Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Di quanto tu non fai

E non fu valso l'ieri
e non varrà il domani,
e l'oggi è di per sé una pena da scontare, malvolentieri, senza che tu accresca il mio destino,
di cocci e vetri aguzzi, di spine, questo mio già troppo inutile cammino, che fatico a continuare.
Composta lunedì 11 maggio 2020
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    Scritta da: Cristina Metta
    in Poesie (Poesie d'Autore, Poesie in lingua straniera)

    A fairy tale in New York (with red scarf)

    New York is frozen for March almost a desert
    without gloves hands in pockets...
    a red scarf around the neck
    I drag my feet
    it bothers me to think about you without being able to offer you the stars _ tonight
    we are a little zombie you know how it is in war
    against something without a name

    spring is foreign to me
    the real Killer is a laconic wolf like Leonard Cohen
    it kills me to know where you sleep now
    in secure arms that are not mine
    remove my memory from my eyes
    turn on at least one light in that windowless chest
    and give me air
    put me where the flowers can bloom
    where there are trees
    sidewalks with people taken by human malice
    but if you want to kick me out completely _ tonight
    it will perhaps be the right time
    in which, in addition to loneliness, I feel inside the winter
    the true one
    with the wind between the trembling bones
    my stomach on fire from too much cognac
    with nerves tense with fear
    to be alone
    Once again
    that's why winter is made
    you know _ to break up

    Liberty Street is silent with boredom
    luxury predators are missing
    the nocturnal cackles
    there are only sirens and ambulances
    who walk death
    and U. S
    all of us
    we stayed here
    prisoners of a strange enemy
    while the chill air with its music box twirls among the skyscrapers
    who dance as we dance
    to the distant singing of the sirens
    with the dead
    with the wounded
    hold on to miracles
    to hopes

    shiny shoes walk but not a noise
    an icy hand on the temple _ as I would like the life before
    a red wool scarf that winks at a traffic light
    through without looking... me and my shoes are the only ones in Heaven

    and what about you
    who comforts you
    who counts the clouds above your head
    when you are in the middle of the embrace... you get lost or talk
    there is a difference
    you were silent with me because I made you dream
    sex was not a meeting of bodies with me
    but I fly
    in all the feathers of your pillows you won't find summer
    for I have taken away all the flocks
    my bags of fairy tales
    and the brigade of ghost poets

    I have a smell on me that tastes good
    the fried and takeaway shops are closed
    I wrap the red scarf around my neck - looking at the clothes in the windows
    I follow the trails of the street lights like a Ariadnè s thread

    and all of this world brings me to you
    apartment 112 seventh floor in the dark
    who knows if you think about me and if you think about me Why?
    I would break through the door with this ridiculous love like that
    I shout your name in Central Park
    sincerely? nobody cares
    they will punish me for disturbing the quiet
    almost naked with my red scarf...
    but it's colder in me than outside
    it is so cold that only as a drunk could I stop delirious
    your call that call is not
    a Cop stops me and I tell him I'm Leonard Cohen
    why don't you arrest me? Becausè?
    I tell him about my love drama
    - go home - he says
    I apologize and sing to Famous Blue Raincoat
    while I tie my red scarf to a tree
    why don't you freeze
    hoping for tomorrow
    the summer
    with you
    it would be better
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      Scritta da: dantino
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Giudice di me stesso

      Giudice
      comprendi la mia comprensione?
      osservi e guardi ciò ch'io vedo?
      più volte giudicai senza giudizio
      e mai compresi
      più volte mi giocai il destino
      camminando veloce oltre gli eventi
      più volte e più volte

      che il fato sia carente
      e di memoria corta
      e a volte torni
      magari a cancellar le impronte
      mi ricorda

      ciò che per me comprese
      con ali da gigante e goffo volo
      ch'io mi privai
      del felice inganno
      il giorno, l'ora, oppure
      quel momento
      ch'è del ricordo, cosa assai più bella
      l'illusione e il sogno.
      Composta giovedì 5 giugno 2003
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        Scritta da: dantino
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        El trist

