Poesie personali


Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)

Fuga nel passato

Con faticose braccia,
trasporto lo scatolone capiente
pronto ad accogliere
i personaggi del presepe
con cui ho diviso il mio Natale.
Ma un improvviso raggio di sole
accende di luce
la carta patinata
di stelle adornata.
Una ne fugge via
e attenta la seguo.
L'inseguo.
Lieve si ferma
sulla lunga scalinata
profumata di mentastro
e di candore d'infanzia.
Ora con piedi nudi,
con treccine sciolte
passeggio sulla sponda fiorita
del mio limpido ruscello
e ne rubo sassolini colorati
che, ancora bagnati,
ridono nelle rigonfie
tasche del mio grembiulino.
Ma vocio, stridio cittadino
di macchine veloci
rompono l'incanto
e termina mia fuga.
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    Scritta da: mcfreud
    in Poesie (Poesie personali)

    Il percepire

    So cosa c'è di bello in un fiore
    vedo l'amore infinito che arricchisce il bianco
    assaporo le sensazioni che una mano porta con se
    vivo con recrudescenza del dolore
    vivo con recrudescenza della paura con quelle dell'amore
    il mondo si è aperto al mio essere avvolgendolo
    nella perfezione del più profondo infinito risiedo
    negli orizzonti nelle foglie insieme alle nuvole sulle montagne
    vagabondo nelle cose per un unica strada in tutte le cose
    perché è unica la strada il filo la via il sentimento o la materia che compone ciò che mai potremmo possedere.
    Composta lunedì 16 gennaio 2012
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      Scritta da: Nastjia
      in Poesie (Poesie personali)

      Basta un messaggio

      Palpito impazzito
      di un cavallo imbizzarrito.
      Onde scroscianti
      si alzano impetuose e
      rovesciandosi copiose
      creano grintose
      mulinelli sotterranei di sabbia...
      Tremore di foglie
      investite da un vento furioso,
      e l'espressione smarrita
      di un bimbo impaurito
      dal buio svegliato...
      Tutto questo
      è un attimo soltanto...
      Mi hai scritto,
      e crollo...
      Composta lunedì 21 novembre 2011
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        Scritta da: Sir Jo Black
        in Poesie (Poesie personali)

        Cieli II

        Ho visto cieli rosa
        distesi su grigi cammini
        asfaltati di sconfitta
        e cieli grigi
        su cammini di vittoria;
        cieli rosa di lacrime
        e grigi d'urla gioiose;
        cieli rosa annunciare sorrisi,
        grigi per lo strazio di domani.

        Ho sentito fredda pioggia,
        poi il vento
        ed il calore, il sole;
        poi fredda pioggia,
        poi...

        Poi
        cammino ancora
        e vedo e sento,
        guardo, ascolto
        fino a cieli rosa
        su cammini alti
        o grigi giù...
        Composta martedì 10 gennaio 2012
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          Scritta da: Marco Bartiromo
          in Poesie (Poesie personali)

          Solo per te

          Solo per te
          ho conosciuto
          i mille volti della Luna.
          Afferrando la sua mano
          ho seguito l'orbita della pazienza,
          completamente immerso
          nel cielo della vita.
          Frammenti di stelle
          hanno illuminato i pensieri,
          conducendomi,
          in un deserto di silenzi...
          Solo per te,
          rallentando i passi,
          ho combattuto la ragione,
          affannando nel cammino.
          Mi sono nascosto,
          dall'eclissi del cuore,
          alternando i battiti,
          tra ansie e paure.
          Ho aperto le ali,
          riparando le piume
          e volo...
          solo per te.
          Composta martedì 10 gennaio 2012
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            Scritta da: Nadia Consani
            in Poesie (Poesie personali)

            Invece tu vali

            Se potessi del tuo cuore
            divaricare le cuciture
            rese forti 
            con nodi di acciaio
            intrecciati
            con fatiche e inganni,
            ne estirperei da abile chirurgo
            l'escrescenza che consuma
            piano, come il cancro nelle viscere.
            Racchiudi la tua pena
            come perla la conchiglia,
            rifiuti per paura
            ossigeno di pace
            e fai marcire
            quello che ancora resta,
            con desideri assurdi
            di inutili rivalse.
            Rincorri chimere
            che lasciano il segno, poi,
            gridi lacrime
            al silenzio dell'irreale,
            piangi parole
            che tornano senza eco
            e del rimedio abbandoni la speranza,
            deluso da chi non ha capito
            quanto vali.
            Composta domenica 26 settembre 2010
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              Scritta da: Nadia Consani
              in Poesie (Poesie personali)

              Esule

              Parti dalle terre bruciate
              rase da grappoli di bombe,
              gioco infame dei potenti
              per utopia di pace e umanità.
              Dietro alle spalle lasci tutto
              la tua casa, l'amore, i figli,
              per fuggire verso la speranza
              del mondo che non conosci ancora.
              Soffocante è il viaggio sulla barca
              e come te ne trovi mille
              pressati come acciughe
              in un barattolo di latta.
              Se tocchi terra sei quasi fortunato,
              ma ancor di più lo sei se il mare
              non ti succhia la linfa della vita.
              Ti illudi di trovare
              tra la gente nuova
              amore, fratellanza e compassione
              ma poi ti scopri solo, sporco e assetato
              nella bolgia dei rifiuti
              con altri fratelli come te.
              Sei sbattuto da ogni parte
              come una boccia da biliardo,
              nessuno ti vuole tra le palle
              eppure, adorano il Crocifisso.
              Poi, con un timbro appiccicato sulla fronte
              ti rimandano là, da dove sei venuto.
              Composta giovedì 7 aprile 2011
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                Scritta da: Nadia Consani
                in Poesie (Poesie personali)

                Emarginazione

                All'orizzonte tra rami fioriti
                la sagoma di un albero spoglio
                fa da forca e lacrimare gli occhi.
                Se tu potessi cambiare rotta
                torneresti indietro per un attimo,
                per andare sulla giostra dell'oblio
                dove i cavalli sono l'emozioni,
                per respirare aria di novità,
                correre per inseguire il buio
                e ornarlo di lucciole disperse,
                vedere prospettive in verticale,
                poi salire su scalinate di granito
                per guardare la vita dall'altura.
                Sovrano di un regno senza margini
                dove sudditi sono i sentimenti,
                potresti sposare l'allegria, ridere,
                con un cavallo brado galoppare,
                andare veloce contro il tempo
                e interrompere la sua corsa,
                che porta alla fine del selciato.
                Ma la tua sedia mobile è il cavallo
                e trono di un re senza corona.
                Composta venerdì 25 novembre 2011
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