Poesie generazionali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie generazionali)

Vossìa

È arrivato (Abidjan 28,29,30-12-2017) il
padrone dei padroni (Macron-Francia) e
tutti belli attenti alle sue orazioni e nelle
conversazioni, ricche di accativanti
sfondoni (anche sul suo neocolonialismo).
Vedi come sta lì ad affabulare, ma via,
mandatelo, o giovani africani, a cagare!
Perchè la sua politica (presenza francese),
lì, fa scappare tutti e andar così a morir
tra i flutti. Fin ad alzar, poi, le barricate (ai
suoi confini), bell'amico! Bravo a raccontar le
cavolate. Come quella che nel suo pensiero
sempre state; mentre vede solo sè, aihmè,
così pimpante e marpione com'è. Oppure
schiavi  e sottomessi, nei costumi feriti e
dimessi (nuova politica coloniale). Infine
l'Italia paga il conto (migranti) di questo
signore non esattamente tonto. Alleluia e
Osanna! Ma mandatelo a farsi una soporifera
canna! Alzate dunque il tiro (Africa) e mai più
qualcosa è da firmar con la sua biro (alle
sue condizioni). E questo che dico è solo
perchè lo sfruttamento e l'abuso maledico
e perchè il bene in Africa abbia finalmente
il suo partito.
Composta domenica 3 dicembre 2017
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    Scritta da: Salvatore Palma
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Viaggio dentro me

    Questa notte non sapendo cosa fare
    nella mia anima andai a sbirciare.
    Mi trovai in un campo di papaveri neri
    che oscuravan i miei pensieri.
    Non vedevo vita, luce e colori,
    ma solo ombre ed orrori.
    Iniziai a correre impaurito
    ma a nulla è servito.
    Avanti a me una porta comparve
    Entrai, vi giaceva il mio cuore pieno di larve.
    Era pieno di ferite e tutto sanguinante,
    rimasi impietrito per un istante.
    In un angolino tutto impaurito
    un piccolo gufetto giaceva ferito.
    Come lo andai ad accarezzare con i suoi artigli mi fece del male.
    Ferito dal gufetto terrorizzato dalla mia presenza, diedi un calcio al portone perdendo la pazienza.
    Il gufetto approfittando dell occasione prese il volo ed uscì dal portone.
    Voltandomi verso il mio cuore
    chiesi il perché di tutto questo dolore.
    Lui mi rispose, non devi mollare
    come il gufetto devi lottare.
    La vita è piena di difficoltà ed è contorta
    solo tu puoi aprire quella porta.
    Che da tempo. ti impedisce di amare
    per paura di sbagliare.
    Trova la forza cancellando i dolori,
    e ridisegna una vita piena di colori.
    Composta domenica 26 novembre 2017
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      Scritta da: Marta Emme
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Miopia

      Il male è da curare alla radice
      e questo non è proprio
      un'appendice, giacché dove
      crescono i bubboni si fan
      d'oro i mascalzoni* (microbi);
      ma se, chi cura, ha poche
      diottrie, allor, si può ben
      confonder nell'imbroccar
      le vie* (soluzioni).
      Composta giovedì 16 novembre 2017
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Incendi dolo(ro)si

        Come membra protese ad abbracciar
        l'umano, ovunque lo sguardo si voglia
        posar; come respiro del cielo; come
        essenza di preziosi tesori, i colori,
        dono del giorno, riposo nella notte
        fitta di oscuri sentieri. Son loro, le
        piante, che ci conducon lontano e ci
        porgon le generose fronde, col fiato
        che danno. Ecco che sono, e più non
        ci sono, e restan, dei rami nodosi e
        sinuosi e annosi, neri e scheletrici
        carboni, usciti dalle fiamme stringenti
        feroci; così, mentre schioccava forte il
        dolore, la linfa esalava nel cielo
        spettrale. E fumo e demenza restavan
        soltanto nell'aria acre e desolata di
        struggente passione nel contemplar
        il male di essere stolto. Allor, se si
        vuole una natura brulla* (piromani),
        la politica non sia grulla e i boschi
        bruciati non sian ripiantati. In cento
        anni ricresceranno, siccome tanto è
        stato il danno, e quelli che han furia
        aspetteranno. Alla natura lasciam
        fare ed è questa la lezione e l'unica
        che dobbiamo dare, per contrastar
        le mire di chi rimane allor così: nel
        sacco con le pive. Ma com'è amaro,
        di questo, dire.
        Composta venerdì 3 novembre 2017
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