        Mi pare un pendolo quell'ubriaco
        un'anitra zoppa
        che suole strofinar le ali
        addosso ai muri

        mi par già di vederlo
        culo a terra, stravaccato
        chiedere così riparo
        e dentro il mentre
        offrir ciò ch'egli ha di più caro
        porgendo agli stizziti indifferenti
        la bottiglia e il cuore

        mi sembra già di udirlo
        starnazzare alto
        guardarci piccoli
        schernir le nubi e il vento
        nel più solare volo

        toccare l'infinito e ritornare
        come sparato, stramazzato al suolo
        dal netturbino delle cinque
        che ramazza in mano chiede:
        "tutto bene?".
        Composta mercoledì 7 aprile 1999
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          Scritta da: P. Metallo
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          La mamma

          Divide il suo cuore per donare,
          una nuova vita al mondo da amare.
          La porta dentro con tutto l'amore,
          riscaldandola con tutto il suo calore.
          Moltiplica i suoi battiti, la sente scalciare,
          non si lamenta, aspetta per poterla abbracciare.
          La gioia in un giorno tanto atteso,
          mille emozioni in quel sorriso acceso.
          Ad ogni traguardo, insieme a lui sorride,
          ma è sempre pronta ad affrontar le sfide.
          Legge i suoi sguardi, ascolta i suoi pensieri,
          e senza chiedere nulla, gli dà i suoi pareri.
          Una lacrima e sguardo apparentemente assente,
          non c'è bisogno che lui parli, lo legge nella mente.
          Resta al suo fianco ad ogni sua decisione,
          lo guarda con orgoglio e soddisfazione.
          Diventan bianchi i capelli col passar degli anni,
          ma lei splende ancor di più, nonostante gli affanni.
          Le rughe sul suo viso, son segni di una vita,
          che l'ha resa saggia, con personalità definita.
          Composta domenica 10 maggio 2020
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            Scritta da: Cristina Metta
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Trattoria a conduzione familiare

            L'alba sta ai sogni come un killer sta ai guanti di velluto
            emergo dal sonno un po' selvatico con brame dissolute
            sono una radice di rosmarino in fiore che allontana i mostri
            il fitto cespuglio di aghi sono solo poemi in attesa di vita

            ci sono tre cervi che corrono in città tanto sono liberi dopo la Pandemia - li invidio
            l'azzurro col sole risorto è gasolio per il fiammifero cuore
            sorseggio caffè con l'impronta della mano sul vetro della finestra
            fissando laddove ogni fiore d'aprile degenera in colori

            vieni fuori! _ il terrazzo non ha altri soffitti che il cosmo
            vigili e stanchi come dopo aver fatto l'amore – il mondo risplende
            stringiamoci nonostante il silenzio – alla pungente bellezza
            potremmo volare volendo ma quali ali valgono il prezzo degli abbracci

            guardaci!
            insieme siamo una trattoria a conduzione familiare dove si vive bene
            poche pretese ma il lusso di guardare al domani in due – è una stella
            cui guardare quando il buio assoluto scende sul mondo
            dammi ogni tuo pensiero il karma ogni tua paura... li renderò immensi

            il tuo corpo sa di spezie stamattina
            è tanto scostumato che farà infuriare natura
            vieni... avvicinati alla mia bocca così sofferente
            lascia stare il caffè... ho bel altri progetti
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Siamo l'arcobaleno

              Siamo l'arcobaleno,
              siamo un ponte di luce,
              un ponte indistruttibile
              da una sponda all'altra
              di tutti i fiumi
              in tutti i paesi del mondo.

              Siamo il ponte
              che sostiene il peso di tutti
              coloro che attraversano
              il fiume della vita.

              Siamo l'arcobaleno
              fatto di pietre comuni
              e di gemme preziose:
              tanti colori sono il nostro vanto
              e il nostro nome è libertà.
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