Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Per una bimba

Sembra un passeggiar di fretta l'età giovane
senza che mai si riesca nella sosta
ad apprezzar paesaggio

Di tanti e tanti esami prima della laurea
rimane come unica certezza
l'ansia della corsa

Tutto ciò del nuovo è sorpresa grande
quanto ad ogni passo l'incertezza
fin da bambino a quasi l'età adulta
ed è un istante quando con la pioggia
il terriccio sa diventare polvere pesante
ed il respiro manca

Tutto impossibile sembrano dire gli occhi al pianto
ed è difficile alzarsi
quando dal sogno ci si risveglia grandi
come avere avanti un ponte di sole poche assi
e un fiume che corre troppo forte

Esagerata vita che porgi violenza
dopo aver suonato musiche celesti

Che l'inganno sia bandito
o sia presente già dal primo istante, dico!

E vago nel pensiero a quando piove
a quando il vento sbatte sulle porte
a quando anche negli angoli del niente
il buio e il freddo odorano di morte

Esagerata vita che per contro sembra quando accade
che tutto si risolva come neve
per ritrovarsi poi davanti al sole
Il fango da pestare

Vorrei donarti un fiore
e dire all'uomo che ti ha offesa
che quella povertà assoluta che respira
è la vigliaccheria del viver male
figlia di società, cantiere di rovine umane
feconda di vanità, sterile di amore

avanti a te dolce fanciulla
un prato di colori da guardare
perché non sia il respiro sufficiente
ma il vivere bene

Di tanti e tanti esami prima della laurea
rimane come unica certezza
l'ansia della corsa
e a volte lo sgomento nel ricordo
del cuore che si ferma.
Composta lunedì 5 maggio 2008
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    50 poesie e dintorni

    Solo chi ti ama può entrare nella parte "sbagliata" di te.

    Quella parte che non fai vedere a nessuno, quella parte che cerchi di nascondere al mondo perché sai che è una tua vulnerabilità.
    Nella tua vita potrai spogliarti diverse volte, ma quante volte spoglierai la tua mente?

    Quante volte sarai disposta davvero a metterti a nudo? Rare volte o forse uniche.

    Lo farai di sicuro e sarà davvero come fare l'amore con gli altri 4 sensi, oltre il tatto.

    Sarai nuda emozionalmente con la consapevolezza che ti si possa guardare dentro.

    Avrai tanta paura ma sai in cuor tuo che non sbaglierai, perché avrai dato davvero tutto.

    Allora lo fai, ti fidi e senza che tu te ne sia resa conto, anche l'altra persona lo farà. Come una cosa normale, ci inizierai a condividere tutto e non solo le cose belle o le passioni dei primi tempi, ma soprattutto le cose che ti faranno incazzare come non mai.

    Ma poi ti basterà uno sguardo e ti salirà il cuore in gola. Allora capirai che forse non c'è persona più giusta di quella che scatena emozioni forti.

    Ma sarà anche dolcezza, passione struggente, oh mio dio benedica chi mi sa deliziare della sua natura.
    Prendermi con forza e dolcezza, con virilità e passione.

    La notte, dio mio!

    La notte!

    Sarai girata dall'altro lato del letto per qualche scenata di gelosia, ma poi la tua persona ti sfiorerà e non potrai fare a meno di stringerlo forte.

    Ti guarderà, ammirerà il tuo corpo, sentirà il tuo profumo, ascolterà l'istinto prendendo ogni parte di te.

    Allora poggerai la testa sul suo cuore e lo sentirai battere.

    Lui ti stringerà e tu ti addormenterai su di lui, pensando che quella è la cosa più giusta che potessi fare nella tua vita. Che quella è casa tua.
    Dove abita ciò che sei davvero.
    Composta domenica 9 maggio 2010
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      Dispenso amore

      Cosa faccio nella vita...

      Aggiusto riciclo creo osservo ascolto e soprattutto sto lontano dalla gente vuota.

      Solitario mi arricchisco di poche persone vere
      solitario affronto la vita senza pentimenti.

      Che lavoro fai...
      Aggiusto corde rotte, sistemo cuori.

      Sei un cardiologo?

      Mha no...

      Dispenso amore verso i deboli, aggiusto legami "corde" cerco pane tra i poveri cristi, cerco anime (li) che parlano la mia stessa lingua in un mondo di muti, sordi per eccellenza.

      Regalo sorrisi e vendo speranza

      Spes contra spem.
      Composta giovedì 11 luglio 2019
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        Storie di vita

        La storia non è mia,
        la storia di tutti noi, una storia chiamata VITA

        Insegna che tutto deve essere reciproco, che sia amore, amicizia o un piccolo gesto di buon vicinato.

