Poesie personali


Scritta da: piumarossa70
in Poesie (Poesie personali)
Oggi ho poco da dire... penso sì penso molto,
a volte troppo
oggi è uno del mese uno... un inizio...
fuori silenzio interrotto da qualche tram
che sferragliando tranquillo
passa con nessun viaggiatore...
solo chi guida c'è sul tram...
e io
curiosa continuo a guardare e a pensare...
il pino di fronte la mia
finestra è leggermente imbiancato
dalla polvere di neve caduta sta
notte...
guardo uno dei miei gatti che silenzioso
osserva e forse
ancora si sta chiedendo cos'è
stato tutto quel rumore di boati e
lampeggi colorati...
gli altri due dormono abbracciati sul divano... e
penso e ascolto questo inizio di ciclo,
questo numero uno che è già
un passo in più per camminare nei sogni in cui credo,
senza
conoscerne la meta ma nello stesso
tempo imparando dalle stesse orme
che lascio...
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    È gioia

    È gioia intorno a me
    è primavera
    anche se non è

    la luce... parla con me
    mi avvolge con nuovi colori
    e il cuore vola in alto
    lontano dai dolori

    È gioia intorno a me
    è il profumo delle viole
    anche se non c'è

    il vento mi fa sentir così leggero
    e tu
    sei parte piena d'ogni mio pensiero

    È gioia intorno a me
    e se cerco nel mio cuore

    Il tuo c'è.
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      in Poesie (Poesie personali)
      C'era una volta un principe che cercava moglie...
      Il re e la regina invitarono tutti solo che erano tutte brutte...
      Poi vide che scendeva da un cavallo col manto d'oro...
      e tutti si stupirono...
      - Ma che bella che è! Diceva uno tutto assonnacchiato...
      Il principe si avvicinò e chiamò l'orchestra disse - Musica!
      Il re disse - Che siano aperte le danze...
      Questa signorina iniziò a ballare...
      Il ragazzo la fissava proprio in quel punto...
      Suona la campana e la ragazza dovette andar via...
      Il principe era molto sconvolto...
      Allora il principe chiamò le guardie...
      e fece setacciare tutta la città...
      Ma proprio niente...
      Allora il principe chiese aiuto a suo padre il re...
      Ma il padre non sapeva cosa fare...
      Poi trovò un ferma capelli della principessa...
      Allora chiese a tutte le case di chi era
      Questo ferma capelli...
      Poi trovò il proprietario e vide la principessa...
      Il re invitò la principessa a palazzo al re e alla regina
      Li stava simpatica lei era dolce e carina e al ballo portava
      Un lungo vestito tutto...
      Bianco... a lei li piacevano le collane
      Allora il principe prima che lo sapesse...
      Li regalò una collana tutta
      Bianca poi loro avevano deciso di sposarsi...
      Allora il re celebrò le nozze...
      Si comprarono un altro castello ancora più bello
      e più grosso.
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        in Poesie (Poesie personali)
        C'era una volta in un piccolo villaggio...
        Un cavallo di nome furia...
        Questo cavallo era speciale perché era un cavallo...
        Sicuro, veloce e amichevole, questo cavallo
        Voleva volare come tutte le renne...
        Però c'era una renna che non andava d'accordo con il cavallo (che si chiamava Furia)
        Allora babbo natale se ne accorse e dovette annullare a consegnare i doni...
        Tutti aspettavano con ansia babbo natale poi le altre renne chiesero di fare pace loro la fecero...
        Diventarono amici... babbo natale si accorse che erano di nuovo amici...
        Allora decise di consegnare i doni...
        Ma una renna si era ferita gravemente e questo il punto che a noi ci piace...
        Babbo natale decise di far provar a furia il cavallo...
        Di volare era un po' difficile poi andò tutto bene...
        I bambini avevano già i loro regali e iniziarono...
        A scartarli e poi trovarono dei regali più belli di quelli che avevano...
        Chiesto a babbo natale.
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          in Poesie (Poesie personali)
          Le Havre non era mai stata una città di provincia
          era viva nel suo cuore pulsante...
          splendida e malinconica... lambita dallo sferzante
          vento marino... l'oceano che abbarbicandosi sugli scogli
          emetteva il suo urlo rabbioso e profondo... le sue case
          erano riposanti come amache dai colori chiarissimi
          a respingere il calore del sole... rendendo più fresche
          quelle giornate che avvolgono quel paradiso...
          in un calore dantesco... la salsedine che forma erosioni
          tra i piccoli mattoni ormai stanchi... questi sono i miei ricordi...
          di un tempo ormai lontano...
          quando nel tardo pomeriggio me ne stavo a guardare
          i pescatori... indaffarati... i più vecchi quelli dalla pelle scura...
          aggrinzita dal tanto sole... intrepidi lupi di mare a cercare
          di comunicare il vento alle loro vele...
          alle loro speranze... ai loro sogni...
          era un brulicare di figure quel porto che guardava
          al di la dell'oceano cheto e dolce...
          le sue acque limpide e profonde... una grande insenatura
          verso la Manica... a guardare la vastità di blu...
          solo blu e nulla d'altro... qui gli altri colori sono solo sfumature...
          da quel punto avevo visto partire piccole e sgangherate
          barchette lucide di rattoppi...
          traghetti colmi di brulicante vita... yacht e catamarani
          a spingersi verso l'orizzonte...
          e qui a perdita d'occhio i colori infuocati del cielo
          alla fine del giorno...
          ci andavo con mio padre... ricordo il circolo dei nautici
          un grande spiazzo in cui nella pavimentazione era impressa
          una rosa dei venti... e nella parte più esterna avevano installato
          un grande cannocchiale...
          da lì l'orizzonte appariva senza segreto alcuno...
          io però ero troppo piccina per farlo... mi bastavano
          i racconti che spesso mi narravano...
          ed io con la mia immaginazione lo dipingevo come
          più mi piaceva... lontani i ricordi di un tempo...
          che però non sfugge... tra le mie mani come scintille...
          sempre vive... ricordo i pantaloncini in lana bianchi
          nella fresca primavera i dolci più buoni comprati
          nelle vecchie boulangerie...
          dove antichi odori di lievito e pane ristagnavano come
          se non volessero più lasciare quel posto di terra e di mare...
          e poi il gelato consumato a piccoli tratti per trattenerne il gusto...
          per assaporare quella bontà che mi era stata offerta...
          non lontano scorci di città immersa nel suo silenzioso vivere
          venditori di piccoli pesci offerti da quel generoso mare...
          e la mia curiosità che veniva colmata con la visione
          in prima fila di giganteschi polipi e frutti di mare...
          bellissime conchiglie che ogni tanto mi venivano regalate...
          era sempre la forte mano di mio padre a stringere la mia...
          si lui uomo di comando...
          ma che io avevo sempre visto chiuso nei suoi pantaloni classici
          e golfini in cachemire... difficile pensarlo in uniforme
          e basco da parà...
          era sempre vacanza camminare lungo quelle grandi spiagge
          la domenica... tornavo spesso inzaccherata dalla sabbia
          e dalla salsedine marina che si impregnava nei tessuti
          degli abiti...
          da casa dei miei nonni si vedeva la notte arrivare...
          le luci delle prime barche a guadagnare il mare...
          le piccole vetture che si fermavano sul molo...
          e le luci delle case che sembravano occhi nelle tenebre...
          li guardavo silenziosa quel mio mondo che mi apparteneva
          in parte... e poi mia nonna con grandi occhi azzurri
          amorevoli mi versava il latte caldo in una ciotola...
          poi mi portava a dormire nella mia coltre ben curata...
          queste sono le immagini che più mi appaiono...
          un limbo della vita in cui la consapevolezza di essere adulta
          non ha annullato la fanciulla che è rimasta dentro me...
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie personali)

