Lo sperone del gallo

Poesie dal Libro:Lo sperone del gallo

Anno:
2008
Autore:
Vera Somerova
Editore:
Gruppo Albatros Il Filo

Scritta da: Vera Somerova

Guardami

Guardami
Guardami!
Non mi vedi?
Io sono la tenda
che scosti con la tua mano
per guardare il cielo...
E sono il cuscino sul divano,
e sui tuoi occhi sono il velo
del sonno improvviso...
E sono la lacrima
che ti scende sul viso...
quando stanco e solo
lavori e mediti...
Guardami!
Sopra di te io volo!
Dei tuoi disegni inediti,
mi beo golosamente...
E nel mio guscio poi
mi riempio la mente
del tuo dolce sguardo...
Guardami!
Dimmi quello che vuoi!
Innamorami!
Io... innamorata
ti guardo...
dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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    Scritta da: Vera Somerova

    Ascoltami

    Ascoltami!
    Ascolta la mia voce disperata
    Ascoltami!
    Apri il tuo cuore da pirata
    Ascoltami!
    E verso di me tendi le tue mani
    Ascoltami!
    Sono io la tua donna del domani
    Ascoltami!
    E se non me, odi la voce del vento
    Ascoltalo!
    Ti parlerà del mio tormento
    Ascoltami!
    e se non me, senti che dice la luna
    Ascoltala!
    Ti parlerà di una laguna
    dove avrei voluto affogare me stessa
    I giorni passano
    ma la mia pena non cessa
    Ascoltami!
    Io ero il vento, il sole, la luna
    Ascoltami!
    Io ero la stella, la dea Fortuna
    Una donna felice,
    solare ed appagata,
    la maga Circe
    una donna adorata
    Ascoltami!
    E che il mio urlo sconvolgente
    non solo a me laceri la mente...
    dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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      Scritta da: Vera Somerova

      Ti credevo immortale

      Ti credevo immortale,
      eterno...
      E ti sbeffeggiavo
      quando mi elencavi
      i tuoi amici morti.
      E non credevo
      ai tuoi acciacchi,
      ai tuoi mal di schiena...
      Tu, un olmo!
      Tu, roccia!
      Tu,
      dall'appetito prepotente:
      mangiavi la vita
      a grasse cucchiaiate.
      Ti credevo eterno!
      E mi tappavo le orecchie
      al tuo filosofeggiare
      beffardo:
      "cosa ti rimarrà di me?"
      Ridevo, io,
      immagine di te,
      da te generata...
      Ridevo nella certezza
      della tua immortalità...
      Perché per dimostrarmi
      che non lo eri
      dovevi morire?
      dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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        Scritta da: Vera Somerova

        Mi hai mangiata

        Volevi mangiarti la mia vita
        come se fosse una patata...
        e quando non l'hai digerita
        nel cesso l'hai vomitata...
        Ma non ti sei arreso...
        hai voluto un panino!
        L'eterno incompreso...
        tu... l'uomo bambino...
        E le montagne di gelato
        da solo avresti scalato
        per poi sentirti realizzato
        dentro un whisky stagionato...
        E mi hai morsa e divorata
        a quattro venti sbandierata...
        E mi bramavi...
        Mi esibivi...
        E mi volevi
        e mi hai avuta...
        E mi dicevi:
        "Hai la bocca di frutta"...
        Ma chi sei?...
        Un supermercato?
        Sei delicato
        come un carro armato!
        E mi hai mangiata
        e mi hai posseduta
        e mi hai amata
        e mi hai venduta...
        Tu, Giuda traditore!
        Mi hai donata,
        in un paio d'ore,
        al primo venuto...
        Al primo conquistatore...
        dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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          Scritta da: Vera Somerova

          Era lì sola

          Era lì sola...
          un desiderio in testa...
          La mente che vola
          a quel che le resta...
          Era lì... sola...
          ed intorno la gente
          che pregava per lei...
          Era lì... sola...
          ed invocava gli Dei...
          Era lì impaurita
          e forse intenerita...
          Un groppo in gola
          ed in mano una pistola...
          Era lì... vendetta nel seno
          Era lì... colma di veleno
          Era lì... come in un film giallo
          attendere che un gallo
          gridi ancora il suo canto mattutino...
          Era lì... davanti a casa di un cretino...
          Era lì... preda e predatore
          Era lì... in attesa da ore
          Era lì... e sperava in chissà cosa
          Era lì... in mano una rosa...
          Una rosa ed una pistola
          ed il solito groppo in gola...
          Era lì... una donna tanto bella
          Era lì... lei... cenere di una stella
          e negli occhi la luce che brilla...
          Solo riflessi di quella pistola...

          e prese la rosa e la mise per terra...
          Lei, orchidea cresciuta in una serra...
          Chiuse gli occhi e per l'ultima volta:
          Pianse... bestemmiò...
          Si dette della stolta...
          e poi quella vita che credeva scempia
          ad un colpo affidò...
          e si sparò nella tempia...
          dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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            Scritta da: Vera Somerova

