Capodanno in festa!
È il primo giorno dell'anno!
E si sentono botti
ma soprattutto il profumo dei
panettoni e spumanti.
La gente si saluta
e manda gli auguri
dicendo:
"Buon anno a tutti!"
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È il primo giorno dell'anno!
E si sentono botti
ma soprattutto il profumo dei
panettoni e spumanti.
La gente si saluta
e manda gli auguri
dicendo:
"Buon anno a tutti!"
È una cosa che brilla
come scoppio di sintilla.
E come una stellina
che piano, piano si avvicina.
Nella stalla sa illuminare
e di notte incantare
se qualcuno la tocca scotta!
È uno scoppio
ma attenzione non è un pioppo!
Trascorrono gli anni,
oggi più veloce di ieri,
destrieri inbizzarriti
erranti senza sosta
in una realtà
di cui l'essenza è la sola difficoltà
E oggi come ieri,
cerchiam l'appiglio
nel punto finale
dell'interminabile figura,
che chi la segue,
or sarà all'inizio,
della fine,
o alla fine,
dell'inizio.
Ed ignari della nostra sostanza più vera,
fluttuiamo,
nel marasma
di una vita ordinata,
nella frenesia
di una vita tranquilla,
nel terrore
di un domani certo,
nell'amore,
di un'esistenza meschina.
Or che in un nuovo
ultimo giorno sei giunto,
interrompi per un istante il tuo vagare.
Rinasci ora e per sempre,
ad ogni istante,
nell'infinito presente,
unico vero sinonimo
della tua ragion dell'essere.
Non tentar l'ingegno
nell'escogitar qualche tranello,
ma come l'aria alimenta il fuoco,
fa che l'amor di una nuova esistenza incendi il tuo cuore,
e come disse il sommo poeta,
che quella poca favilla
sia la sostanza di una gran fiamma seconda
Rivoluzione dell'animo,
"fattor che si fa sua fattura",
artefice del nuovo anno,
artefice della tua esistenza!
Un giorno vidi un uomo, un uomo strano a dire il vero
chi egli fosse tuttora rimane per me un mistero.
Era un soggetto alquanto singolare
ciò che lui faceva nessun altro lo riusciva a fare.
Lui giocava, sì, avete capito bene, giocava
e di nient'altro si interessava.
Come i bambini le novità scopriva
ma solo di carta e penna si serviva.
Giocava con le parole, sue amiche erano le congiunzioni
che usava come i mattoncini delle costruzioni
per creare palazzi fatti per misteriosi abitanti,
sue compagne erano le virgole e i punti suoi fedeli aiutanti.
Con un verbo dava il movimento ad un soggetto
con un aggettivo o un'apposizione arricchiva un concetto.
Se le parole non erano contente di stare come stavano
e con lui stonate si lamentavano
egli minimamente si indispettiva
cominciando invece una nuova trattativa
subito le accontentava con un articolo o un verbo in più o in meno.
Una vita del genere a molti provocherebbe noia,
ma non per l'uomo che giocava con le parole, ogni giorno era una sfida e una gioia
accontentare un verbo, litigare con un complemento
tutto questo per lui era un vero divertimento!
C'era chi lo credeva pazzo, a vederlo lì seduto a conversare con la sintassi,
c'era chi lo credeva un genio, chi lo chiamava poeta, scrittore, professore!
Ma in verità a lui non interessava, l'unica cosa che lo intristiva
era lasciare le parole alla deriva.
Come venne così se ne andò un giorno mai più lo si trovò.
Io ancora credo che lui giochi con le sue amate parole
con cui trascorreva felice tutte le ore.
Acropoli di vento e sabbia
rigano bianchi desideri
rami di bianco tufo sorreggono i pensieri
intrinseche le larghe vie d'uscita
scorci di panorama
visioni d'aria respirata
tesori ricoperti dalla storia
oltraggi graffittari
insultano memoria
tensione illumina le scure notti secolari
nelle elettriche visioni plateali
lapilli lavici infuocano parole
equestri giochi magici
si mescolano al sole.
Potenti i flutti
nelle dure mareggiate
articolate funi
rattengono le idee gettate
ritorni di salate prospettive rifiutate
insonni notti spese
nel cercare cosa dire
dividono le frasi
sotto grigie rotative
eliminando apostrofi
che colmano le rive.
Arcobaleni sagomati nella sabbia
lambiscono i sentieri
esportazione sottobanco
di futili pensieri
seguendo stelle d'ormai sfocata luce
sentendo voci roche
bagnate da liquor di noce
asciutto è il suono di grasse andate feste
nature morte... ferme
come le tende alle finestre
darsene chiuse da naufragate situazioni
righe di scogli immobili infrangano emozioni
alte maree sommergono
doveri e frustrazioni.
Trasporta amore il fiume che attraversa la mia anima
ma la paura delle sue correnti... delle sue rapide... le anse
i continui mutamenti
stravolgono lo scorrere dei sentimenti
Toccare sponde dolci senza un approdo per il cuore
e ritornare al centro portando dietro me
scie di dolore
Ho già calato ancore nei miei fondali
per rimanere fermo
cercando appigli... senza assorbire i mali
Ma il vento strappa i miei legami
e scivolano via le tue... dalle mie mani
Porta con se i colori dell'amore
il lungo fiume che mi divide l'anima
ma non ho più paura delle sue correnti
il cuore è calmo
e segue lo scorrere dei sentimenti.
Vita piena di colori
che di rosa odori
di nero poi pennelli
i momenti meno belli
Vesti però in grigio
un giorno un poco bigio
Giallo, verde e blu
servono a tirarci su
Ed ecco tinto in rosso
un cuore grosso grosso
Vita piena di colori
fa che il 2009 illumini
i nostri cuori.
Cammino a testa bassa
gente
mi calpesta... mi trapassa
Mi perdo... mi sciolgo dentro una vibrazione
come foglioline di the rosso
in fusione
Ciottoli di malinconia riflettono il mio ieri
nodi nell'anima
soffocano i desideri
Entro nel verde di una croce che esalta il suo colore
Occhi gentili parlano con me
con garbo
si legge che l'ipocrisia non c'è
Ridono i pensieri... in cerca di rime
come spiegare
d'involucri... con le manine?
Lascio dietro di me la gentilezza
esco
e subito pensarti è una carezza
L'aria pesante rallenta il movimento
aspetto...
gente mi calpesta
mi trapassa... non la sento
aspetto... te
magico momento.