Poesie personali


Scritta da: Elena Sorà
in Poesie (Poesie personali)
Lacrime di diamante
si mischiano col sangue,
corrono sulla pelle,
cadono sul pavimento.
Lacrime di diamante,
volano tra le tenebre,
scivolando sulle guance,
fendendo l'aria immota.
Lacrime di diamante,
riflesse in uno specchio,
si muovono silenti
strisciando solerti
come fosse un dovere.
Lacrime di diamante,
senza cuore e
senza pause,
chiedono vendetta,
chiedono giustizia.
Lacrime di diamante,
riflesse in uno specchio,
specchio rotto dal dolore,
pezzi in terra
e frammenti tra le mani,
si mischiano col sangue,
fissate da un paio di occhi
che più nulla hanno di vivo.
Composta mercoledì 13 ottobre 2010
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    Scritta da: Brunason
    in Poesie (Poesie personali)

    You take my breath away

    È una parola!

    Dire al mio cuore di non sognarti.
    Dire alla mia volontà di non seguirti.
    Dire a me stessa che non esisti.

    È una parola!

    Come dire al sole di non brillare.
    Come dire a un fiore di non profumare.
    Come dire alla luna di non far sognare.

    È una parola!

    Staccare il mio cuor da te.
    Vivere e sognare,
    Respirare senza di te.

    È una parola!
    Composta mercoledì 13 ottobre 2010
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      Scritta da: Matteo Cotugno
      in Poesie (Poesie personali)

      Attentato

      L'odore acre di morte e sangue
      ammorba l'aria e la terra,
      trapassata da tremenda esplosione
      che investe in muro impietoso
      vite e vite e vite e vite,
      alla rinfusa buttate in cielo
      a ricadere giocattoli rotti,
      ammucchiati e smembrati,
      fra detriti e rottami frammisti,
      stroncati nel quotidiano apparente
      d'un Paese in guerra da sempre
      e fra sussurri sommessi e silenzi
      si leva il pianto d'un bimbo,
      solo in lacrime e stracci...
      solo...
      a dilaniare i cuori rimasti in piedi,
      a disegnare nel sangue la parola pace.
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        Scritta da: Alessandro Celato
        in Poesie (Poesie personali)

        un uomo solo

        Un uomo solo
        mesto vagavo fra montagne boschive enormi alberi
        oscuravano la luce del sole un arcano rumore
        sentivo, un fruscio, il vento travolgere un lungo
        silenzio un'ombra muta di un uomo solo invano
        cercai di nascondermi, invano rimasi avvinghiato
        fra le braccia lunghe dell'odio-la mia fine!
        In ginocchio cominciai a pregare sempre
        avvolto in quell'orribile male della morte
        che piangeva per me...
        sandro celato.
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          Scritta da: Vera Somerova
          in Poesie (Poesie personali)

          Pantera

          Lucido
          Le mie unghie
          Affilate come
          scimitarre
          dei feroci saladini
          Mi specchio
          nel loro grigio perlato
          d'acciaio damaschino
          Lampeggiano gli occhi,
          fari abbaglianti,
          tremolanti segnali
          delle navi
          sperse tra oceani
          in burrasca.
          Che bramo
          Io?
          Ho già fatto a brandelli
          il passato
          Addentato saldamente
          il presente.
          Deposto in fondo all'armadio
          la mia pelle umana
          decorata da immagini
          d'inutili pellegrinaggi
          ai pendii
          delle montagne sacre.
          Ora
          sfoggio
          voluttuosa
          lucida
          pelliccia nera
          sul corpo di donna
          dal cuore di pantera.
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            Scritta da: Salvatore Coppola
            in Poesie (Poesie personali)

            Io sono così

            "Io sono così!"...
            So essere dolce come gli occhi di un bambino.
            So amare come nessuno ha mai saputo amare.
            So essere altruista e generoso.
            so capire anche i problemi della gente.

            "Io sono così!"...
            Non sopporto l'ipocrisia è la cattiveria.
            Non tollero la prevaricazione.
            Non ammetto la stupidità e l'ignoranza.
            Non scendo a compromessi se ho ragione.

            "Io sono così!"...
            So di essere me stesso e tale voglio rimanere.
            Sono dolce amabile è corporato.
            Sono sensibile, concreto e passionale.
            Sono arcigno, inflessibile ed anche spietato.

