Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Belsito
in Poesie (Poesie d'Autore)

C'era una volta il coronavirus

C'era una volta il coronavirus
era una mosca rossa
dispettosa in ogni mossa
e il suo ronzio era fastidioso
disturbava tutto ciò che era gioioso
perché voleva un mondo noioso.
Svolazzava su ogni cosa
e seccava pure una rosa
tanto era odiosa.
Voleva catturare gli uomini
per metterli nella sua prigione
dove non esiste emozione.
"Non dovete vedere arcobaleni" – diceva
- "perché è meglio un mondo di veleni".
Allora, giunse un gigante buono
e del cuore si sentiva il suono.
Era tutto colorato
giallo, bianco, nero
e aveva il mondo disegnato
ed era pure "mascherato".
Il coronavirus intimorito
chiese: "dove va buonuomo così vestito?".
"Voglio far volare il mondo come un aquilone" – rispose il gigante buono -
"cielo azzurro e solleone".
E soffiò forte
ma forte
che la mosca rossa non ebbe altra sorte
se non di ridare la vita alla morte.
Così tutto il mondo tornò colorato
dalla paura liberato
e di quelli che la mosca aveva imprigionato
- e, purtroppo, mai liberato -
rimase un arcobaleno tanto amato
perché grazie a loro
il gigante buono, finalmente, era arrivato.
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    Scritta da: dantino
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Zucchero filato

    Zucchero filato è la scighera oggi
    e a tatto, mi trovo ad avanzare
    ch'io sia, oppur sia stato poco importa
    ove sto andando ho avanti il nulla
    non sarà un vantaggio il camminare
    non certo un male
    il continuo è uguale al ritornare

    zucchero filato è oggi la scighera
    ed il respiro... ad ogni passo manca
    in quest'umido guardare, gocciolante
    muto è l'intorno e la paura aumenta
    tutto è un ritorno mamma
    ed io... dentro a questa nebbia
    siedo ad aspettare
    per coricarmi al seno
    e riposare.
    Composta sabato 24 aprile 2010
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      Scritta da: Cristina Metta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Just flowering in the moonlight

      Luna spezzacori ti sento dentro
      ombre di alberi come titani sull'acqua
      ho una collezione di nuvole nelle tasche dei pantaloni
      persino nei calzini
      azzurro ferito
      mi pare di camminare coi piedi zuppi dopo una lunga giornata
      so d'incontrarti
      oltre questa galera d'oro con cupidigia per i sensi
      frenati
      da una piccola Apocalisse
      con equipaggi di estinti e la speranza una reliquia
      io vendico le strade dalla pioggia
      con una danza sciamanna sotto i lampi di temporali _
      sono nudo
      sono in un sogno?
      l'amore mi reclama ed io volo
      con queste ali di albatro urlatore
      sono un mare
      un oceano io sono
      un corpo che mi apre a meraviglia
      avrei voluto fossi stata tu a scrivermi questa poesia
      ma io la scriverò per me
      perché?
      perché sono un uomo col cuore di mille Byron
      sono un Mallarmè in una struggente insonnia di fin de siècle
      solitudine – scoglio _ soglia
      un giovane Rimbaud madido di eccessi amorosi
      una barbara carne allenata al dolore di Poe
      sono una nota che graffia l'udito
      poiché stridula e non dolce
      né compiacente col creato
      e posso
      posso infrangere i muri del tempo
      dell'odio
      del destino e persino dell'amore
      questo è il sacrificio di un cuore
      sull'altare della tu memoria
      come condividere
      l'alba è fresca con un cuore farfalla
      c'è sentore di vita ancora lontano il caos
      jazz di fantasmi
      ho un Central Park nel mio polmone verde
      dove tu innamorata passeggi
      tip tap sulle foglie cadute col pestifero vento
      ho tutto
      spenti i pensieri
      mi sorreggi sulla punta delle dita
      come un pianeta che fai girare desiderando

      ferma il sorgere del sole!
      Luna da temporale sulla pelle stasera
      fradicio e preso a palmi dal vento
      io brucio nello show idilliaco dei sogni
      non sarò mai perfetto
      nemmeno tiranno
      I've for ya my Armageddon kiss
      don't be late my love
      tonight I'm flowering
      mi senti?
      mi ascolti?
      è desio.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Libertà

        Cos'è la libertà?
        Una cosa banale e scontata,
        una cosa che nessuno avrebbe immaginato di perdere.
        Eppure l'abbiamo persa.
        Anzi, ci è stata tolta,
        tolta da questa cosa così piccola da non avere peso,
        così misera che non possiamo neanche toccarla.
        Eppure ci ha divisi tutti
        ma allo stesso tempo ci ha uniti tutti,
        anche se non vogliamo ammetterlo,
        e ci ha anche tolto il respiro,
        eppure l'aria lì fuori è più pulita che mai.
        L'unico modo per aiutare è non aiutare.
        Ed è questa impotenza a essere così opprimente.
        Non poter abbracciare i nostri cari o vedere gli amici.
        Questo è ciò che ci fa soffrire.
        Eppure mesi fa tutti desideravamo di stare a casa.
        E ora che abbiamo questa libertà la rifiutiamo e vogliamo tornare a come era prima,
        prima che la libertà ci venisse tolta.
        Che cos'è la libertà?
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          Scritta da: Cristina Metta
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Fino all'ultimo

          Ho visto il male troppe volte, così spesso da aver perso il conto
          mai ho mollato quando il dolore si è fatto sentire più forte
          ho dato calci all'impotenza e mi sono fatto scudo con un altro forza!
          Ma nessuno davvero sa quanto sia difficile non stare in piedi ma provarci
          se mi trascino soltanto e qualcuno ride _ non mi fa strano
          quel passo mi costa più di una vittoria tra i normali
          faccio finta di niente perché non voglio piangere
          per le ferite nella mia vita
          il mio inferno potrebbe essere di chiunque
          meglio pensare a sorridere finché i muscoli vanno
          stringere i denti e seguire i sogni.
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