Poesie personali


Scritta da: Marilena Aiello
in Poesie (Poesie personali)

Nevica silenzio

Nevica silenzio.
Scende giù danzando
come ballerine in candidi tutù.
Piano si posa su ogni cosa
sull'auto in sosta
sul cartello di divieto
sulle strisce pedonali.
Decora alberi e ringhiere
davanzali di finestre e cornici di vetrine
tavolini vuoti e cappelli scuri.
Una magia che zittisce la città
attutisce i rumori, vela i suoni
si sostituisce alle parole superflue.
Come una mano gentile
accarezza i pensieri
ci ruba l'attenzione, scioglie le ansie
arriva al cuore,
e lì, gemmano sorrisi.
Gli occhi fuggono lontano
lo sguardo smarrito in labirinti di ricordi.
È una breve vacanza
un regalo inaspettato,
da molti gradito
dai più non capito.
Si tuffano, ancora, nel caos
con una nuova lamentela
ciechi alla bellezza
sordi alla pace
chiusi all'amore
persi, ormai, da se stessi.
Composta lunedì 11 ottobre 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe
    in Poesie (Poesie personali)

    Non ti perdono

    Ero uguale a te,
    Sulle montagne aspettavo il tuo amore,
    Io vivrò anche senza te
    Non mi riavrai mai
    Piangerò lacrime e diamanti
    soffrirò e maledirò il tuo nome
    Vattene via con le mie ferite
    Era solo un attimo d'amore
    Era solo un soffio di vento che cullava
    le tue scuse
    Oggi voglio vivere,
    vattene via e senza far rumore
    cancella il mio odore sulla tua pelle,
    Dov'è l'anima tua, dov'è?
    In città pioveva il mare
    In città io piangevo sangue e lacrime
    è notte, la luna è sola
    e noi siamo solo due estranei
    Vai via, ti prego
    potrei di nuovo amarti,
    potrei baciarti di nuovo,
    potrei ma non voglio
    mi tradirai ancora lo so,
    non ti perdono
    perché io voglio vivere,
    Amore ora te ne puoi andare a fan culo
    senza chiedermi quel dannato perdono
    che io tra le colline del paradiso
    ho desiderato e voluto.
    Composta lunedì 11 ottobre 2010
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      Scritta da: Carlo Peparello
      in Poesie (Poesie personali)

      Scorcio di ferro

      Ricordo quell'ombra sotto il ponte
      odore di ferro, di acqua vecchia
      di lacrime asciugate
      Quello scorcio appassito
      all'epoca ci camminavo sotto e sopra
      a volte di fretta
      spinto da ragioni puerili e da scarni motivi
      altre volte contemplando i miei passi
      su quella stessa strada
      che tanti hanno percorso
      ballerine dai piedi gonfi
      sbevazzoni senza casa ne anima
      gangster pronti all'atto estremo
      Era un pezzo di mondo senz'arte eppure...
      Anche lì si respirava una poesia senza firma
      Era un luogo ora immortalato come retrò
      Non tornerà più
      Mai i miei occhi vedranno più la verità
      Il ponte c'è ancora. Il ponte c'è ancora...
      Composta domenica 10 ottobre 2010
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        Scritta da: Vera Somerova
        in Poesie (Poesie personali)

        Albatro

        Fiero in volo,
        libero,
        neanche mi guardi
        Albatro
        Non sono io
        la tua realtà
        ma solo
        una macchia scura,
        indefinita
        che sporca il tuo orizzonte.
        Tu
        ammiri l'azzurro
        del mare,
        il grigio dello scoglio,
        l'argento del pesce
        Non t'interessa
        il mio inutile
        arcobaleno
        Tu,
        viaggiatore d'infinito
        Non t'incanti
        dall'oro dei miei capelli,
        dal rosso fragola
        della mia bocca
        Sorvoli le mie illusioni,
        le mie parole inutili
        Non m'annoveri
        al tuo branco.
        Solo il mio sguardo,
        un fulmine cobalto
        ti trapassa...
        Lui,
        figlio del
        tuo stesso dio
        Fratello
        della tua gente...

        Ma domani
        Il mare ti canterà
        che sono un albatro
        nel corpo di donna.
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          Scritta da: Vera Somerova
          in Poesie (Poesie personali)

          Poesia

          Poesia...
          Dell'anima melodia
          Profumo d'infinito
          Il pianto mai sopito
          Poesia...
          divorante angheria
          Maschera d'arlecchino
          Cinguettio del cardellino
          Poesia...
          Esilarante eresia
          Gara senza traguardo
          Bestemmia
          priva di riguardo.
          Poesia...
          Un'incipiente pazzia
          Crudeltà del foglio bianco
          Affanno del cuore stanco
          Poesia...
          Fustigante furia
          Un ricordo attempato
          Un ricamo raffinato
          Poesia...
          Un'illuminata follia
          Un seme che nasce
          in terra brulla
          Un chiodo
          piantato
          nel muro del nulla.
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            Scritta da: Vera Somerova
            in Poesie (Poesie personali)

            Guardami

            Guardami
            Guardami!
            Non mi vedi?
            Io sono la tenda
            che scosti con la tua mano
            per guardare il cielo...
            E sono il cuscino sul divano,
            e sui tuoi occhi sono il velo
            del sonno improvviso...
            E sono la lacrima
            che ti scende sul viso...
            quando stanco e solo
            lavori e mediti...
            Guardami!
            Sopra di te io volo!
            Dei tuoi disegni inediti,
            mi beo golosamente...
            E nel mio guscio poi
            mi riempio la mente
            del tuo dolce sguardo...
            Guardami!
            Dimmi quello che vuoi!
            Innamorami!
            Io... innamorata
            ti guardo...
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie personali)

              Un tulipano Blu

              Dall'Olanda un tulipano blu
              ti ho portato e delicatamente
              sulla tua lapide l'ho posato,
              lentamente una lacrima
              dai miei occhi scese misteriosa
              e tra le mie labbra si posò,
              cadde tra le vie dell'infinito
              non si fermò nell'orizzonte
              e nella sua intrepida scesa
              sconfinò l'alba più depressa,
              le mani mie
              nude e tremanti
              toccarono quella fotografia
              illuminata dal mio respiro
              e devastata dal mio destino,
              incominciai a tremare
              e solcai il cielo,
              ti vidi immobile e forte,
              provai a raggiungerti
              ma in un lieve secondo sprofondai
              nelle nuvole oscure e gelate d'inverno,
              in un lieve e lento profumo di vento
              nuotai tra i mille silenzi
              abbandonati e sconosciuti
              dalla luce del sole,
              chiedendomi cos'è l'amore
              rimasi inginocchiato e piangendo
              ti dissi "ti amo ancora"
              Mi dicevi "TI AMO TROPPO SEI MIO".
              Composta domenica 10 ottobre 2010
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