            Piaccia o no, "Io sono così!"...
            Composta martedì 12 ottobre 2010
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              Scritta da: Rex Akragas
              in Poesie (Poesie personali)

              Profumo d'acqua

              Notte di settembre
              lungo la strada deserta
              i pini scossi si sottomettono
              al vento di scirocco
              gli aghi caduti, intrecciati
              ed ammassati alla loro base,
              formano cuscini per fachiri.
              Nel cielo, come colpi di pennello,
              Immense nuvole biancastre portatrici di pioggia.
              E nell'aria, messaggera di antiche essenze, un profumo forte, intenso... d'acqua.
              Composta sabato 4 settembre 2010
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                Scritta da: annysea
                in Poesie (Poesie personali)

                Di te novembre amo

                Di te novembre amo il debole sole
                che a stento s'incunea
                tra i filari denudati
                e grondanti nostalgie
                di festeggiate vendemmie.

                Di te amo il tiepido vento
                che filtra tra le fronde degli agrumeti,
                intriganti e complici ad ingrossare spicchi,
                come turiboli di liquido sorriso
                della dea Cerere.

                Amo la zolla rorida di brina
                che al mattino s'imbeve
                come biscotto dorato nel tiepido
                raggio affacciato
                tra le balaustre del giorno.

                Di te amo il profumo del castagneto,
                il suono dei passi sul tappeto
                di foglie porporine
                che ridono scricchiolando
                come fossero fanciulle sbarazzine.

                Di te talvolta amo
                quel sole gagliardo, vetusto e generoso
                quasi fosse un vegliardo
                che ama sostare pensoso
                sul suo affabulante limitare,
                e rimirasi intorno
                in cerca di qualcosa da stupire,
                in cerca di qualcuno da scaldare.
                Composta giovedì 19 novembre 2009
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                  Scritta da: Giuseppe Romano
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ascoltami

                  Ora che sei qui davanti a me ascoltami,
                  vorrei parlare al tuo cuore
                  poi forse andrò via con aria indifferente
                  oppure portandoti di nuovo con me.
                  Sei uscita dai labirinti del passato,
                  li hai attraversati senza mai perderti,
                  delicata ed impercettibile come un alito di vento
                  oscura ed astuta come un demone,
                  guidata dal filo dei ricordi
                  di cui non ci si libera mai
                  sei giunta nel presente così improvvisamente,
                  simile ad un fulmine quando squarcia il cielo...
                  Non sono mai stato libero dal tuo ricordo
                  che come un fantasma si divertiva a torturare l'anima,
                  ho cercato in tutti i modi di cacciarlo via
                  ma non se ne è mai andato
                  fino a quando non sei arrivata tu,
                  oh ragazza lui è stato più forte
                  della mia volontà ed ancor di più
                  della bellezza delle altre,
                  della mia rabbia per la tua perdita
                  e soprattutto del tempo trascorso senza te,
                  ora tu mi domandi cosa mi piace così tanto di te
                  ma non so darti ancora una risposta.
                  Ho diverse cose da capire,
                  ad esempio vorrei sapere del perché
                  nasce un brivido sulla mia pelle
                  quando mi guardi con quello sguardo
                  velato da una particolare tristezza,
                  non capisco come mai tremano le mie mani
                  appena mi accingo a stringerti tra le mie braccia,
                  ma ancora di più non comprendo
                  come mai sento il fuoco divampare dentro me
                  quando le mie labbra si uniscono alle tue...
                  Cosa potrà mai essere tutto questo?
                  Paura di averti, paura di perderti... Paura di amarti?
                  Se ne sei capace dimmelo, parlami,
                  dammi quello che provi, che senti...
                  Forse tu non lo sai ma una tua parola
                  può farmi precipitare in un abisso di dubbi e paure
                  oppure darmi il coraggio per fare qualsiasi cosa,
                  non parli sei silenziosa...
                  Ti sto confondendo?
                  Ecco come immaginavo,
                  stai per scomparire di nuovo
                  ma non è colpa tua questa volta
                  sono io che scelgo di andarmene,
                  il tuo ricordo non mi fa più paura
                  se tornerà a farmi visita
                  verrà divorato dalla mia rabbia
                  e se nella mia mente compariranno
                  di nuovo le tue dolci parole
                  saranno cancellate dalle mie lacrime.
                  Se è vero che non vuoi perdermi
                  fammi sentire il brivido
                  del tuo abbraccio, dovrà essere forte
                  come una catena che non mi permetta
                  di scappare via e voglio i tuoi baci e
                  le tue carezze di un tempo
                  saranno di nuovo la mia droga
                  da cui non mi disintossicherò,
                  non so se tu sei un angelo o un demone e
                  mi sento uno stupido nel dirti queste cose
                  ma alla fine tutto quello che ti chiedo
                  è di essere di nuovo mia.
                  Composta domenica 6 settembre 2009
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