Poesie personali


Scritta da: fuser
in Poesie (Poesie personali)

Aldiquà e aldilà

Aldilà e aldiquà della luna,
aldiquà e aldilà del sudore,
aldilà e aliquà della passione,
aldiquà e aldilà della morte,
aldilà e aldiquà della vita.

Nel centro trecentosessanta punti disorientano.

Inquieto passo,
cerchi infiniti,
nel vol sublime
trovo l'amore,
con menbra tese,
guidato dal palpito del petto,
da l'ombra scura,
tornano i colori.

Aldilà e aldiquà di me stesso.
Composta martedì 2 novembre 2010
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    Scritta da: Stefano Medel
    in Poesie (Poesie personali)

    Getto via

    Occhi grevi,
    rossi,
    per il sonno
    negato,
    fuori è mattina,
    è già chiaro,
    è già domani,
    non m'importa
    di niente,
    voglio solo
    starmene in casa,
    pensare per me,
    ascoltare un po'
    il silenzio,
    finché dura,
    riflettere su di me,
    solo per me,
    fare con calma;
    prendere tempo,
    rimandare,
    gettare fuori
    i problemi,
    come lattine
    scadute;
    non pensarci,
    fare tabula rasa,
    tanto è lo stesso,
    tutto passa,
    comunque,
    tanto vale,
    starsene
    tranquilli.
    Composta giovedì 21 ottobre 2010
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)

      Marea nera

      Stranieri questi tasti
      eppure
      le
      lettere che vi dimorano
      mi
      hanno sempre attirato
      nel
      magico momento
      in
      cui diventano parole

      quando le vedo nascere
      provando immensa gioia
      come
      nel nascere
      del sole.

      Ma questa sera nò
      i
      tasti sono aculei
      e
      ogni battere di dito
      è
      dolore che aumenta
      all'infinito

      come se respingessero
      il mio scrivere
      il mio dire
      e
      questo silenzio intorno
      è
      marea nera
      che tarpa le mie ali.
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie personali)

        Non ci sono

        Basta,
        basta
        con le grane,
        pensieri,
        menate,
        chiudo la porta,
        chiudo gli occhi,
        non rispondo più,
        non ascolto più,
        alzo le spalle,
        e me ne frego,
        anche se è proibito,
        anche se non si fa;
        ne ho abbastanza,
        ho fatto quello che potevo,
        basta,
        basta,
        voglio vivere,
        ridere,
        fermarmi,
        sparire;
        guardare la
        sera d'autunno,
        le foglie,
        il vento,
        il freddo gelido,
        la caldaia,
        col suo tepore;
        basta,
        voglio
        rilassarmi,
        e fregarmene,
        non ci sono,
        non rispondo.
        Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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          Scritta da: Davide Bidin
          in Poesie (Poesie personali)

          Ciò che mi resta è la Fede

          Si ammassano
          sempre maggiore è il loro delirio
          Cinici
          Burattini
          ammettono tutte le debolezze
          in special modo quelle degli altri
          sono perfetti nella critica dell'umanità intera
          nel dire come siam usciti dal brodo primordiale
          per poi ritrasformarci nella merda di partenza
          ma solo loro
          e loro soltanto
          sono d'esempio
          se non "addirittura"
          salvabili
          quasi fossero inumani
          Tutti gli altri son sciocchi ominidi senza speranza
          o troppo stupidi per capire il buongoverno
          o troppo stolti per proteggere un ecosistema
          o troppo conservatori per fare un passo avanti
          e allora
          allora
          questa folla di additatori
          queste mani dall'indice luciferino
          si permettono il vizio di massacrare anche la fede
          Non la fede dei ciechi
          delle superstizioni
          o quella di coloro che hanno qualcosa
          da nascondere
          da mantenere
          ma la vera fede
          la fede nella speranza che dietro ogni persona possa esserci
          un amico
          Nessuno pare salvabile per questa marea nera che trova,
          nell'ignorante,
          massificatore,
          intollerante e irrazionale,
          discorso logorroico,
          l'unico motivo di dar ragione a qualcuno
          di porgere un minimo di fiducia in uno specchio
          e nulla più
          Al contrario
          La fede, per chi sa accettarla
          e comprenderla
          non è nient'altro della speranza statistica
          che in mezzo a nove persone che non ti sanno ascoltare
          una che ti capisce è presente
          La probabilità che quello che dici
          o scrivi
          non sia solo tempo sprecato
          ma materiale da trasformare
          in qualcosa di grande
          ben più importante del principio da cui è scaturito
          Un briciolo
          Una scintilla vivente.
          Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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            Scritta da: Antonio Dati
            in Poesie (Poesie personali)

            Al di la della realtà

            Un mattino, appena sveglio
            Piccoli raggi di luce irrompono
            Il fruscio delle foglie
            Uccelli che si rincorrono
            fra i rami degli alberi
            Un dolce frastuono
            Vorrei essere un uccello
            Vorrei volare libero
            Sulle ali del vento
            Vorrei fermarmi sulle tue spalle
            Vorrei giocare a beccare
            Le tue dita affusolate
            Vorrei farti sorridere
            Svolazzando sul tuo viso
            Vorrei eccitarti con il mio canto
            Vorrei asciugare quella piccola
            Lagrima che solca il tuo viso
            Vorrei calmare il tuo dolore
            Vorrei allontanare la tristezza
            Dai tuoi splenditi occhi
            Cinguettando giacendo
            Sul tuo caldo seno
            Vorrei...
            Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie personali)

              Follia mia bella

              Lo so,
              questo mondo senza te
              non vale nulla,
              i fiori che appasiscono
              tra i vasi consumati dal tempo,
              sono io senza alcun dubbio
              il colpevole di questa
              dannata oscurità,
              resta dentro me,
              resta dentro me follia bella,
              rimani dentro la mia anima
              fai compagnia al mio cuore
              che ormai senza te non sorride più,
              follia unica e vera amica mia
              portami con te nel triste
              e forse incantevole scenario,
              portami con te,
              accompagnami li
              dove l'acqua diventa dorata
              e la pietra nel silenzio si sgretola,
              sai cara follia,
              ora che ti ho trovato non ti lascio andar via
              non ti lascio volar via
              perché ogni mio sorriso,
              ogni mio amore e ogni mia lacrima
              senza te non vale nulla.
              Composta mercoledì 20 ottobre 2010
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