Poesie personali


Scritta da: Enzo D.
in Poesie (Poesie personali)

Vivrò

Tu eri quell'età che non ho mai avuto,
una stagione che non ho mai vissuto,
un sorso d'acqua senza una fontana,
una luce senza una candela.
Che me ne faccio di sorrisi e gioie,
di fiori profumati, cieli azzurri, verdi prati
che ti sei portati via?
Mi basta che la pioggia non mi bagni,
il sole non mi bruci, il freddo non mi geli.
Le tue mani sono quel soffitto.
O sei quel ciocco che arde nel camino
o quella lanterna appesa all'abbaino.
E dico quiete il mio silenzio mesto
e pace la mia solitudine romita,
acque amare che batte ma non fende
il remo inutile di pensieri alla deriva.
E consumerò l'audacia di frutti nuovi
raccolti quasi acerbi ancora,
la voluttà di un desinar bollente,
la lussuria di un buon bicchier di vino.
Una sigaretta da baciare lentamente.
Il dormiveglia sereno di preghiera.
Ed è già notte.
Composta venerdì 23 gennaio 2009
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    Scritta da: Mariella Mulas
    in Poesie (Poesie personali)

    Odo un canto...

    Odo un canto...
    e un inquieto suono accanto,
    forse note di violino
    che sommesse poi si liberano
    frizzando di brividi lo spazio...
    Scorrono poi nuovamente lievi
    quasi a voler riconoscere morbidezze
    trovando, all'opposto, inattesi spigoli di toni stridenti.

    E, invece, l'immagine di un archetto tra agili dita
    a carezzare corde
    invoglia solo un tempo sospirato da armonie
    e rassettato da senso di leggerezza
    in cuori ingenui che danzano...
    danzano battiti, nati a sedurre pensieri di felicità
    poi inesorabilmente più frenetici
    in giri di vorticoso destino.

    Questo destino,
    come lupo che lancia ululi alla luna
    di condanna predatrice,
    annusa orme d'innumerevoli sogni lieti
    lungo il percorso di ogni singolo sentiero,
    e, subito dopo, con balzo fulmineo,
    scova divorando quelle arie deboli di attese
    costringendo suoni in vibrati lamenti,
    cupi, ridondanti di sragionata dolenza,
    così che, quelle visioni agognate di paradisi,
    sono esclusivi inferni d'irreale,

    dove venti alteri spogliano rami in primavera,
    dove gocce, credute ristoratrici
    si cristallizzano di sabbia
    su zolle sospiranti già d'arsura,
    fino ad annullare speranze di sguardi all'orizzonte
    in apparenze di sorrisi
    nella vita soggiogata, all'improvviso,
    da sole letture trascritte in spartiti di lacrime.

    Odo un canto, e ancora più forte e infinito
    un inquieto suono accanto... come di cigno morente.

    Mi fascio di penombra di tramonto in questo difficile esistere accompagnandomi, ormai certa,
    a note finali di un violino impazzito.
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      Scritta da: Mariella Mulas
      in Poesie (Poesie personali)

      Inventarsi l'anima felice

      Dolce oblio
      dell'esistenza stanca
      è inventarsi
      l'anima felice...
      e non scandagliare segreti
      nei ripostigli della memoria...
      Trovare solo ingenuità
      di parole,
      brevi parole,
      balbettate di sorrisi
      in prime pronunce d'amore...
      Dolce quindi alienare passioni
      e accomodare
      unicamente istanti
      dove baci
      sono immagini rosa
      fra labbra,
      e non brividi...
      Circuisco pensieri solitari
      fra antiche pagine
      di romanzi
      per essere apparente,
      senza realtà,
      solo romantica di emozioni,
      granelli di sogni
      che non indagano mai
      nel profondo dell'infelicità.
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        Scritta da: Mariella Mulas
        in Poesie (Poesie personali)
        Ogni nube, ogni goccia di pioggia,
        ogni bolla d'aria che, tra nubi, tingerà
        un arcobaleno,
        ogni raggio che scintillerà,
        ogni farfalla che si accosterà di voli lieti,
        ogni canto melodioso d'uccelli,
        ogni fiore che con i suoi petali
        rallegrerà il tuo sorriso,
        sarà lungo sguardo d'amore
        che ti accarezza quando non sei con me.
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          Scritta da: Giusy
          in Poesie (Poesie personali)

