Poesie personali


Scritta da: Monica Cannatella
in Poesie (Poesie personali)

A mio nonno

Da qualche parte là fuori, nell'infinito, ci sei tu.
Hai dei ricordi? Puoi vedermi?
Quando mi manchi, la senti la mia angoscia?
Sono stata importante per te?
Quel nodo al cuore che ci teneva uniti,
esiste ancora, o si è perso nell'immensità
dell'azzurro dove vivi?
Non saprò mai se ti piace la persona che
sono diventata.
Ascolti ancora le tue canzoni preferite?
Lì dove ti trovi, esiste la musica?
Spero di si!
Senza è triste il mondo.
Ti sei preso cura di me come i giardinieri
si prendono cura dei fiori, con amore,
tanto amore.
Grazie perché prima di andare, ti sei premurato
di farmi sapere che stavi bene.
"Prenditi cura di te" mi hai detto...
ci sto mettendo impegno sai?
Sto cercando di farlo davvero questa volta.
Sto cercando di somigliarti almeno un po',
di essere pulita e limpida come lo eri tu.
Sto cercando di rimanere la bambina che hai
conosciuto, quella che ti faceva brillare gli
occhi d'orgoglio.
Semplice, umile, sincera, sempre allegra e pronta
ad aiutare il prossimo.
Mi manchi! Mi manca il nostro tempo insieme,
le nostre passeggiate sulla tua carrozza con
quei cavalli buffi.
Mi mancano i nostri anni insieme, la tua faccia
piena di rughe e le tue mani grandi.
Chissà se sei fiero di me...
Spero di si nonno, perché io, di te, lo sono
eccome.
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    Scritta da: Monica Cannatella
    in Poesie (Poesie personali)

    Il ciliegio

    All'ombra di un vecchio ciliegio ormai
    sterile, tutte le nostre memorie.
    Le guardo da lontano, con gli occhi e
    l'entusiasmo di un bimbo che riceve il
    suo primo regalo di natale.
    E trema il mio cuore, alla reminiscenza
    di un tempo lontano che non torna più.
    E odo canti di uccelli e ruscelli danzanti
    desio d'amore e puzzo di terre arse intorno
    All'ombra di quel vecchio ciliegio sterile,
    ho cercato il sonno fatale, perché non
    perdessi mai più quell'attimo che fu nostro.
    E l'ora non giunse mai, se non quando io
    ne persi ogni ricordo.
    Composta giovedì 11 ottobre 2018
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      Scritta da: Monica Cannatella
      in Poesie (Poesie personali)

      24 Dicembre

      È una sera come tante, o almeno così sembra,
      la gente per la strada che marcia verso casa,
      ognuno così perso tra pensieri ed illusioni.
      Qualcuno canta in mente una canzone antica,
      qualcuno invece prega... e non ricorda più per
      cosa.
      C'è anche quel barbone all'angolo di strada
      che aspetta un bel miracolo da tutta la sua vita.
      È una sera strana, di quelle senza luna, di quelle
      dove pensi che hai la gran fortuna, che almeno tu
      cammini, respiri, quindi esisti.
      Lo vedi anche nei film, in quelli americani, è una
      di quelle sere che ti fa pensare che tutto, tutto
      può accadere.
      Ma è solo una sera, una sera come tante... e la
      gente rimane a guardare, la gente continua a
      sperare.
      Composta mercoledì 2 gennaio 2019
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        Scritta da: Aurora Sisi
        in Poesie (Poesie personali)
        Bussa silenziosamente
        il primo raggio
        del mattino,
        svegliandomi
        mi da il buongiorno,
        mi illumina,
        e, allo schiuder le ciglia,
        riscopro la delizia
        di dolci pensieri,
        che porterò con me
        per tutto il giorno.
        Pensieri di speranza
        Faranno da lieta cornice,
        a ciò che la vita
        vorrà regalarmi.
        Composta lunedì 1 febbraio 2016
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          Scritta da: Monica Cannatella
          in Poesie (Poesie personali)

