Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Sensi

Affinché, possiate voi guardare nel profondo di me,
io vi dono lo sguardo dei miei occhi.
Affinché, possiate voi dialogare con il mio pensiero,
io vi dono le parole delle mie labbra.
Affinché, possiate voi sentire i brividi del mio corpo,
io vi dono il tatto delle mie mani.
Affinché, possiate voi udire il canto della mia gioia,
io vi dono l'udito delle mie orecchie.
Affinché, possiate voi odorare la mia essenza,
io vi dono l'olfatto delle mie narici.
E perché, voi possiate farmi capire che io esisto,
fate buon uso di tutti i miei sensi.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Goccia, dopo goccia

    Il calore mi avvolgeva;
    era ovunque,
    nelle mie membra
    negli interstizi delle mie cellule.
    Gioia;
    la lunga estate dell'amore.
    Una fiamma calda
    che goccia,
    dopo goccia, dopo goccia
    hai spento.
    E ora dentro di me
    è buio,
    è freddo,
    tanto deserto e tanta tristezza,
    ma soprattutto buio...
    e freddo.
    La mia anima, il mio cuore non bruciano più.
    Goccia,
    dopo goccia,
    dopo goccia.
    Composta domenica 6 giugno 2004
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      Scritta da: Irene Femio
      in Poesie (Poesie personali)

      La forza di voler vivere

      Come un'onda di mareggiata nell'oceano, un'emozione che attraversa il mio spirito riesce a togliermi il fiato lasciandomi senza respiro, ma l'energia del mio essere mi fà respirare ancora più forte.
      Come vento di tramontana a disegnare guglie innevate, un sussulto fin nel profondo della mia anima ferma il mio cuore, ma il vigore, in me lo fa battere con ancor più intensità.
      Come tenebre calanti nell'oscurità senza luna, un denso cupo brivido chiude i miei occhi, ma la virtù della mia essenza mi fà leggere oltre la notte.
      La forza dell'alma mia mi farà volare, sopra le nuvole, in cieli di gloria, verso il vero della vita.
      Composta martedì 25 agosto 2009
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        Scritta da: Luigi O.
        in Poesie (Poesie personali)

        Io sono il mare

        Mi sposto con ogni onda
        arrivo su ogni sponda,
        ma silenziosamente mi agito se visto da lontano
        Mi penetra la pioggia
        increspando il mio mantello,
        ma più spesso è il Sole
        che mi atterra addosso coi suoi raggi
        mi rende da cartolina
        e io valorizzo i paesaggi
        Si chiama Golfo il letto dove riposo
        e il cielo è il tetto con cui mi sposo
        al tramonto e all'alba,
        prima che il Sole un'altra volta salga
        E io lo rifletto
        come uno specchio
        qui sono il più vecchio
        mi portano rispetto
        sono pericoloso in quanto immenso
        posso far paura
        io, prediletto figlio della natura.
        Abbraccio la mia casa che merita l'affetto
        imperterrito anche se non sono ricambiato
        ricevo e assimilo le lacrime della mia gente
        più che farle mie,
        non posso farci niente
        mi limito a donare un po' di pace agli occhi
        di chi mi guarda e in me si perde coi pensieri
        cercando una risposta che non so dare
        sarò il protagonista di scenari che fanno innamorare
        ma io
        io sono il mare
        al massimo posso continuare ad ondeggiare.
        Composta lunedì 18 ottobre 2010
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          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie personali)

          La fine della notte

          La notte
          È finita ormai,
          ancora regna
          un silenzio perfetto,
          dalla finestra vedo un
          nero caliginoso,
          plumbea atmosfera,
          termosifoni spenti,
          freschetto;
          occhi che cercano
          ancora il sonno,
          ma i miei sogni
          onirici sono ormai fuggiti via,
          e non torneranno;
          un altro giorno,
          voglia di dare un calcio a tutto,
          e rimandare ogni cosa,
          chiudere gli occhi,
          e prendersela comoda,
          fregarsene,
          e stare calmo,
          pensare alle cose belle della vita,
          ai fatti positivi,
          è gettare tutto il resto
          nella rumenta;
          non voglio
          muovermi per nessuno,
          a modo mio,
          voglio stare in pace,
          e fare piano ogni cosa,
          libero,
          libero,
          pensare,
          decidere,
          il mondo può aspettare,
          con le sue mene,
          le sue pazzie,
          le parole vuote,
          e tutto quanto
          il resto;
          attendo il giorno,
          in silenzio,
          e nel silenzio,
          mi perdo.
          Composta lunedì 18 ottobre 2010
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            Scritta da: Mariella Mulas
            in Poesie (Poesie personali)

