Poesie personali


Scritta da: BlueSky14
in Poesie (Poesie personali)

Rumore Della Mia Giacca Bagnata

In questo meriggio
In cui la pioggia si struscia
contro ringhiere arrugginite di vecchi balconi abbandonati...
In cui muovo i piedi inzuppati nel freddo
verso qualcosa che non sappia di asfalto bagnato...
In cui mi ritrovo ad ingoiare l'acqua piovana
che violenta sbatte sulle mie labbra
intrise di ruggine e asfalto...

In questo meriggio
Di color grigio intenso,
solo i muri cosparsi d'edera
di fronte ai quali
accarezzi i miei capelli sporchi di pioggia
come fossero fili d'oro e di seta...
possono sentire
il rumore della mia giacca bagnata
che più pesante del solito
viene gettata a terra.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Intanto il giorno va

    Con una mano nell'altra,
    respirare il giorno,
    aspettando un nuovo risvolto...
    Lottare, lottare e ancora lottare
    questa vita non si ferma mai!
    Neanche la cortesia di fuggire via!
    Che peccato! Un'atro giorno è andato...
    Composta lunedì 16 novembre 2009
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      in Poesie (Poesie personali)

      Ti penso così...

      Ti penso così...
      Come l'amore di una vita,
      cercato e trovato.
      Come lo specchio
      nel quale specchiare la mia anima.
      Come l'amore puro...
      Come quando anche tra quarant'anni,
      scherzeremo e rideremo di noi...
      tenendoci per mano...
      dicendoci ti amo!
      Composta lunedì 16 novembre 2009
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        in Poesie (Poesie personali)

        D'ora in poi

        Non piangerò più per te.
        Non verserò più una lacrima per te,
        per una persona che non mi ama
        per una persona che non mi merita.
        Non mi umilierò più per te.
        Non accetterò più di essere la tua amante.
        Non ti permetterò più di trattarmi così,
        con superficialità e noncuranza.
        Non accetterò più d'ora in poi di non essere amata.
        Composta lunedì 16 novembre 2009
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          in Poesie (Poesie personali)

          Come è possibile?

          Continuamente penso a te,
          alle emozioni che mi ha regalato,
          ai momenti indimenticabili che con te ho vissuto,
          all'amore che per te ho provato,
          alle dolci parole che mi hai sussurrato,
          ai baci che mi hai regalato,
          alle carezze con cui mi hai sfiorato,
          ai brividi che mi hai provocato;
          e poi mi chiedo come è possibile che
          a tutto questo tu hai rinunciato.
          Composta lunedì 16 novembre 2009
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            Scritta da: Carlo Peparello
            in Poesie (Poesie personali)
            Mi immagino a fumare in silenzio
            scontroso col mondo e preda dell'ozio
            seduto scomposto e piedi incrociati
            Scaccio fantasmi e ideali smarriti
            Ascolto il vento che ghermisce e scappa
            la chitarra vibra e ci mette una toppa
            Troppi strappi in un'esistenza scucita
            sospeso tra futuro acerbo e giovinezza sfuggita
            Tutto mi passa attraverso
            e in ogni elemento sono immerso
            Faccio parte del tutto assoluto
            e del nulla straniero e muto
            Sono figlio di nessuno in particolare
            sono succube dell'assurdo vagare
            La meta è dentro a cancelli chiusi
            litri di sogni che scorrono sfusi
            Mi alzerò quando dormiranno le gambe
            per volare nel buio o scornare le onde.
            Composta lunedì 16 novembre 2009
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              in Poesie (Poesie personali)

              Ritratto in seppia

              Cannella e mandorle, primo bacio.
              Ore di luce lieve, occhi negli occhi.
              Mai provata una simile lentezza, ti mordo piano, sei buono.
              E foglie di colori più dolci non ne ho viste, abbracciati stiamo bene.

              Malinconico autunno che scandisci piano il mio tempo.
              Amarti è destino, è la mia pancia che lo dice.
              Ritornerei mille volte a viverti, se vuoi rendermi felice.
              Io che amo partire, da te vorrei solo tornare.
              Oggi ti chiamo per nome, Amore.

              Narciso morì specchiandosi nel suo riflesso.
              Ebbe poco da conoscere l'amore.
              Senti invece questo cuore come batte.
              Sinfonia della vita, fugge.
              Un cavallo al galoppo sfrenato.
              Non si fermerà, questo è il suo viaggio.
              Ora che ha scoperto la strada, puoi solo pregare ch'io non cada.

              Mi vien voglia di dondolare nell'aria.
              Aggrappata alle corde del tuo cuore.
              Io di te amo tutto.
              Composta sabato 13 settembre 2008
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                Scritta da: Claudio Rendina
                in Poesie (Poesie personali)

                Frenesia

                Corri come se non dovessi più smettere,
                impara a osservare il mondo:
                sai che non ti aspetterà.
                Ruba il tempo e consacralo alla tua strada
                propizia,
                innalza altari ad ogni sosta.
                Non ci sarà un domani
                se ti fermi.
                La vita corre
                anche se non vuoi accorgertene.
                Inizia a correre!
                Non tardare,
                non lasciare indietro la tua essenza.
                Abbi il coraggio di rimanere integro
                nella tua folle corsa,
                come se non ci fosse un domani.
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                  Scritta da: Mario De Rosa
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Quasi melanconia mi prende
                  avvolto nella nebbia d'un fine Ottobre,
                  d'oro per le chiome dei pioppi,
                  serpi di luce, che rivelano il percorso
                  del fiume alla campagna.
                  Qualche raro lampione, spande cauto
                  l'aureola, ed è quadro irreale
                  per un paese del sud, nei valloni
                  di detriti e nei pini un po' più usato,
                  dal soffio di venti fieri ad esser flagellato!

                  Si posa così un sentire quieto
                  e scambia nascondigli, con l'incerto
                  dei rami, che a stento affiorano
                  là, dove la coltre la presa un poco
                  allenta.
                  E sono d'Autunno gli umori
                  e i linimenti che la riarsa terra
                  spalmano, e già scioglie i capelli
                  la natura che nuda si adagia su un letto
                  di foglie e di colori, come ninfa
                  nella sera, già pronta per l'amore.
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