        Occorre restituire quanto si riceve, il silenzio con il silenzio,

        le assenze con le assenze, l'affetto con l'affetto, l'amicizia con l'amicizia e la lealtà con la lealtà.

        Dona(re)
        Restitui(re)

        Un piccolo gesto cambia la vita (chi lo fa) neanche lo sa.

        Siamo tutti portatori sani di felicità in teoria, in pratica alcuni corrono troppo in fretta.

        Fermiamoci un attimo per guardare con occhi diversi tutto ciò che ci circonda.

        Faremo un gesto più grande di quanto si pensi,
        riscopriremo tanti volti.

        Ognuno da ciò che può.

        Amore, amicizia, affetto, un sorriso...

        Un abbraccio forte ed un sorriso sono la migliore medicina.

        Rende felice chi lo dona e chi lo riceve.
        Composta mercoledì 9 maggio 2018
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          Anime

          anime affini
          che si scambiano tenerezze
          pur essendo lontane
          ma,
          legate da un solido filo invisibile.

          Uomini e donne
          che aspettano un gesto gentile.
          un abbraccio, una carezza, una parola...
          ... anime sensibili
          che regalando tenerezze agli altri
          le regalano prima di tutto a se stesse.

          Alle anime affini che si cercano per anni
          e poi finalmente si trovano,
          perché sapevano da sempre che si sarebbero incontrate.

          A chi cerca l'amore e non l'ha ancora trovato,
          ma sa che lo troverà.

          E intanto questa notte lo sognerà...
          può vivere lontano anni luce, prima o poi
          incontrerà chi è giusto incontrare.

          L'anima non fa sconti...
          ciò che semini raccogli.
          Composta giovedì 10 maggio 2018
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Ma se tutto si fermasse?

            Ma se tutto si fermasse?
            Siamo come un fiume che scorre
            come una galassia che vaga per lo spazio,
            ambendo a un fine a noi ignoto
            ma ritenuto idilliaco.
            Il pensiero proiettato su una meta
            non si accorge dell'ordinario:
            agisce come ha sempre fatto
            come il fiume devia il suo corso
            noi inconsapevolmente
            scorriamo trascinati dal tempo.
            Ma se tutto si fermasse?
            Se qualcosa di insormontabile
            ci rallentasse?
            Allora ci svegliamo e
            di conseguenza reagiamo.
            chi si sente perso
            non avendo più certezze.
            Chi si accorge di ciò che
            naturalmente compiva.
            Chi non comprende la situazione
            e continua come nulla fosse.
            Così, attraverso l'incertezza,
            il panico si balena
            dividendo e danneggiando.
            Dunque il maggior ostacolo
            alla coesione, alla serenità,
            non è più lo scoglio insuperabile
            ma il panico che ci impedisce
            di preoccuparci di chi ci sta intorno.
            Viene meno l'idea degli altri
            superata dal egoismo.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La parola più bella

              Mamma. Nessuna parola è più bella.
              La prima che si impara,
              la prima che si capisce e che s'ama.
              La prima di una lunga serie di parole
              con cui s'è risposto alle infinite,
              alle amorose, timorose domande
              della maternità.
              E anche se diventassimo vecchi,
              come chiameremmo la mamma
              più vecchia di noi?
              Mamma.
              Non c'è un altro nome.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Preghiera alla madre

                Madre che ho fatto
                soffrire
                (cantava un merlo alla finestra, il giorno
                abbassava, sì acuta era la pena
                che morte a entrambi io m'invocavo)
                madre
                ieri in tomba obliata, oggi rinata
                presenza,
                che dal fondo dilaga quasi vena
                d'acqua, cui dura forza reprimeva,
                e una mano le toglie abile o incauta
                l'impedimento;
                presaga gioia io sento
                il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
                come un buon figlio amoroso, soffrire.
                Pacificata in me ripeti antichi
                moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
                giardino io penso, ove con te riprendere
                può a conversare l'anima fanciulla,
                inebriarsi del tuo mesto viso
                sì che l'ali vi perda come al lume
                una farfalla. È un sogno,
                un mesto sogno; ed io lo so.
                Ma giungere
                vorrei dove sei giunta, entrare dove
                tu sei entrata
                ho tanta
                gioia e tanta stanchezza!
                farmi, o madre,
                come una macchia dalla terra nata,
                che in sé la terra riassorbe ed annulla.
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