Poesie personali


Scritta da: mampra92
in Poesie (Poesie personali)

La pioggia

Piccoli battiti sul terreno che mi ricordano i tuoi piccoli gesti...
Creano un rumore continuo
come continuo è il tuo ritratto impresso nella mia mente.
Eppure questo rumoroso silenzio dipinge nel vuoto il tuo affascinante sorriso.
La pioggia.
Un'infinità di gocce che scendono dal cielo, tu sei una di quelle...
Ma senza te la pioggia avrebbe una goccia in meno.
Composta sabato 16 ottobre 2010
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    Scritta da: Don Juan
    in Poesie (Poesie personali)
    Lascio nel tempo le parole che non ho detto,
    le parole che avrei dovuto dire,
    quelle che avrei dovuto trattenere
    e quelle che forse era meglio non pensare.
    Lascio nel tempo le emozioni che la vita mi ha dato,
    le notti passate ad amare le stelle,
    i giorni in cui lasciavo che le fiamme mi divorassero,
    e tutte quelle volte che ho pianto
    nella complicità del silenzio
    o di qualche nota scanzonata.
    Lascio nel tempo tutti i giorni che nn ho sorriso alla vita,
    i giorni in cui l'aria era troppo densa per respirare,
    il cielo troppo bello da guardare,
    la notte troppo bella da vivere.
    Lascio nel tempo il tempo che ho perso,
    quello che ho sprecato e tutto il tempo
    che mi è scivolato accanto senza che l'abbia notato.
    Lascio nel tempo una illeggibile firma
    per porre fine a quell'oscuro libro,
    perché ora è tempo di vivermi,
    di viverti, di viverci.
    Composta giovedì 4 novembre 2010
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      in Poesie (Poesie personali)

      Voglio precipitare nell'azzurro

      Il tuo ricordo lontano.
      Il tuo viso sfocato nella mia memoria.
      I tuoi occhi, li vedo ancora.
      Solo loro.
      Incredibile luce.

      Nuvole. Foglie d'autunno.
      Trasparenza, cristallo. Arcobaleno.
      Dire cielo sarebbe banale, sono più di cielo.
      Sono più anche di mare. Sono alba, ma tramonto.
      Metallo fuso. Sono fulmine.
      Sono riflesso della luce sulla neve.
      Dire stelle sarebbe troppo poco.
      Sono spazio infinito. Profondo abisso.
      Incredibile poesia. Armonia in sol maggiore.
      Pura sostanza. Sono brezza marina, aria. Vento.
      Libri da sfogliare. Muschio.
      Profumo d'incenso. Onde.
      Battito cardiaco.

      Vuoto.

      Baratro.
      Strada del non ritorno, mi perdo,
      voglio perdermi dentro i tuoi occhi...
      Si, sono un'illusa.
      Non torneresti mai a riprendermi, lo so.
      Ma voglio precipitare nell'azzurro.
      Composta sabato 25 luglio 2009
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        Scritta da: Dora
        in Poesie (Poesie personali)

        Naufragio

        Navigando di fiume in mare
        a oceano arriverò
        per annegare in spazi sconfinati
        in acque più profonde e vaste
        e afferrerò relitti di parole
        che affonderanno se vorrò aggrappare
        Naufraga in immense distese di frasi
        che scivolano sulla pelle come gocce
        fredde a crear brividi su membra
        che faticano a muoversi e annaspando
        cercan di emergere e al respiro tornare
        Non nuoto in questa vastità
        mi lascio scivolare
        in abissi di momenti in cui non risalgo
        ma la vita mi riporta a galla
        e zattera mi offre sulla quale salgo
        lentamente arrivo a sponde che accolgono
        il mio corpo che stremato cade
        su sabbia infuocata che bruciando mi abbraccia
        e lì riposo finché l'onda non mi investe
        per riportarmi al mio oceano agitato
        che riempie di sale questo cuore.
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          Scritta da: elendegori
          in Poesie (Poesie personali)

          Autunno

          Fuori l'Autunno ed il cielo piange
          Senza stagioni di frutti nei mattini
          quando il sole si svegliava di buon ora
          e non voleva tramontare
          per andare a dormire dopo.
          Fuori l'autunno ed i rami
          piangono perché le foglie -
          sue figlie sono morte!
          E sulla terra formano un tappeto
          di colori variopinti.
          Fuori l'autunno e il mare
          soffre perché le rondini
          sono già così lontane
          volando in altri paesi più caldi
          che danno loro il nido
          anche se sanno
          che sono solo migratori.
          Fuori l'autunno e tutto intorno
          È triste
          Non si ascolta più
          Il canto degli uccelli
          Che infreddoliti muoiono
          Sospinti dal vento.
          Fuori l'autunno
          Triste.
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            Scritta da: Ada Roggio
            in Poesie (Poesie personali)

            Mi racconto

            Da bambina ho sempre sognato principesse, e dame.
            Volevo essere lì, in un passato ormai non qui
            Disegnavo principesse, cavalli
            Un bel principe, un bel sogno
            Sì!
            Come nelle favole
            Mi sono costruita la favola.

