Poesie generazionali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie generazionali)

Ecco

Ecco* (neoeletto Kurz in Austria),
vuol metter il naso fuori,
ed affacciarsi a curiosar nei
limitrofi territori che, bada bene,
non son suoi, ma esce infin dal
seminato, anche in modo non
proprio garbato* (nella doppia
cittadinanza austriaca agli italiani
altoatesini di lingua tedesca e
ladina), da fomentar zizzania
tra la gente ch'è italiana, quella
che magari vorrebbe sotto sé, a
omaggiarlo come un capace e
giovane re, stante la storia che
ben decreta quanto la sua sia
una strana vanagloria. Ecco, ha
la testa un poco dura* (in storia)
e allor vediamo se a forza di
sbatterla, per bene la matura.
Gli fan gola i cervelloni, così
tanti, a cominciar da atleti come
Gustav Thöni. Così per trovar
teste molto fini per forza che
deve attraversar gli italici confini.
Composta venerdì 22 dicembre 2017
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    Scritta da: Antonia
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Gatto peloso

    Sopra il mio letto
    peli di gatto
    ricordo il giorno
    che ti ho incontrato
    infreddolito
    dentro un bidone
    ti sei aggrappato
    al mio maglione.
    Da quell'istante
    sei diventato
    l'amore tanto
    desiderato
    tanto cercato
    ma mai trovato.
    Da sola ora
    non so più stare
    quando ritorno
    da lavorare
    mi vieni incontro
    e fai le fusa
    mentre ti lancio
    il pagliaccetto
    che ho sistemato
    alla rinfusa
    con altri giochi
    sotto il mio letto.
    Sei quell'amico
    che mi mancava
    la gioia pazza
    andata persa
    dietro le orme
    della tristezza.
    Sono felice
    ora che ho te
    ora che credo
    ancora in me.
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie generazionali)

      La più grande ricchezza

      Mi chiedi, bambino, perché esiste la pioggia...
      perché anche il cielo ha diritto di piangere,
      come fai tu
      ogni volta che stringi il fazzoletto dei tuoi capricci.

      Mi chiedi, bambino, perché esiste la notte...
      perché anche il giorno ha diritto al riposo,
      come fai tu
      ogni volta che ti addormenti teneramente
      tra le mie braccia.

      Mi chiedi, bambino, perché esiste vento e tempesta...

      perché anche il tempo ha diritto
      ai suoi malumori,
      come fai tu
      con le tue grida vivaci
      ogni volta che vuoi esser cullato.

      Mi chiedi ragazzo perché esiste la guerra, la tristezza, il dolore, la disuguaglianza...
      forse perché ogni uomo ha il diritto
      di scegliere tra il Bene e il Male:
      questa è la tua più grande ricchezza.
      Anche tu dovrai scegliere,
      ogni giorno che viene
      perché questo mondo è tuo,
      ti appartiene.
      Composta sabato 19 agosto 2017
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        Scritta da: Rossella Di Venti
        in Poesie (Poesie generazionali)

        L'isola che non c'è

        Batte forte il cuore in quella parte di mondo
        che ormai mi sta stretta.
        Cerco di andare oltre ma ogni battito è un richiamo ad aspettare.
        Lento è il mio andare...
        regalo il mio sguardo ad una piuma intrisa di malinconia e mi soffermo sul ciglio di un pensiero...
        Il ricordo di un'isola che non c'è più
        ma che da qualche parte ha dimenticato
        Il dolce eco di quelle risate
        che coloravano il suo cielo di blu.
        Composta sabato 9 dicembre 2017
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