Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Guardaci

Siamo noi, guardaci,
rifugiati nelle case
a guardarci da lontano
salutarci dal video senza carne
né profumo di figlio, o padre, né mano di madre
che stringe carezzando.

Siamo noi, guardaci,
in questa immobile battaglia
senza terra o corpo da combattere
davanti a un nemico fatto d'aria
che si mangia il tuo respiro
troppo piccolo per sparargli
infame divoratore di nonni
mai più tornati dall'ospedale
senza dargli nemmeno un addio.

Siamo noi, guardaci,
medici che fino a ieri
non potevamo sapere, no,
di quanta furia è capace
un virus quando esplode
di quanti se ne porta via
che non bastano a contarli
Queste mani chiuse a preghiera,
ma nessuno è scappato,
nessuno,
chi poteva immaginare
di quanta forza, quale coraggio,
si porta nel petto lei,
l'infermiera che non smette l'accoglienza
che da giorni non si ferma
e lavora pure mentre piange.

Sono io, guardami,
sono italiano, un popolo di terre e colori,
fatto di paesi lanciati nell'azzurro
e d'artisti del sorriso
del buon vino da brindare
d'arte profusa per le strade
di primavera l'aria già impazzita.
Mio stivale, altare
di bellezza e d'amore
tornerai a correre per le strade,
nell'abbraccio d'uno sconosciuto
con la tua voce di canto
mi dirai che tutto è finito.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Chi è colui così gagliardo e forte
    che possa vivere senza poi morire?
    E da colei che è tutto, Madonna Morte
    quando l'ora scocca potrà mai fuggire?

    Niente con sé potrà portare
    e quando la Morte taglierà il suo filo
    nessuno al mondo lo potrà scortare
    dentro la tomba, nel suo ultimo asilo.

    Venite dunque e insieme a lei danzate
    perché ormai è la fine, perché
    questa è l'ora
    ogni speranza per sempre abbandonate
    chè la morte è qui e vi prende la gola.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ai tempi della pandemia (la pesta del XIX secolo)

      E la gente rimase a casa
      e lesse libri e ascoltò
      e si riposò e fece esercizi
      e fece arte e giocò
      e imparò nuovi modi di essere
      e si fermò
      e ascoltò più in profondità
      qualcuno meditava
      qualcuno pregava
      qualcuno ballava
      qualcuno incontrò la propria ombra
      e la gente cominciò a pensare in modo differente
      e la gente guarì.
      E nell'assenza di gente che viveva
      in modi ignoranti
      pericolosi
      senza senso e senza cuore,
      anche la terra cominciò a guarire
      e quando il pericolo finì
      e la gente si ritrovò
      si addolorarono per i morti
      e fecero nuove scelte
      e sognarono nuove visioni
      e crearono nuovi modi di vivere
      e guarirono completamente la terra
      così come erano guariti loro.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ti lascio passeggiare un po' tra i miei pensieri
        non farti spaventare dal disordine
        fa parte dell'arredamento.
        troverai qualche soldatino di guardia
        fanno tanto i duri
        ma in fondo vogliono solo una carezza.
        Ti lasceranno entrare.
        Paura e ansia non le guardare
        sono due prime donne
        non aspettano altro
        che farsi belle agli occhi delle novità
        prosegui pure avanti
        hanno poco da raccontarti.
        Appena superata la curva della speranza
        diciamo tra incoscienza e ragione
        lì potrai affacciarti ai miei desideri.
        Di quelli proibiti ho perso la chiave.
        Ma non sono in prigione.
        Già che ci sei, liberami un po' di follia.
        La notte urla e straparla
        non mi lascia riposare.
        La malinconia è sempre a leggere in disparte
        un po' per scelta un po' per arte.
        Sì, insomma, non cercare di fare ordine
        l'ultima volta
        mi ci sono voluti due anni di analisi
        per risistemare.
        Puoi fermarti quanto vuoi
        o restare a dormire
        ma ricordati di baciarmi gli occhi
        se desiderai di uscire.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Vietato abbracciarsi.
          Toccarsi.
          Baciarsi.
          Stringersi.
          Sono vietate tutte le forme di affetto
          fino a data da destinarsi.
          Quel metro di distanza
          è uno spazio siderale dove non cresce niente.
          Questo virus ci sta uccidendo nel modo più atroce che esista:
          Lasciandoci soli.
          Bisogna trovare un modo,
          qualunque esso sia
          per restare uniti: i virus non sopportano le persone felici.
          Bisogna reagire pensando che non sarà più così.
          Contrastando la paura con dosi spietate di bellezza.
          Difendendo la dolcezza che possiamo ancora regalare
          leggendo poesie a chi ci sta vicino.
          Mandando carezze con gli occhi.
          Facendo capire a chi ci vuole bene che ci siamo.
          Usando la testa e non la rabbia per difenderci.
          Torneremo alla nostra vita un giorno.
          rendendoci conto
          di quanto sia incredibilmente bella e preziosa.
          E forse, smetteremo per sempre di sprecarla.
          E forse questa volta, la vivremo instante dopo instante.
          Senza più aver paura di sbagliare.
          Forse inizieremo a vivere davvero
          senza aver paura di sognare.
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            Scritta da: dantino
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Primavera

