Poesie personali


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie personali)

In questi giorni miei

Non te ne puoi andare
io ti amo come la prima volta
io ti amo come se fosse ancora ieri
Cazzo,
il sole non sorge
ed io sono qui
stesso su quel letto
rincorrendo l'odore della tua pelle
che vive ancora tra le lenzuola,
quelle lenzuola macchiate,
devastate dalle mie lacrime,
Ma dove sei,
nella solitudine il mio cuore vaga
inondato da mille pensieri
e da mille sentimenti,
Sto toccando il fondo
cerco, inseguo te
ogni volta che cammino, che respiro
ogni volta che cerco di morire,
Da solo al mondo sto morendo
aiutami ti prego,
Sento che ci sei
nell'aria, nella vita mia,
In questi giorni miei
non so nemmeno cos'è più l'amore,
per te cosa darei,
darei gli occhi miei
ti farei vedere ciò che vedo,
ciò che si è consumato tra le braccia del tuo cielo
ti farei vedere il mio cuore
che ora senza te non batte più
e insieme alla mia anima scompare
nel silenzio inspiegabile di un addio
che consuma i giorni, i secondi
e i sorrisi miei.
Composta lunedì 11 ottobre 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Davide Bidin
    in Poesie (Poesie personali)

    Ho capito ascoltando un "Folle"

    Ci son persone che dicono di essere
    incomprese.
    persone alle quali
    se chiedi
    chi sono
    cosa fanno
    cosa vogliono
    non sanno far altro che sottolineare la loro
    "non appartenenza"
    al resto degli altri.
    hanno quel briciolo di
    genialità
    in più
    rispetto alla gente
    quella minima manciata di dubbio
    che li rende pretendenti di una coscienza maggiore.
    non si rendon conto
    che ogni essere umano ha dubbi
    chi più, chi meno
    chi importanti, chi effimeri
    ma tutti
    hanno dubbi.
    Trasformano l'aver quesiti,
    la loro
    "non appartenenza"
    nell'unica certezza
    e ci si aggrapano saldi
    si adagiano, per meglio dire
    credendo che quel briciolo di follia maggiore
    li renda speciali.
    usano questa mistificazione come fosse la loro unica
    fede
    ma per uscire da quel bozzolo
    e tramutarsi
    occorre concepire che, quella
    certezza,
    è la più grande
    cazzata
    che possa esistere.
    non è tanto la domanda che conta
    ma
    la miriade di risposte che devi cercare
    che devi scavare
    dentro di te
    per farle affiorare
    e crescere
    ciò che rende te.
    Non v'è nulla di certo
    le convinzioni
    le illusioni
    le pecche e
    le ragioni
    ma nulla è peggiore
    di un uomo
    che si crede superiore degli altri
    nell'accondiscendenza che esso semina.
    In un marcescente paternalismo
    egli
    non accetta neanche
    se stesso.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Gennaro Keller
      in Poesie (Poesie personali)

      L'autunno è già inoltrato

      Le mie mani cercano affannosamente affetto,
      mondi blu avanzano vorticosamente.
      Bianchi fantasmi ci osservano
      mentre facciamo l'amore.
      Una figura alla finestra
      ammira il disteso oceano
      dei tuoi occhi cerulei.
      Marmi tenebrosi
      di bianca speranza del futuro
      finché la morte separa,
      speranza ultima di non più soffrire.
      L'addio dal mondo azzurro
      del cielo della tua infanzia innocente,
      sapore d'amore, sapore di vita,
      pelle bruciata, scottata al bitume,
      distesa, trascorrendo l'estate
      tra il mare e il cielo,
      sguardo infinito,
      domani mi mancherai:
      l'autunno è già inoltrato.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Ada Roggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Invoco il sereno

        Fratello sole portaci ancora tanto calore.
        Fatello cielo io ti chiedo resta sereno.
        Sorella notte resta serena oltre la mezzanotte.
        Sorella luna splendi in cielo per dare fortuna.
        Sorelle stelle magiche e belle
        Splendete nel cielo, nell'animo il sereno
        Portate al cuore l'armonia e l'amore.
        Composta martedì 12 ottobre 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Francesca Zangrandi
          in Poesie (Poesie personali)
          "E allora cosa facciamo?"
          Sapevo di ricadere nel mio ruolo.
          Sapevo chi eri, cosa facevi.
          So chi sono e cosa posso sopportare.
          Per la prima volta vedo in faccia la realtà, non ci costruisco tante favole intorno.
          Vedo me che non posso non essere me stessa e lo accetto.
          Mi vedo con di fronte ancora un'altra realtà che non posso cambiare.
          Vedo me che ha scelto te.
          Ho paura... ti perderò e con te temo di perdere me.
          Mi sto ferendo ma stavolta, purtroppo, ferisco anche te.
          "Sapevi chi ero o no?"
          Si sapevo chi eri, ma ancora una volta il mio inconscio ha dovuto sperimentare la mia tesi: non posso cambiare nessuno.
          Ma ti domando:
          "Sapevi chi ero?"
          Vedo te che scegli me.
          "E ora cosa facciamo?"
          Composta lunedì 11 ottobre 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: R. Pirrelli
            in Poesie (Poesie personali)

            Tratteni...

            Fermati
            trattieni il respiro,
            stringi forte forte gli occhi
            fino a farli scomparire,
            cosi che le lacrime
            non abbiano via di fuga.
            Poi lasciati andare, e
            solo quando il tuo cuore
            avrà cessato di battere
            come l'ala spezzata
            di un gabbiano in mezzo all'oceano,
            dentro il tuo petto frantumato,
            e pietrificato,
            e deriso dal dolore
            inizia se puoi a respirare
            l'aria della libertà...
            ora l'anima è pronta a volare...
            Composta lunedì 11 ottobre 2010
            Vota la poesia: Commenta