Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

La parola più bella

Mamma. Nessuna parola è più bella.
La prima che si impara,
la prima che si capisce e che s'ama.
La prima di una lunga serie di parole
con cui s'è risposto alle infinite,
alle amorose, timorose domande
della maternità.
E anche se diventassimo vecchi,
come chiameremmo la mamma
più vecchia di noi?
Mamma.
Non c'è un altro nome.
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    Preghiera alla madre

    Madre che ho fatto
    soffrire
    (cantava un merlo alla finestra, il giorno
    abbassava, sì acuta era la pena
    che morte a entrambi io m'invocavo)
    madre
    ieri in tomba obliata, oggi rinata
    presenza,
    che dal fondo dilaga quasi vena
    d'acqua, cui dura forza reprimeva,
    e una mano le toglie abile o incauta
    l'impedimento;
    presaga gioia io sento
    il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
    come un buon figlio amoroso, soffrire.
    Pacificata in me ripeti antichi
    moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
    giardino io penso, ove con te riprendere
    può a conversare l'anima fanciulla,
    inebriarsi del tuo mesto viso
    sì che l'ali vi perda come al lume
    una farfalla. È un sogno,
    un mesto sogno; ed io lo so.
    Ma giungere
    vorrei dove sei giunta, entrare dove
    tu sei entrata
    ho tanta
    gioia e tanta stanchezza!
    farmi, o madre,
    come una macchia dalla terra nata,
    che in sé la terra riassorbe ed annulla.
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      A mamma

      Mamma, c'è un tedio oggi, una sottile
      malinconia, che dalle cose in ogni
      vita s'insinua, e fa umili i sogni
      dell'uomo che il suo mondo ha nel cuore.
      Mamma, ritornerà oggi all'amore
      tuo, che un dì l'ebbe a vile?
      Chi è solo con il suo solo dolore?

      Mamma, il tempo che fugge
      t'ansia; e l'ansia che impera
      nel tuo cuore c'è, forse anche nel mio;
      c'è, pur latente, il male che ti strugge;
      son le tue cure in me domenicali
      malinconie.
      Lente lente ora sfollano le vie
      nella sera di festa e verdi e rossi
      accendono fanali le osterie
      di campagna. È una strana sera, mamma,
      una che certo affanna
      i cuori come il tuo soli ed amanti,
      sugli ultimi mari i naviganti,
      dentro l'orride celle i prigionieri.
      Canterellando scendono i sentieri
      del borgo i cittadini,
      torna dolce al fanciullo la sua casa;
      ed il mistero ond'è la vita invasa
      tu con preghiere esprimi.

      Mamma, il tempo che fugge
      cure con cure alterna; ma in chi sugge
      il latte e in chi denuda la mammella
      c'è un sangue solo per la vita bella.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Non sempre il tempo la beltà cancella
        o la sfioran le lacrime e gli affanni
        mia madre ha sessant'anni
        e più la guardo e più mi sembra bella.

        Non ha un detto, un sorriso, un guardo, un atto
        che non mi tocchi dolcemente il cuore.
        Ah se fossi pittore,
        farei tutta la vita il suo ritratto.

        Vorrei ritardarla quando inchina il viso
        perch'io le baci la sua treccia bianca
        e quando inferma e stanca,
        nasconde il suo dolor sotto un sorriso.

        Ah se fosse un mio priego in cielo accolto
        non chiederei al gran pittore
        d'Urbino il pennello divino
        per coronar di gloria il suo bel volto.

        Vorrei poter cangiar vita con vita,
        darle tutto il vigor degli anni miei
        Vorrei veder me vecchio e lei...
        dal sacrificio mio ringiovanita.
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          Amica mia
          se ti senti triste
          chiamami
          che sia mezzogiorno
          che sia mezzanotte
          ricorda,
          preferisco stare sveglio con te
          che dormire scomodo
          tra i presentimenti atroci

          amica mia
          se perdi
          tu chiamami
          che io ti porto a festeggiare qualcos'altro
          guarda che cielo pulito oggi
          guarda il mare, sembra una piscina
          che bella quella madre che abbraccia il figlio
          guarda quei due, si baciano davanti a un caffè
          ti ricorderò, amica mia
          che c'è sempre un punto di vista
          degno di festa

          tu chiamami, amica mia
          che io non ci metto tanto
          a spiegarti
          che perdere non è fallire,
          perdere è solo
          vincere alla prossima

          amica mia
          se stai vivendo momenti di merda
          periodi tosti
          giornate tristi
          tu chiamami, a qualsiasi ora
          ci beviamo un vino insieme
          da lontano.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Pensavo si dovesse solo correre
            correre e basta,
            è questo che ho imparato a scuola
            correre per entrare in classe in orario
            correre per consegnare il compito in tempo

            pensavo che si dovesse fare questo
            solo questo,
            così mi hanno educato a casa,
            correre, se vuoi diventare il primo
            e correre per non farsi prendere mai

            pensavo fossimo fatti di corsa
            di solo corsa,
            è questo che mi hanno insegnato a lavoro
            correre per raggiungere traguardi più alti
            correre per non lasciare tempo agli altri

            ma io, accanto a me
            ho trovato anche una vita lenta
            una vita che a volte si stanca
            a stare al passo con chi corre

            una vita che ha anche bisogno
            di piccole pause
            di cene a lume di candela
            panchine vista tramonto
            libri che parlano di cuori

            ho trovato davanti a me
            una vita che vuole anche il tempo
            di fermarsi un po'
            per vedere quanto cuore ancora
            gli batte dentro.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Restate vicini
              anche quando la vita
              è contraria
              quando i muri si alzano
              e le strade spariscono.
              Mostrate la bellezza
              a chi oramai ha smesso di cercarla.
              Respirate profondamente
              anche senza un motivo
              abbracciate profondamente
              anche senza un perché.
              Certi dolori
              hanno bisogno
              di carezze forti
              prima per andare via.
              Poi, per non tornare più.
              Scusarsi per un errore
              equivale a non averlo fatto;
              fatelo. Fatelo spesso.
              Giudicatevi voi, meglio degli altri
              e non vergognatevi mai di piangere
              per qualcuno: le lacrime non si nascondono.
              Guarite la rabbia leggendo poesia.
              Siate sempre chiari con voi stessi.
              Fatevi mettere all'angolo solo
              per farvi riempire di baci.
              Abbiate cura della vostra solitudine
              e non avrete bisogno
              di altri consigli.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Vibra il cellulare. È notte, dopo le tre. Dall'altra parte
                una voce nota, in lacrime. Venite, dice.
                Dice: è a terra. Il suo cuore non
                batte più. Davanti al portone, c'è l'ambulanza.
                Ci sono i vetri rotti, il caos per le scale.
                Poi la rabbia, la rianimazione; il suo corpo
                disteso spento fra le mattonelle accanto al letto
                mentre gli infermieri spingono nel suo petto che non batte
                non batte, non batte e invece poi
                ricomincia. Qualcosa nelle vene ancora
                da dove non si sa ci riporta tutti
                in una preistoria senza spazio, in un
                dislocato asma
                sospeso, cieco intangibile
                levare di tutto il fiato, lì
                dove un mondo vive nella mente
                e nessuno sa perché.
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