            Primavera
            che Dio voglia cambiarmi
            come può con il vento che da poco profuma
            nel suo dovuto animato fischiare
            tra le foglie di mirto, tra il muschio e i licheni
            si sente lontano un echeggio di mare
            che frena di piano in piano, in fiore, quasi... per non disturbare
            si odono uccelli in sollievo, cantare,
            è l'amore
            un donarsi e un donare
            si nasce
            e questo commuove
            ancor più
            di quando si muore
            ed io ateo
            ringrazio il signore.
            Composta domenica 22 marzo 2020
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Sfogliando pagine del libro
              dove si leggono poesie
              che la stagione pubblica
              mi fermo davanti agli occhi
              di un ciliegio che scrive versi,
              l'opera si presenta al vicinato
              con l'orgoglio festoso di chi dona.
              Tutti vogliono leggere la storia.
              E io che ascolto i versi
              della campagna
              trafugo al vento l'alito di fiori
              traggo debutto da forbiti aloni
              dall'eco attratto di reviviscenza,
              andatura commista di giulebbe
              e peso amaro sui gradini stanchi,
              m'affanno piazzando sui fogli
              di carta immagini per imitarlo,
              e mi vanto pittore.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Contro la pandemia

                In ogni parte del mondo
                per lavarsi le mani
                occorrono 60 secondi.

                In Italia è diverso.
                In Italia basta tempo per una poesia.

                La bellezza di un minuto salverà il mondo.
                In Italia ogni minuto è bello.

                Ormai in tutto il mondo occorrono 60 secondi per lavarsi le mani.
                60 secondi bastano forse per salvare il mondo.
                Se è vero che la bellezza ci salverà, la bellezza da sempre dimora qui in Italia.
                Ogni minuto è più bello se vissuto in Italia.
                Ogni minuto in Italia è bellezza e poesia.
                Non sarà tempo perso neanche un minuto chiusi in casa.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Viva la primavera, viva la vita!

                  Era l'11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
                  Ma la primavera non sapeva nulla.
                  Ed i fiori continuavano a sbocciare.
                  Ed il sole a splendere
                  E tornavano le rondini
                  E il cielo si colorava di rosa e di blu.
                  La mattina si impastava il panne
                  e si infornavano i ciambelloni.
                  Diventava buio sempre più tardi
                  e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse.
                  Era l'11 marzo 2020, i ragazzi studiavano connessi a discord.
                  E nel pomeriggio immancabile
                  l'appuntamento a tressette.
                  Fu l'anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa.
                  Dopo poco chiusero tutto
                  Anche gli uffici
                  L'esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini.
                  Perché non c'era più spazio per tutti negli ospedali
                  E la gente si ammalava
                  Ma la primavera non lo sapeva e le gemme continuavano ad uscire.
                  Era l'11 marzo del 2020 tutti furono messi in quarantena obbligatoria
                  I nonni, le famiglie e anche i giovani
                  Allora la paura diventò reale
                  E le giornate sembravano tutte uguali tornarono a fiorire
                  Si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme
                  Di scrivere lasciando libera l'immaginazione
                  Di leggere volando con la fantasia
                  Ci fu chi imparò una nuova lingua
                  Chi si mise a studiare e chi riprese l'ultimo esame che mancava alla tesi
                  Chi capi di amare davvero separato dalla vita
                  Chi smise di scendere a patti con l'ignoranza
                  Chi chiuse l'ufficio e aprì un'osteria con solo otto coperti
                  Chi lasciò la fidanzata per urlare al mondo l'amore per il migliore amico
                  Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque un domani avesse avuto bisogno.
                  Fu l'anno in cui capì
                  l'importanza della salute e degli affetti veri
                  L'anno in cui il mondo sembrò fermarsi
                  E l'economia andare a picco
                  Ma la primavera non lo sapeva
                  e i fiori lasciarono il posto ai frutti.
                  E poi arrivò il giorno della liberazione
                  Eravamo alla TV e il primo ministro disse a reti unificate
                  che l'emergenza era finita.
                  E che il virus aveva perso
                  Che gli italiani tutti insieme avevano vinto.
                  E allora uscimmo per strada
                  Con le lacrime agli occhi
                  Senza mascherine e guanti
                  Abbracciando il nostro vicino
                  Come fosse nostro fratello
                  E fu allora che arrivò l'estate
                  Perché la primavera non lo sapeva
                  Ed ha continuato ad esserci
                  Nonostante tutto
                  Nonostante il virus
                  Nonostante la paura
                  Nonostante la morte
                  Perché la primavera non lo sapeva
                  Ed insegnò a tutti
                  La forza della vita.

                  Ma la primavera non lo sapeva e le rose.
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                    Scritta da: Bernardo Panzeca
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Rinchiusi

                    Dentro dimore
                    abitate ad ore
                    incatenati
                    Ci ritrovammo
                    Disperati.

                    Vetri appannati
                    da sguardi
                    rassegnati
                    Fecero delle mura
                    Una stia di paura.

                    Seduti a pensare
                    Quanto bello
                    Era amare
                    Restammo mesi
                    con i cuori tesi.

                    Una rondine garriva
                    Un mandorlo
                    Applaudiva
                    Tutto all'interno
                    Era un inferno.

                    Si doveva
                    Pazientare
                    Meditare
                    e ancor più
                    Pregare.

                    Era questa
                    La forza umana
                    Il ferro
                    e il suono
                    Di una campana.
                    Composta giovedì 19 marzo 2020
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