            Tormento dell’umanità

            Eccomi qua... mi presento:
            Dell'umanità io sono il tormento!
            Dell'albero secolare sono il fusto,
            e sono divino... un cesare augusto!
            Eccomi qua, gioite, piccoli sciocchi!
            Io sono i vostri sensi e sono i vostri occhi!
            Io sono il sapore di una nera sconfitta,
            l'ultimo capitolo della vostra vita...
            Io sono quello che vi ricorda che cosa fare...
            Io sono colui che dovreste solo pregare!
            Sono la luce nel cielo, l'aurora boreale...
            Io sono il vostro sangue, la linfa vitale...
            Si tratta di un ruolo che non ho scelto,
            e mi ci trovo, controvoglia, fino ad adesso...
            Vi devo confessare che ero poco svelto,
            ed ogni tanto temo di esser stato fesso...
            Io...
            non odoravo di zolfo e non avevo i lampi!
            Io non puzzavo di pesce
            e non mangiavo gli scampi...
            Io non mi sentivo un angelo caduto dal cielo,
            ed a dire il vero...
            non ero poi tanto bello...
            e non urlavo e non dicevo le parolacce,
            e non amavo per poi dire:
            "non mi piace"...

            Oh si, lui...
            lui lo faceva...
            e come un pazzo godeva!
            E quando in flagrante l'hanno preso:
            Rideva!
            Sì, quella volta che era andato con una puttana:
            nessuno lo ha più visto
            per un'intera settimana!
            Ma lui era grande, poteva tutto...
            Lui era... Satana!
            Lui... ogni atto lo compiva con una speciale foga;
            e si sentiva nobile,
            un principe vestito di nera toga...
            Ma poi lo hanno scoperto e dal paradiso cacciato
            e lui fece le valigie....
            e sbeffeggiandomi:
            se n'è andato...

            Io...
            sono rimasto con un triangolo in testa
            a contare gli angeli vestiti da festa!
            Che noia divina, la notte dei tempi,
            che calamità!
            Adamo inventai, poi Eva...
            e dopo tutta l'inutile umanità...
            Ah, se avessi saputo quello che stavo facendo!
            Senza pensare al dopo e scherzando e ridendo,
            piuttosto avrei creato un altro pianeta!
            Ma ero ignaro e la terra mi sembrò perfetta...
            e così da allora io vi perseguito:
            Perseguitato!
            Pensate soltanto alle volte
            che mi avete chiamato,
            pregandomi e gridando il mio nome invano:
            nel mentre mi riposavo,
            tranquillo,
            sul divano...

            Io vi ho creati a mia immagine e somiglianza,
            ecco perché ancora non ho perso la speranza
            e non vi ho eliminati tutti dalla faccia della terra!
            E fino a quando ci sarà una sola anima sincera,
            non vi manderò i fulmini e le saette!
            Giocate pure tranquilli a tre sette,
            bevete il vino e fumate le sigarette...
            e proliferate e moltiplicatevi contenti...
            e mentite e picchiatevi sui denti!
            Uccidetevi e violentate i bambini,
            voi, poveri stolti, voi vili cretini!
            Voi, criminali, bastardi e maiali...
            Voi, pieni di soldi, privi di ideali!
            Voi che andate in chiesa a supplicarmi
            e con i vostri cuori pensate di fregarmi?
            Voi, che immaginate che con un'elemosina
            i vostri peccati diventino una cosa minima...
            Oh, voi che scagliaste la prima pietra,
            su Maddalena... in quella notte tetra...
            Voi, pieni di voglie e di desideri repressi
            di montarvi l'un l'altro tra i cipressi...
            Mi fabbricate le chiese, piene di altari
            dove mi invocate, voi, emeriti somari!
            Ma io sto nell'aria, mi trovo nella neve,
            e voi non lo sapete
            ma mi respirate lieve
            come una polvere da strada...
            Ed io...
            Volo!
            Nelle acque del mare poi nuoto:
            da solo!
            Mi sdraio nella sabbia ed ammiro il sole
            e voglio solo gente che con il cuore
            mi vuole!
            Io sono un uccello che canta in paradiso,
            e sono un sorriso sopra il vostro viso...
            Io sono una rosa, un fiore profumato,
            Io sono un'ape che vola sopra il prato,
            Io sono una formica, un cane dimenticato,
            Io sono la piaga sul petto di un mentecatto...
            Mi piacciono le canzoni e detesto i vanti
            ed odio i mea culpa e non sopporto i pianti!
            Voi,
            gregge di gentaglia di animo piccino,
            voi, che credete d'avermi vicino...
            Ma quanto vi sbagliate,
            voi altri,
            sul conto mio!
            Ora basta!
            Tremate!
            Farò il Dio!
            dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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              Scritta da: Vera Somerova

              Le mie parole

              Le mie parole scorrono lente...
              Si mescolano piatte al fango
              di quella pozzanghera che mente
              a se stessa ballando il tango
              e credendosi un lago maestoso...
              Le mie parole colpiscono vigliacche
              e tracciano un segno assai vistoso
              dentro le tue certezze bislacche...
              Le mie parole sono come il vento!
              Soffiano piano, poi alzano le foglie
              in quel vortice di sottile tormento
              di una amante lacerata da voglie...
              Le mie parole sono come un rombo
              d'un aeroplano che in cielo si libra...
              Da sola mi parlo, da sola soccombo
              a quel malessere che in petto mi vibra...
              dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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                Scritta da: Vera Somerova
                Cattiva ragazza,
                cosa vorresti fare?
                Giocare con i sentimenti?
                Nel mare affogare?

