Poesie personali


Scritta da: mimpoet
in Poesie (Poesie personali)

Sarebbe bello

Sarebbe bello
sprofondare nelle pieghe e nelle rughe
di una memoria traballante
per ripescarne frammenti
di una vita non vissuta fino in fondo
per paura
o per pigrizia.
E andare e venire, venire e andare...
Sarebbe bello
ripercorrere sentieri del tempo
e dello spazio
non battuti fino in fondo
per timore di avvicinarsi troppo
ai precipizi del dolore.
E andare e venire, venire e andare...
Sarebbe bello
tuffarsi nel fondo del cuore,
dove dicono che abiti, chiuso a chiave nella sua stanza,
il Bene,
mai coltivato con la dovuta attenzione
per la paura di assottigliare
il meschino capitale
dell'amore di sé.
E andare e venire, venire e andare...
e infine ritornare in sé.
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    Scritta da: Rossella Di Venti
    in Poesie (Poesie personali)

    Sorridi

    Sorridi...
    fai un regalo al tuo cuore e a chi ti vuole bene.
    Un sorriso che riscaldi l'anima
    facendo rifiorire il tuo giardino.
    Sorridi e sarai il rifugio
    di chi ha fatto della tristezza uno stile di vita.
    Fallo anche quando non ne hai voglia...
    è tutto ciò che hai... è l'unica arma
    che puoi usare per ferire chi ha provato
    a derubarti la vita.
    È il solo modo per illuminare di immenso le pieghe di un viso
    che ha dimenticato cosa sia un sorriso.
    Composta martedì 3 gennaio 2017
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      Scritta da: dantino
      in Poesie (Poesie personali)

      Per te Patrizia Spano

      Un attimo e mi fermo ancora a pensarti, come tutti i giorni da quando hai imparato a mancarmi,
      Sei partita senza un saluto, senza una carezza di conforto, lasciandomi,
      e la tua anima a danzarmi intorno, come una farfalla solitaria e forte.
      Sono le tue parole, la tua unica voce che mi accompagna.
      Vedi amica mia, io penso vecchio, ho la malattia dentro, l'umana malattia dentro
      conosco il tempo che manca e troppo spesso ascolto il silenzio, tormentarmi,
      io... possiedo lacrime antiche di pazienza, e conto ancora i giorni con le dita
      vedi amica mia, siamo come barche in secca al cuocere del sale, rassegnati
      senza una speranza, che il mare ci possa svegliare
      viviamo la malinconia di una tempesta e di un vento che ci portava lontano
      un tempo che ci gonfiava le vele e ci faceva sognare
      non avremmo mai potuto immaginare la prigione
      che solenne, attendeva di fermarci, di incatenarci ai ricordi
      tanto che i sospiri si sono fatti pesanti
      vorrei ancora sentirti, vorrei che ti lamentassi per i tuoi giorni mancanti
      per un'agognata pensione, dopo la malattia e la dura fatica
      non ti hanno concesso tempo, e chi ci governa te ne ha chiesto troppo
      non hai atteso oltre
      hai ripreso il mare, per fuggire da questo freddo inverno
      da questo ingrato posto di dolore
      ed io ti immagino
      voglio immaginarti varcare il cancello
      e sopra il ponte
      girarti per l'ultima volta
      e salutarmi.
      Composta giovedì 3 gennaio 2019
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        Scritta da: Antonio Belsito
        in Poesie (Poesie personali)
        Ogni anno ti ripeto filastrocche
        ché il tempo non dona scampo
        e l'esistenza è in un lampo
        e allora incolliamoci l'istante
        così anche il cuore ci sente
        ché, in fondo, siamo qui
        a coesistere, resistere,
        stare pure negli occhi.
        E lo senti il temporale,
        e lo vedi questo mare,
        e lo senti questo sale
        che, poi, arriva pure il sole.
        Questo arcobaleno è a metà
        né un po' più in qua
        né un po' più in là.
        E la pelle si accappona.
        Terra piatta, tonda, sferica o ovale
        nera o bianca
        povera o ricca
        in pace o in guerra.
        E non c'è voce per raccontare
        ciò che si può provare.
        Fiocchi di neve o raggi di sole.
        Àncora o Ancóra.

        Un altro anno. Già.
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          Scritta da: Giuan Malemand
          in Poesie (Poesie personali)

          Trentundodici

          C'è quest'anno cui cala la sera
          e quello nuovo che pare attraente,
          son tutti eccitati per l'atmosfera
          tranne me, solo in mezzo alla gente.
          Bianchi e muti sono certi sorrisi,
          come picchi innevati d'inverno,
          ricordano sogni passati e derisi,
          destinati a svanire in eterno.
          Ferite invisibili mi straziano,
          il vuoto mi stringe il guinzaglio
          e mentre i miei pensieri annegano,
          cerco il mio "io" ma trovo uno sbaglio.
          Guardo il mostro dentro di me,
          vorrei dirgli che ha vinto e di farla finita
          ma il demone ribatte ghignando tra sé:
          "Hai ancora la faccia pulita..."
          Composta domenica 31 dicembre 2017
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            Scritta da: Daniela Cesta
            in Poesie (Poesie personali)

            Inverno

            Silenzio gelido, agghiacciante
            indifferente al lamento, delle persone
            nei rami spogli dei cespugli
            brillano le gocce di brina congelata
            uniche e piccole fievole luci
            in un crepuscolo scuro, diaccio, raggelato
            gli alberi nudi, dormono come cadaveri rinsecchiti
            tutto andar d'incanto, come l'inverno vuole
            intrepido audace e prode
            copre gli esseri viventi, li nasconde, li cela,
            nel suo silenzio tra ombre fredde
            mentre la luce fugge come spaventata.
            Composta domenica 30 dicembre 2018
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              Scritta da: Laila Ken
              in Poesie (Poesie personali)

              Com'è strana la vita

              Com'è strana la vita
              si prede gioco di te
              girandoti attorno come un alone
              di un profumo inebriante
              dagli infiniti odori
              ma senza fragranza.

              Ti fa volare
              sulle ali di una farfalla
              fluttuando come fili d'argento
              e le tue mani tese
              non riescono a sfiorarla.

              Ti fa smarrire nei tortuosi sentieri
              col desiderio di arrivare a lei
              facendoti spesso dimenticare
              che è lei la strada maestra.

              Com'è strana la vita
              nel farti possedere tanti beni
              ma non a permetterti
              di essere padrone di te stesso.

              Nel ricordarti sempre
              che lei può trascorrere
              senza la tua presenza
              ma sei tu a non esistere senza lei.

              Com'è strana la vita
              ogni giorno ti regala
              piccole felicità simili
              a minuscoli fiori colorati
              granelli di gioia appena percepibili
              grazie ai quali la tua anima vibra
              e continua a respirare.

              Ogni giorno rinasce insieme a te
              con le tue debolezze
              con le tue illusioni
              con i tuoi dolori
              con le tue speranze
              e con la voglia di gridare:
              che meraviglia la vita!
              Composta giovedì 27 dicembre 2018
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                Scritta da: Aurora Sisi
                in Poesie (Poesie personali)

                Natale

                Ritorni come ogni anno,
                un giorno di dicembre,
                come un vento di speranza
                che scuote il silenzio,
                è un appuntamento
                con i ricordi antichi,
                quelli che ti fanno sentire ancora
                il calore di quegli abbracci cari,
                di cui, l'emozione della stretta di un riparo,
                la porti sempre nel tuo essere.
                Composta martedì 25 dicembre 2018
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