Scritta da: Carlo Peparello
Mi immagino a fumare in silenzio
scontroso col mondo e preda dell'ozio
seduto scomposto e piedi incrociati
Scaccio fantasmi e ideali smarriti
Ascolto il vento che ghermisce e scappa
la chitarra vibra e ci mette una toppa
Troppi strappi in un'esistenza scucita
sospeso tra futuro acerbo e giovinezza sfuggita
Tutto mi passa attraverso
e in ogni elemento sono immerso
Faccio parte del tutto assoluto
e del nulla straniero e muto
Sono figlio di nessuno in particolare
sono succube dell'assurdo vagare
La meta è dentro a cancelli chiusi
litri di sogni che scorrono sfusi
Mi alzerò quando dormiranno le gambe
per volare nel buio o scornare le onde.
Composta lunedì 16 novembre 2009

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    Scritta da: Carlo Peparello
    Ha partecipato al concorso
    Come un granello di Sabbia

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