Scritta da: F. VISTOSI
in Poesie (Poesie personali)
Nuvole magrittiane
carezzano
la chioma di un albero.
È già sera
- e nell'inconsapevole fluire
verso l'oscurità -
nessuno nota
che le ombre si allungano.
Composta martedì 7 luglio 2009
Nuvole magrittiane
carezzano
la chioma di un albero.
È già sera
- e nell'inconsapevole fluire
verso l'oscurità -
nessuno nota
che le ombre si allungano.
Solitudine.
Solitudine.
Chiodi di solitudine
piantati
nelle mani
negli occhi
nel cuore
nell'anima
Simulacro di vita
- l'esistenza -
gioia impalpabile.
Nel buio: piccola luce
- fatuo bagliore -
Sento cosa voglio.
Sento cosa voglio.
S'allontana
sempre più.
Dal limitare
di grevi cortine fumose,
rinasco nel mattino chiaro
lasciando
la notte appesa
al chiodo del Nulla.
Prego signori entrate pure
il Circo apre i battenti
che recitino i teatranti
che traballino le pedane
che suonino le grancasse
che volino i temerari
Che Siate spettatori o comparse
il Circo vi attende, la tenda è spaziosa
il Circo non chiude mai
Vive per voi, che siate animali o ammaestratori
Prendete posto signori e divertitevi
Il circo insegna a ridere
La malinconia? La trucchiamo e gli mettiamo un bel naso rosso!
La paura? Mettiamola sul trapezio!
Infilate signori, la vostra testa nelle fauci del leone
brandite fruste e campanelli
Il circo è dentro di voi e tutto intorno
Siete voi lo spettacolo, il resto è scena
Vivete da commedianti, equilibristi ed oratori
La vita è un Circo e voi siete spettri che ridono
Timori che sobbalzano e pensieri con le piume!
Entrino signori, spinti da uomini forzuti
Non guardate l'orologio, il circo non ha orario
Si entra e non si esce, lo spettacolo non ha pause...
I granelli di sabbia sparsi sulla riva
rubano inesorabilmente spazio al mare.
La cresta dell'onda marcia furiosa
Inutile corsa, l'ha già capito
Che da sola non ce la può fare.
Chiama in aiuto forze gravitazionali e
invece di procedere avanti imperterrita
firmano assieme patti convenzionali.
Sempre seduto su questo marciapiede
Ai cigli dove il corso prende vita
Ti aspettavo solitario
Assieme alla fragilità della notte.
I rumori dei tacchi delle donne
Sulle pietrine
Come la melodia di una canzone
Dimenticata,
Destavano la sonnolenza
e le note si sbrogliavano furiosamente
Lontano dai sospiri dei baci nel buio
dietro gli alberi, angoli
Felicemente taciturni
In cui i visitatori celavano
l'amor segreto.
Ed io aspettavo
Che nei bagliori della notte,
Nei fruscii del vento,
Quando i marciapiedi
Tornassero a ronzare,
Il tuo arrivo.
Ah, quanto amo la vostra
danza nel cielo
frammenti che non riposate mai
sempre in cerca d'amore.
Insieme fate invidia agli dei
insieme sconvolgete la vita
perciò nessuno vi accoglie
neanche la terra intenerita.
Sanno che sempre scappate
e non sono degni di voi
perché siete divine
e con gli umani non gemellate.
Fatemi un invito e vedrete
lassù con voi delirerò
eh, la capricciosa danza
come voi la ballerò.
Un ballo, un ballo soltanto
e poi per sempre me ne andrò
l'addio bussa senza sosta
perché con altre ballerò.
Sono diventato come voi
alle invidie non posso sfuggire
io son vivo tra i morti
spiriti prostrati per non perire.
Arriva la fine anche per voi
la morte crudele vi separa
con gli dei non c'è pace
pure da noi
la loro boria non vi risparmia.
Qui
e ora
Dall'eternità
Meravigliata dalla rivelazione consapevole
e al contempo dall'esatta compiutezza
Abile nell'attraversare in volo spazi smisurati
Risplende abbondante la forza della passione.
Echeggia tacito nel cosmo
Il movimento di indistruttibili meccaniche
Riflesso sulla superficie diffusa in ogni dove.
Scandita dal fluttuare melodioso
Nella distanza concreta e sulla retta delle ere
Qualunque intuizione si accresce in cerchi fluttuanti
laddove il pendolo rincorre la stabilità.
Mentre il creato oscilla alla ricerca dell'equilibrio
Ogni percezione si moltiplica in onde concentriche
Nello spazio fisico e sulla linea del tempo
Al ritmo della vibrazione armonica
Che riverbera nell'intorno espanso in me.
Ascolto il moto degli eterni ingranaggi
Risuonare silenzioso nell'universo
e vedo brillare l'energia inesauribile di attrazione
capace di sorvolare distanze astrali.
Insieme perfezione matematica
e stupore della scoperta di conoscere
da sempre
Ora e
Qui.
Un granello di sabbia si posa nel vento, attende,
nel pensiero scende, ha visto cambiare il mare,
il colore del cuore, ha stretto un soffio d'amore, sorride al dolore.
Un granello di sabbia non ha paura dell'infinito,
stringe un rimorso tra i denti, ma non torna indietro,
una foto sbiadita dal sale,
un amore lontano, un dolore che non muore.
Un granello di sabbia aspetta che il mare lo lasci andare per incontrare l'estate...
Parlo a me stesso, grido la mia disfatta.
Dio quante ne ho fatte, quante promesse ho mancato e quanta speranza ho fatto svanire.
Forse è meglio il silenzio a parlar vane illusioni.