Poesie generazionali


Scritta da: Rosita Matera
in Poesie (Poesie generazionali)

Costellazioni

Le foglie portarono nel petto
quello strano fuoco che le arse,
e come piccole fiammelle
non smisero di illuminare
la strada buia del viandante
che le vide tramutarsi
in costellazioni ambrate
da cui echeggiano
le voci degli avi, dei miti
e di quegli uomini
che portarono nel petto quello strano fuoco
che brilla su per il cielo
dove respirano ancora
in infinite costellazioni.
Composta martedì 9 gennaio 2018
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    Scritta da: Rosita Matera
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Vuoi catturare le nuvole?

    Oggi i rami
    confabulano storie
    e trattengono le nuvole
    tra i loro sottili pensieri.
    Non vogliono più
    lasciarle andare
    quelle bianche e sospese barche
    che sembrano trattenute da ancore invisibili.
    "Ma le nuvole appartengono a me"
    sembra mormorare il cielo
    al ramo che le trattiene con tutte le sue forze,
    bizzoso bambino che non vuole saperne.
    E il vento, incurante,
    trascina le nuvole dove vuole,
    su e giù, per le onde di un cielo invernale.
    Così le nuvole, libere, riprendono il loro viaggio,
    poiché nulla, qui in terra, potrà mai trattenere
    ciò che per natura
    non gli può appartenere.
    Composta martedì 9 gennaio 2018
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Il grappino

      L'acero è giallo come un Simpson
      e discreto si propone il calicanto.
      Si muove l'aria in odor di vino
      sottoterra si rifà il futuro.
      L'ombra delinea le cime
      si spiccia la sera a fare scuro.
      Dal portone esce il giovane trottando -
      rincasa il vecchio
      solo
      riverito dal ricordo
      e aiutato da un grappino - s'incrocia
      con la notte.
      Composta lunedì 8 gennaio 2018
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Dicembre è il nostro mese più bello del calendario cristiano
        quando l'umana speranza apre gli orizzonti in cerca di pace,
        la natura veste gli alti monti di bianco, la nebbia ci abbraccia
        silenziosa per sussurrarci una breve preghiera nata dal cuore.

        Gli alberi li vestiamo di luci a colori per illuminare la nostra notte,
        alle finestre mettiamo un messaggio scritto sui vetri e una stella
        che illumina le strade dell'uomo che va in cerca di amore celeste.
        Gli adulti ritorniamo bambini giurando a noi stessi di essere buoni.

        Appendiamo i nostri sogni scritti su un albero verde pieno di luci
        per avvicinarci alle alte montagne dove ascoltiamo il silenzio di Dio.
        Compriamo regali per adulti e bambini per far sbocciare un sorriso
        sul volto degli umani che una volta l'anno ritorniamo tutti bambini.

        Dicembre: tempo di freddo, di neve, di nebbia e di tanto amore
        lo aspettiamo con giubilo per unire il cielo e la terra con la stella
        che ha segnato da sempre il cammino per l'uomo abbracciare Dio:
        lo troviamo nella gioia e nel dolore, nel donare e baciare l'Amore.
        Composta venerdì 1 dicembre 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Vivere sul nostro pianeta Terra è un immenso dono di Dio
          che ha fatto sbocciare l'universo come una grande rosa
          multicolore i cui petali galleggiano sparsi nel suo giardino.
          Quando ci specchiamo nel cielo in una notte senza luna
          camminiamo attirati da tante stelle che ci guidano nel buio.

          La Terra è la piccola culla di Dio fatto uomo nel seno di Maria.
          È la sua umana dimora, casa di noi viventi: uomini e donne,
          uccelli, insetti e tanti altri esseri che noi non possiamo vedere
          ma che ci guardano e fanno compagnia sotto un cielo azzurro
          che cambia ogni giorno di disegni e colore con le nuvole in volo.

          Viviamo sul pianeta più bello e fantastico del grande universo,
          disegnato dal Padrone e Creatore di tutto ciò che è buono e bello,
          tappezzato di erbe e fiori, di alberi pieni di frutta e di verdi foreste,
          di vento e di pioggia, di colline e montagne, di laghi e grandi mari,
          di fulmini, tempeste, valanghe e cascate, ghiacciai perenni e neve.

          Domani cammineremo anche noi come angeli che volano nella luce,
          scaricheremo nei tanti buchi neri i nostri difetti, peccati e umane pene,
          i nostri occhi brilleranno come le stelle nel futuro del nostro universo.
          Se Dio ha voluto far nascere suo Figlio su questa nostra madre Terra
          sarà perché dove viviamo è il salotto più bello della sua fantasia celeste.
          Composta giovedì 5 gennaio 2017
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