            Una ragazza qualunque a cui non piaceva studiare
            Di tutte le materie scolastiche, le uniche a cui dava importanza erano il disegno, la musica, la storia.
            Questa ultima le importava solo, quando le illustrazioni del libro portavano in evidenza principessa, dame
            Solo allora andava alla ricerca della vita di corte
            Autodidatta, ha studiato sempre per suo conto
            Ricercando i particolari
            Lei amava sognare
            Attratta dai sogni disegnava e scriveva
            Disegnava ciò che poi avrebbe creato
            Scriveva ciò che poi avrebbe compiuto
            Nel percorso della vita, i sogni hanno un altro spazio
            Hanno un'altra dimensione
            Hanno un altro sapore
            Hanno un altro colore
            Assumono forme a volte distorte
            Riesci a rendertene conto solo, quando hai creduto di aver compiuto l'ultimo tassello mancante
            Nel percorso della vita, bambina, donna, mamma, nonna.
            Ti accorgi che hai percorso tutta la vita.
            Un sogno che ha avuto un percorso ricco di plausi, ma ancor più ricco di dolori, umiliazioni, pettegolezzi.
            Pettegolezzi a volte costruttivi, a volte distruttivi.
            Oggi Ada ormai cinquantenne, guarda il mondo, e abbraccia tutti
            Abbraccia tutti coloro che l'hanno prima derisa, umiliata, esaltata, ammirata, a volte anche uccisa nella dignità.
            Distrutta, ogni volta risale la china, ancora più forte di prima
            Le hanno strappato il cuore, ma da quel dolore lei sprigiona tutta la sua artisticità
            Abbraccia tutti, perché tutti coloro che le hanno puntata il dito sanno quanto amore lei mette in tutte le cose che fa
            Per la buona riuscita delle cose, bisogna metterci tutto l'amore
            L'amore supera ogni ostacolo
            L'amore da forza
            L'amore da ricchezza
            Ricchezza dell'anima
            L'amore perdona sempre
            L'amore è la valvola di vita
            Lei
            Si sfida ogni volta, dandosi sempre più alti ostacoli
            Lei come tutti gli artisti incompresi
            Ostacoli datati dal dolore che la vita le ha regalato
            Ostacoli datati dalla voglia inesorabile di vivere la storia come nelle favole
            La principessa sognatrice.
            Composta lunedì 18 ottobre 2010
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              Scritta da: sintagma
              in Poesie (Poesie personali)

              Non conversazioni e conversazioni al telefono

              Questo telefono è uno strumento
              maledetto.
              Perché, ben più delle autostrade,
              ben più delle lunghe file impazienti
              di macchine
              in coda,
              ben più dei promontori e del mare
              che vi si distende, come un braccio teso a
              separarci, questo strumento senza voce,
              mi dice ogni giorno l'incolmabile
              distanza fra te e me.
              Per questo ogni giorno lo tengo penosamente
              a distanza,
              come un'arma, perché ogni giorno mi colpisce
              al cuore.
              Eppure basterebbe un secondo,
              nell'incolmabile,
              e il tuo nome non frastornerebbe più
              ed io non dovrei filare questa bava
              di pianto attorno al corpo,
              questo sudario di parole senza senso,
              se non ti arrivano,
              né sognare di non avere scarpe per
              raggiungerti.
              Ma la mia codardia è pari soltanto
              alla tua paura di amare.
              Così siamo vigliacchi entrambi e,
              per questo, decisamente troppo
              fragili,
              come la creta.
              ***
              Tesso la tua immagine nella trama
              dei sogni quando scendi sui miei
              occhi e li bendi con una mano come
              la notte,
              di notte,
              quando la solitudine
              mi si corica di fianco e,
              proprio allora, mi
              sussurra in un orecchio il
              tuo respiro di coniglio,
              ruvida emanazione di un suono
              distillato di inquietudine insonne e
              di pianto, dolcissimo siero
              di amore affranto.
              Allora, oh amore, l'Amore,
              che non si può celare,
              splende sulle nostre distanze
              come il sole di mezzogiorno e
              mai siamo così,
              meravigliosamente vicini,
              così, inspiegabilmente, consapevoli,
              così demonicamente forti,
              da spezzare le ossa alle parole.
              E rimane il senso.
              E ci basta, il senso.
              E ci basta, questa ubriachezza di
              follia,
              che rende liberi,
              che ci rende amanti fino
              all'alba, quando
              sciogli la tua mano dai miei occhi
              e mi fai cieca al giorno, e
              come un falco richiamato dalla
              Ragione, torni a posarti sul suo
              guanto, per lasciarti bendare da
              uno stretto laccio sul
              cuore.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Rosa

                Rosa nel suo largo cappello
                fiore di carne
                sangue roseo
                si dondola nell'immenso chiarore mattutino

                conosce l'onda profumata fonte della sua seduzione
                fiera la modula per richiamare languori sommersi
                trionfante racchiude la pura linfa dell'amore

                tra odorosi mughetti inarca fiera le sue rotondità
                bella... terribilmente bella
                l'amore le scivola leggero sul corpo vellutato
                fiorisce la chioma corvina adagiata mollemente su floridi seni.

                Nobile ed altera
                inghiotte la vita
                la vita... la recita infinita della sua esistenza dorata.
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