          Parole

          Parole
          che tra versi e prose
          v'inondate,
          che tra poesia e musica
          viaggiate,
          lasciando scie sfumate
          dai rosati sentimenti.
          Parole
          potenti e magiche,
          che di profumi intensi
          inebriate,
          chi il sentiero dell'amore
          incrocia.
          Parole
          che attraverso le labbra dei poeti
          cantate la voce dell'anima,
          e attraverso le dita dei musicanti
          danzate di grazia
          tra le melodiche note,
          donando ai cuori innamorati
          palpiti zaffirati dal dolce sentire.
          Parole
          non fermatevi mai di stupire,
          di sedurre
          di conquistare.
          Parole
          che la musica decorate
          di sentimenti e poesia,
          che luoghi lontani raggiungete
          tra sorrisi e dolce malinconia,
          non abbandonate in questa
          gabbia grigia
          l'anima mia.
          Lasciate che da essa
          germogli la mia poesia.
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            Scritta da: Giusy
            in Poesie (Poesie personali)

            A te

            Le tue mani rugose,
            accompagnavano i miei primi anni di vita
            ed in quelle mani,
            v'era il conforto della saggezza.
            Ricordo ancora i tuoi racconti,
            che nelle giornate raccolte
            dal freddo dell'inverno,
            erano pillole di saggezza e d'esempio
            per noi figli
            dei tuoi figli.
            E nelle sere di nebbia un tuo sorriso
            sembrava regalarci la luce
            della tua mai abbandonata speranza.
            E tra quelle mani,
            che di rughe e calli
            il lavoro tuo faticoso incise
            ritrovavo il calore delle tue carezze,
            come un padre che per il figlio
            si scopre,
            per ripararlo dal freddo della vita.
            Ricordo ancora i tuoi sorrisi,
            così come i tuoi rimproveri
            che rafforzavano l'anima mia.
            Ed ho ancora tra le mani
            i tuoi preziosi semi che mi desti
            che adesso semino nel terreno della vita,
            quella vita
            che amaramente mi derubò,
            della tua preziosa presenza.
            Un ultimo respiro tra le mie braccia...
            sentii la placida morte a te arrivare
            che spietata,
            ti strappò da me.
            L'ultimo tuo sguardo al mondo
            un istante agonizzante ti soffocò il respiro,
            quell'istante,
            che mi travolse
            nel dolore per averti perso.
            Quell'istante,
            suggellato da quell'urlo impotente
            che invano ti chiamò a sé.
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              Scritta da: Giusy
              in Poesie (Poesie personali)

              Fede

              Camminerò per questa vita
              con in mano le ricchezze dell'anima mia,
              i miei sogni faranno da scudo
              alle correnti che incontrerò
              errando per queste terre.
              I miei piedi mi condurranno
              verso la luce del sole
              per ritrovarla.
              Cammineranno su erbe spinose,
              supereranno gli ostacoli,
              sanguinanti ma più forti
              ed ogni volta che cadrò,
              Tu mi sorreggerai.
              Ti vedrò negli alberi,
              tra le nuvole,
              nella fragilità delle farfalle.
              Ti ascolterò nei canti degli usignoli,
              nel pianto di un bambino,
              nella voce di un anziano.
              Ti sentirò nel profumo dei fiori degli aranci,
              nella freschezza della brezza marina
              nell'odore della terra.
              Ti toccherò nel dolore agonizzante
              della vita e lì...
              Ti troverò.
              Troverò le risposte nel mistero della vita,
              accetterò inchinandomi al Tuo disegno
              e troverò al dolore che si presenterà un senso.
              Troverò il tutto nel nulla,
              l'immenso nell'infinito,
              vedrò il nero bianco,
              troverò la luce nelle tenebre
              e sorriderò ad ogni mia lacrima,
              perché so che Tu sarai con me.
              Ed io...
              mi nutrirò di fede,
              perché nulla ha senso
              senza la speranza.
              Composta giovedì 12 giugno 2008
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                Scritta da: Antonietta
                in Poesie (Poesie personali)

                Una donna, mille pagine

                Quante pagine potrei scrivere:
                non basta una vita per contenere le mie esperienze,
                le mie emozioni, mille volte ci penso ad una vita migliore.
                Vivo nella speranza di vedere l'infinito negli occhi della gente...

                La cattiveria sfumare lentamente per far posto alla gentilezza, all'altruismo che la vita ne è avara.
                La speranza di poter riempire di me ogni pagina
                che descrive i miei attimi più belli, più tristi.
                L'universo è in me o io nell'universo?
                Mi delizia ogni giorno abbellire la mia anima di cortesia e spensieratezza, ogni pagina riveste candore, voglia di vivere.
                Una donna, mille pagine,
                in ogni pagina, mille emozioni.
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                  Scritta da: Antonietta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Che cosa aspettiamo

                  Noi non abbiamo bisogno del tuo pianto:
                  i nostri occhi ne sono già pieni.
                  Non sappiamo che cosa farcene della tua pietà
                  ne abbiamo fin troppa.

                  Non ci servono nemmeno
                  il tuo riso, le tue coperte, il tuo zucchero.
                  È di te che abbiamo bisogno,
                  delle tue mani che ci stringono,
                  dei tuoi piedi che ci vengono incontro,
                  della tua gioia che trasformi il nostro dolore.
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