            Un immenso foglio bianco

            L'ultima pagina di questo libro
            si è chiusa in modo lieve
            forse aiutata
            dal dolce scender della neve

            che come copertina
            è scesa a ricoprir
            l'anno ormai... vecchio... stanco

            facendoci trovare pronto
            stamattina
            un nuovo immenso foglio bianco

            che tutti noi
            saremo pronti a ricoprir d'amore
            scrivendo le parole che ci detta il cuore

            felici di poterle indirizzare
            in ogni dove
            contenti di sapere
            che qualcuno nelle nostre righe
            ritrovi il suo colore
            e perché no!
            Alleviare qualche piccolo dolore

            il primo foglio bianco
            di questo nuovo libro
            mi trova con la gioia dentro al cuore

            siamo nel nuovo anno
            e siamo ancora qui

            a scrivere... d'amore.
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              Scritta da: Paolo Olivari
              in Poesie (Poesie personali)

              Buon Anno 2009

              Scende la neve in questa notte speciale
              che trova la storia di un intero anno finire
              con un count down che termina pian piano
              ai rintocchi ritmici di mezzanotte...
              Scende la neve in questa notte festosa
              che trova tante persone abbracciate nel mondo
              pronte a brindare alzando i calici o pronte
              ad emozionarsi per non poterselo permettere...
              Scende la neve in questa notte illuminata
              dai razzi e dai petardi lanciati verso il cielo
              quasi a chiedere un aiuto dal Creatore
              per il nuovo anno simile ad un neonato...
              Scende la neve in questa notte italiana
              ed i barboni si stringono nei loro cartoni
              oppure s'allineano verso i centri d'accoglienza
              tanto noti ai nostri fratelli immigrati...
              Scende la neve sui loro capi scoperti
              e la sua gelida carezza li fa rabbrividire,
              loro abituati ad altri climi e ad altre storie,
              loro abituati a radunare le loro grandi famiglie...
              Scende la neve in questa notte fatata
              e la festa si dissolve pian piano com'è nata,
              mentre si posano i vestiti luccicanti
              e gli occhi si chiudono, tanto stanchi...
              Scende la neve e l'anno nuovo è pronto
              a far sognare intere generazioni, misterioso
              come misterioso è il cammino di Voi, Amici
              pronti a narrare qualche frammento di storia
              a chi si fa largo nei meandri del cuore...
              cosa Augurarvi, dunque, se non la gioia,
              la serenità, la fraternità, la bontà, la carità?
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