            Il mio tempo mi racconta

            Lascio al tempo
            raccontare il cammino,
            io piccolo attimo
            ho perduto prese
            che sostenessero
            le mie ore
            passate da un'infanzia
            dimenticata
            a un interpretare
            al meglio i desideri...
            Le riflessioni,
            come vestiti cambiati
            e ricambiati,
            poi lisi di corsi affrontati
            senza mai dire decisa
            così sarà,
            così voglio sia...
            Ho guardato,
            spesso fiacca,
            tra pareti spesse
            di ripieghi,
            tra finestre socchiuse
            di sogni,
            tra vedute appannate
            di convincimenti
            ed ora questo tempo
            sa tutto di me,
            sa che continuo
            la trafila delle sensazioni
            a pelle,
            delle parole che fiatano
            ciò che non dico alla vita
            che mi scorre ancora dentro
            perdendosi, anonima,
            come granello caduto
            nell'arenile solitario
            dell'anima.
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              Scritta da: viky keller
              in Poesie (Poesie personali)
              I bisogni sono come stanze vuote da arredare.
              Per dipingere le pareti ruberei il rosso della passione
              nata lentamente in giardini nascosti.
              Per le tende alle finestre chiamerei un vento caldo del deserto
              che asciughi i laghi salati dell'impossibilità.
              Come tappeto vorrei il tuo respiro
              sul quale muovere passi leggeri.
              Illuminerei tutto con fiammelle di fantasia e desiderio
              dolcezza e tremore.

              La pelle ha il sapore della scoperta.
              Il buio sa di promesse che si avverano.
              La realtà chiama solo ciò che si cerca.
              Ed il miele di quel nostro
              unico temporale.
              Composta martedì 29 dicembre 2009
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                Scritta da: imetuztra
                in Poesie (Poesie personali)

                Di vento

                Le stelle svaniscono e lì, vicino all'abisso,
                rimane l'anima del mortale che morì per il lamento della terra
                che il fiume portò al suo cuore.
                Ascoltò le grida dei morti
                E provò il sangue dalla caldaia veeemente.
                La pietà sparì dal pensiero con il canto delle sirene.
                Sembra un'entità con la spada e le ali di cristallo.
                Pare che sia uno strano che dimenticò la vita e le parole del suo dio.
                Mentre l'abisso copriva il suo destino, i suoi piedi scavarono la propria tomba.
                Uno straniero della vita fu, del pianeta, del peccato.
                Uno straniero del dolore, del tormento, del pensiero.
                Il cammino è passeggero, per le coscienze di vento
                Con la tristezza d'argento la malinconia del tempo.
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                  Scritta da: Paolo Lorussi
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Silenzio

                  C'è silenzio in questa casa
                  eppure sei lì,
                  seduto sulla tua poltrona,
                  mi sorridi
                  e torni a leggere.
                  Ti prego,
                  leggi me,
                  leggimi dentro.
                  Le tue parole d'amore
                  si stanno cancellando.
                  Per un periodo non hai notato
                  ero diversa
                  ero gioiosa
                  amavo la vita.
                  Il mio cuore era stato ricucito,
                  ma non da te,
                  un altro aveva preso il tuo posto
                  mi ha dato quello che tu non mi davi più.
                  Adesso anche lui è andato via
                  era un falso
                  un meschino
                  un bastardo
                  non voleva il mio cuore
                  solo il mio corpo.
                  Che ingenua sono stata,
                  amami di nuovo
                  ti prego!
                  Rendimi ancora la tua anima.
                  Io ti amo
                  non far svanire tutto
                  parlami,
                  non essere assente,
                  parlami.
                  Troveremo insieme
                  la giusta via per l'amore.
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