          Ho chiuso gli occhi

          Ho chiuso gli occhi ieri sera al tuo arrivo, e cancellato i passi che ti hanno portato da me.
          Ed ho cantato forte nella mia mente, per non sentire rumore.
          Ho ricordato le mie capriole sul prato, il rossetto di mamma usato per scrivere sullo specchio del bagno, il girotondo con i compagni di scuola giù in cortile.
          Non ho sentito nemmeno dolore, solo un tonfo sordo, un tuffo al cuore. Guardo il pavimento, quel rosso, mi ricorda il colore delle rose che mi regalavi un tempo.
          Per ricordarti che ti amo dicevi...
          Apro gli occhi, non mi lascio più colpire... per ricordarmi che mi amo.
          Composta martedì 5 marzo 2019
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            Scritta da: Daniela Cesta
            in Poesie (Poesie personali)

            settembre

            Primo giorno di settembre
            tra tempeste di acqua
            lampi, tuoni e saette,
            nel silenzio di un crepuscolo scuro
            solo il rumore scrosciante della pioggia
            e la nebbia sui monti scoloriti
            l'estate è un ricordo vacillante
            come un sogno velato che scompare
            i pensieri volano insieme a sensazioni
            che fanno rabbrividire, come l'avvolgente brezza d'autunno!
            Amo l'autunno con il suo silenzio assordante
            il frusciare delle foglie sui sentieri
            tocca il cuore donandomi amore.
            Composta domenica 1 settembre 2019
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              in Poesie (Poesie personali)

              Il mercatino dei ricordi

              Ti trascini annoiato fra quelle bancarelle
              piene di cianfrusaglie quasi senza vederle,
              degnandole appena di uno sguardo superficiale.
              Proprio quando non vedi l'ora di andar via,
              un oggetto cattura la tua attenzione...
              un giocattolo,
              un carrarmato,
              uguale a quello che avevi da bambino...
              quante emozioni suscita in te.
              Una miriade di ricordi si riversano nella tua mente,
              quanti pomeriggi passati a giocare
              e ti ritrovi a rivivere le tue epiche battaglie sempre vittoriose.
              Ti senti chiamare
              e stai quasi per rispondere: cosa c'è papà?
              È il tuo amico a chiamarti,
              vieni riportato alla realtà,
              quasi lo rimproveri
              e allora la tua diventa una ricerca del passato e del tempo che fu.
              Adesso guardi con occhi diversi quelle bancarelle
              e difatti trovi un altro oggetto
              non più in vendita da tempo immemore,
              un accendino
              e ancora una volta una cascata di ricordi ti sommerge
              trascinandoti nelle viuzze del tuo paese,
              dove con gli amici e col batticuore
              fumavate le prime sigarette di nascosto,
              per poi osare di più facendolo sul corso principale,
              esibendovi davanti alle ragazze.
              È ora di andar via,
              lo fai quasi a malincuore
              e mentre ti allontani
              ti giri a guardare quasi con le lacrime agli occhi,
              quante emozioni
              in quel mercatino dei ricordi.
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                Scritta da: Luca Paletti
                in Poesie (Poesie personali)
                Chissà dov'è l'amore.
                Se lo incontri dimmelo,
                vorrei guardarlo negli occhi,
                mentre scavalca gli argini
                delle mie certezze
                e mi prende per mano,
                sussurrando che non vale
                la pena respingerlo,
                tanto vale sciogliersi
                in un abbraccio,
                per far ruotare il mondo
                nel senso che vogliamo.
                Composta venerdì 30 agosto 2019
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                  Scritta da: Simone Sabbatini
                  in Poesie (Poesie personali)

                  LA TRAMA DEI PONTI

                  Il poeta è un musico frustrato
                  Dal tentativo estremo di trascrivere le sue armonie
                  Cerebrali
                  In parole senza musica
                  Cammina in bilico
                  Sul cavo teso di una logica apparente
                  Senza bastoni né sapienza
                  Salta
                  Non conta
                  Non pensa
                  Non sa

                  È il solo modo che ha per imbastire la trama di un ponte.
                  Composta martedì 3 settembre 2019
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                    in Poesie (Poesie personali)
                    Ogni mattina ci svegliamo
                    chiedendoci come sarà la giornata che ci attende.
                    Migliore? Peggiore? Uguale?
                    Ci diciamo "speriamo che non succeda niente di brutto",
                    o "Speriamo che oggi vada meglio",
                    o "chissà se oggi cambierà la mia vita?"
                    Speriamo... Speranza!
                    E difatti lei è sempre lì,
                    dormiente, proprio in fondo al nostro cuore...
                    la speranza!
                    La speranza che un piccolo miracolo accada
                    per migliorare la nostra esistenza.
                    Ma se non accade?
                    Ci consoliamo pensando a chi sta peggio di noi,
                    o speriamo che la nostra salute si mantenga sana.
                    Non si deve provare vergogna per queste aspettative,
                    è nella nostra natura ambire a migliorarci,
                    ma se ciò non fosse possibile,
                    manteniamo alta la nostra dignità di esseri umani
                    e viviamo al meglio con ciò che abbiamo.
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