Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Padre che muori tutti i giorni un poco

"Padre che muori tutti i giorni un poco,
e ti scema la mente e più non vedi
con allargati occhi che i tuoi figli
e di te non t'accorgi e non rimpiangi -
se penso la fortezza con la quale
hai vissuto; il disprezzo c'hai portato
a tutto ciò che è piccolo e meschino;
sotto la rude scorza
il tuo candido cuore di fanciullo;
il bene c'hai voluto alla tua madre,
alla sorella ingrata,
a nostra madre morta;
tutta la vita tua sacrificata
e poi ti guardo come ora sei,
io mi torco in silenzio le mani.

Contro l'indifferenza della vita
vedo inutile anch'essa la virtù
e provo forte come non ho mai
il senso della nostra solitudine.

Io voglio confessarmi a tutti, padre,
che ridi se mi vedi e tremi quando
d'una qualche premura ti fa segno,
di quanto fui codardo verso te.

Benché il rimorso mi si alleggerisca,
che più giusto sarebbe mi pesasse
sul cuore, inconfessato...
io giovinetto imberbe ti guardai
con ira, padre, per la tua vecchiezza...
stizza contro te vecchio mi prendeva...

padre che ci hai tenuto sui ginocchi
nella stanza che s'oscurava,
in faccia alla finestra,
e contavamo i lumi
di cui si punteggiava la collina
facendo gara a chi vedeva primo -
perdono non ti chiedo con le lacrime
che mi sarebbe troppo dolce piangere
con quelle più amare te lo chiedo
che non vogliono uscire dai miei occhi.

Una cosa soltanto mi conforta
di poterti guardare a ciglio asciutto:
ti ricordi che piccolo, al pensiero
che come gli altri uomini dovevi
morire pure tu, il nostro padre,
solo e zitto nel mio letto la notte
io di sbigottimento lacrimavo.
Di quello che i miei occhi ora non piangono
quell'infantile pianto mi consola,
padre, perché mi par d'aver lasciato
tutta la fanciullezza in quelle lacrime.

Se potessi promettere qualcosa
se potessi fidarmi di me stesso
se di me non avessi anzi paura,
padre, una cosa ti prometterei:
di viver fortemente come te
sacrificato agli altri come te
e negandomi tutto come te,
povero padre, per la fiera gioia
di finir tristemente come te.
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    Scritta da: Cristina Metta
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Lei è nella mia testa che brucia
    l'aria s'incendia al solo stare così lunghe ore al giorno
    fissando le nuvole _ vorrei il rumore
    voci
    voci
    voci

    aria che esplode dipendiamo dall'isolamento
    ore che passano lente
    ci siamo fermati
    chicchi di riso ricordi film in tv playstation e sport rigorosamente in casa
    all'assurdo la dipendenza da cose
    mentre continuano a mancare gli abbracci

    dammi un bacio
    dammi un bacio
    poiché è vietato
    poiché prezioso
    poiché pericoloso
    morirò comunque
    ma il morire per colpa di un bacio
    sarà un morire dolce

    tu mi manchi
    divisi da chissà quante cose coronano il "questo oggi"
    ronin un po' samurai il cuore mentre osserva la gente in fila davanti ai supermercati
    e la pioggia
    e la pioggia
    fa schiudere i fiori di marzo

    laddove il mare torna alle rive
    i fondali coi loro sogni d'astri
    laddove vette alte sorridono ai fiumi
    immagino tu sia

    si sterminano nell'impotenza i nostri avi
    un giorno parleranno di loro - di noi - di me _ quelle leggende
    di tante primavere che andranno avanti
    a cercare l'amore

    vieni più vicino
    più vicino ancora
    con la tua voce
    mentre la terra brucia
    tienimi stretta
    potrei cadere
    afferrami
    ...
    oh

    "poets and lovers".
    Composta mercoledì 19 ottobre 2016
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      Scritta da: Bernardo Panzeca
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Marzo 2020

      Che cielo
      immenso
      stasera.
      È l'ideale
      per chi
      spera.
      Tante stelle
      luccicanti
      danno pace
      ai mendicanti.
      E la luna
      calda e gialla
      forse indica
      una stalla.
      Un bambino
      al suo interno
      mostra un cuore
      assai paterno.
      Forse è il cuore
      di Gesù?
      Vuol raddrizzare
      il mondo all'ingiù?
      Lo speriamo
      tutti quanti,
      implorando
      tutti i santi.
      Composta martedì 17 marzo 2020
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        Scritta da: Bernardo Panzeca
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Epidemia

        Solo così
        potremo capire
        un fiume inquinato
        e un mare sporcato.

        Solo così
        potremo capire
        un albero bruciato
        e un fiore spezzato.

        Solo così
        potremo capire
        un cielo oscurato
        e un uccello assassinato.

        Solo così
        potremo capire
        un anziano ammalato
        e un bambino imprigionato.

        Solo così
        forse capiremo
        quanto l'uomo
        sia davvero scemo.
        Composta giovedì 12 marzo 2020
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          Scritta da: Bernardo Panzeca
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il sole di Marzo

          Splende in alto
          il sole di marzo
          sembra quasi
          una palla di quarzo.
          Con i suoi raggi
          lunghi e dorati
          arriva ovunque
          stringendo chiunque.
          È un sole timido
          il sole di marzo
          riscalda la gente
          in modo prudente.
          Tocca i cuori
          in punta di dita
          sussurrando
          quanto bella
          è la vita.
          Fiori di zagara
          e rondini in festa
          mettono in piedi
          chi da tempo
          è in siesta.
          C'è il sole
          nel mese di marzo
          forza e coraggio
          urla come un pazzo.
          Non vi è più tempo
          per la notte
          bisogna lottare
          anche a botte.
          Composta lunedì 16 marzo 2020
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Questa quasi prigione senza sbarre
            ancor di più mi aiuta a scrivere
            e poi posso spostarmi dove voglio

            passo da un mondo all'altro
            e se non mi trovo bene
            cambio foglio

            scavalco le montagne in sella al biaconiglio
            per poi scendere a valle
            cibandoci
            del verde trifoglio

            questa quasi prigione imposta
            per dare un freno
            al male che dilaga...

            potrà farci riflettere
            e insieme ragionare
            e non pigiare sempre
            il dito sulla piaga

            queste poche parole non vogliono insegnare proprio niente

            non ho nessuna laurea per mettermi a discutere di questa od altra cosa...

            però potreste leggere un buon libro o scrivere qualcosa

            potrà aiutarvi a uscire fuori...

            anche se siete in casa.
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              Scritta da: Nataly Laganà
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Guardami negli occhi

              Guardami negli occhi
              fratello, ora
              che questi infami bastardi maledetti
              ci hanno tolto la possibilità di toccarci
              guardami negli occhi
              e ringraziamoli con queste mascherine
              per il triste scherzo di carnevale.
              I virus non riconoscono i confini,
              ma, sentiamoci
              una sola catena di esseri umani
              guardandoci negli occhi.
              Composta domenica 1 marzo 2020
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