegne una luce. Così cambia la vita, senza un perché, senza una spiegazione e può essere tremendo camminare a lungo sulle sponde deserte urlando invano al cielo. Ma la forza di un cuore indomito sa resistere anche ai sussulti più profondi e violenti e tu oggi sei il mio premio, tu sei la luce in fondo al mio orrendo tunnel, sei l'aria dopo una vita di affanni e fiato morto, sei il Dio che cercavo invano e che ora vedo nei tuoi occhi. Dormi tra le mie braccia piccolo fiore, lasciati cullare, lasciati proteggere, lasciati amare, lascia che la mia vita trovi un senso vegliando il sonno tuo, proteggendo la vita tua.
Ci domandiamo spesso cos'è la vita, quali avventure, storie, e misteri ci nasconde. Ci domandiamo chissà come sarà... Ci domandiamo a quale età la perderemo o quanto durerà A volte desideriamo perderla piuttosto che affrontarla... Ma riusciamo a capire l'importanza e il valore che ha? Riusciamo a capire il dono che abbiamo? Riusciamo ad ascoltare la voce del cuore? Riusciamo ad ascoltare la nostra coscienza? Riusciremo a capire chi l'ha data e chi solo se la può prendere? Quando troveremo tutte le risposte capiremo la sua importanza.
Il cielo che amo ascolta la mia voce come luce e anima di una saggia innocenza. Un filo d'azzurro è l'unica certezza del mio vivere. Cammina tra le altezze il mio destino in bilico tra la polvere e l'arancio del mattino. E ciò che vedo sopra le nuvole è un antico infinito che non aspetta altro che il mio minuscolo respiro per sussurrare alla terra silenzi e speranze. So che in un angolo nascosto mi attendono le mie chiare sembianze, una vita diversa un tempo misterioso. La mia esistenza come omaggio all'eterno che s'affaccia.
Il mar d'inverno con le sue burrasche mi fa trasalire. Il mar d'agosto, placido e armonioso mi rapisce l'anima... "Mare mare, ma perché non m'inghiotti con i tuoi flutti mi trascini su isole caraibiche"? Niente più eros, solo epos. Mare come sei vitale Già a maggio t'assaporo passeggiando sulla proda, Racchiudendo un segreto consumandosi sotto gli abissi intrecciarsi di pensieri.
Camminando sotto la pioggia ho dissolto i miei umori. Sotto questo cielo plumbeo catturai le luci delle vetrine il neon di lampioni. Cambia aspetto la città la pioggia fine che stilla tenue sulla verzura. La natura è contenta; un effluvio vitale ha ridato linfa alle sue radici
Contraddizioni In filigrana osservar la vita quante le contraddizioni, nonsense [...] Non seppi mai cosa fu il vivere In apparenza intuì l'avvilupparsi dei fenomeni indistinti, sensi illogici Il male di vivere spesso ho incontrato (sic) Lo incontrai veramente per lunghi anni Complessi dell'anima immerso nei meandri oscuri della mente approssimativamente valutare ciò che in realtà potrà accadere. Il solito domandarsi abbandonarsi alle certezze Quanta nostalgia... Il dileguarsi degli anni la lotta tra l'ideale e il reale.