                Cattiva ragazza,
                tu non hai pietà,
                ti vesti da pazza,
                non vuoi serietà...

                Cattiva ragazza,
                ascolti la musica
                ed ogni cosa poi,
                la vedi comica...

                Cattiva ragazza,
                fammi capire
                se piangi o ridi?
                Ti vorrei rapire
                e portarti con me
                sulle ali della libertà,
                dove il mondo dorme,
                dove esiste la pietà,
                dove è ancora lecito
                piangere d'amore...
                Toccare l'infinito
                e denudare il cuore...

                Cattiva ragazza,
                fanciulla invecchiata,
                sei una brutta razza,
                da sempre innamorata...

                Cattiva ragazza,
                hai promesso e giurato,
                che mai un'altra volta
                avresti amato!

                Cattiva ragazza
                vorrei saperti spietata,
                colma di odio acre,
                altera e desiderata...
                Non cadere ancora
                tra le mani di un uomo,
                tu, una fragile anfora,
                la guglia sopra il duomo...

                Oh, cattiva ragazza,
                invoca il tuo Dio,
                e posa la tua bocca
                sopra quel cuore mio!

                Io, cattivo ragazzo
                io, l'uomo navigato,
                io che poi mi incazzo
                perché non ho amato...
                Oggi ti guardo solare
                ed i miei sentimenti
                come il ghiaccio polare,
                come un nido di serpenti,
                dentro mi annientano tutto!
                Me, l'uomo ormai finito,
                ragazzo cattivo e brutto
                dal tuo amore sconfitto...

                Cattiva ragazza,
                perdonami, se vuoi...
                e stringi le mie mani
                e domandami un poi...
                Forse c'è un domani...
                tra me e te...
                tra di noi...
                dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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                  Scritta da: Vera Somerova
                  Il fumo grigiastro di una sigaretta
                  un tango bramoso balla nell'aria...
                  Il tuo viso su una fotografia
                  mi conferma che non hai fretta
                  di uscire dalla mia vita vuota...

                  Ah, quanto è desolante
                  quell'attesa da mendicante!

                  Io tento di sopravvivere...
                  Nell'anima spalmo la marmellata
                  e sopra metto una fetta di prosciutto...
                  Quella di mirtilli...
                  l'ho sempre odiata...
                  Un pezzo di pane e rifinisco il tutto
                  con una torta ed una bottiglia di vino...
                  Nel miele impasto le mie pene
                  e sdraiata osservo la chioma di un pino...
                  Non so ancora se tagliarmi le vene
                  per assaporare che dalle mie ferite
                  gocciola il sangue colorato di rosso...
                  e vorrei urlare un insensato verbo...
                  e vorrei fuggire più lontano che posso...
                  Vorrei non avere il rancore che ti serbo...

                  Con una voce d'argento vorrei pregare...
                  Io... una poiana che non sa più volare...
                  dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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                    Scritta da: Vera Somerova

                    Anelli

                    Mi togli gli anelli
                    dalle mie dita...
                    Di fronzoli rivestita
                    non devo essere...
                    In attesa di te...
                    tessere,
                    da Penelope pentita?
                    Ma la voglia infinita:
                    di fare l'amore
                    mi ritorna in mente
                    ogni volta che
                    il mio cuore ti sente...
                    Quella tua voce
                    così particolare...
                    Quelle tue mani
                    che mi fanno sognare
                    un folle amplesso
                    colmo di passione!
                    È l'umido il sesso
                    e l'immaginazione
                    mi porta lontano...
                    In cima al mondo
                    in un campo di grano...

                    Io sono la terra
                    e tu il giardiniere!
                    Io sono l'acqua
                    mi bevi dal bicchiere!
                    Divento il bosco
                    e tu il boscaiolo...
                    Io sono la pelle
                    e tu il mio vaiolo,
                    e sono un ponte
                    e tu il costruttore...
                    Sono la malattia
                    e tu il mio dottore...
                    Una mela dolce
                    e tu il suo sapore...
                    e sono un profumo
                    e tu il mio odore...

                    Odore, sapore,
                    dolore... indolore,
                    colore... incolore...

                    e tutta la mia vita
                    persa e ritrovata
                    tra le tue dita...
                    dal libro "Lo sperone del gallo" di Vera Somerova
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