Scritta da: Mdanimation
in Poesie (Poesie catartiche)
Il perché
Scrivo
perché non me ne rendo conto
Scrivo
perché non riesco
Tremo
ho i brividi
Penso sia la nausea
Per me stessa.
Composta martedì 5 giugno 2018
Scrivo
perché non me ne rendo conto
Scrivo
perché non riesco
Tremo
ho i brividi
Penso sia la nausea
Per me stessa.
Lo spirito del tempo
Colui che vuoto imprime la sua immagine
Su imparziali cristalli liquidi
Colui che preme tasti a caso
Senza alcun senso logico o decenza
Purché il distratto mondo ascolti la sua voce
Colui che anonimo è terrorizzato
Dal vivere e perire
Nell'anonimato
E che escogita metodi improbabili
Barattando la già poca dignità
Per qualche "like"
È il perdente servile
Zittito dalla gerarchia capitalista
Che frustrato sbraita ingiurie
Tamburellando la tastiera
Grida ogni millimetro della sua incolore nullità
Davanti uno schermo
Come iena in mezzo al branco
Urla contro il diverso
Sputa in viso al debole e all'effemminato
La sua ignorante malignità
E su chi è tanto insolente
Da avere la pelle di un altro colore
Lo spirito del tempo
Tecnocratico ed esibizionista perverso
Che sacrifica il pianeta
Sull'altare di un'economia antieconomica
E ride beffardo di grasse risate
Dell'ingenuità dei sognatori
E degli utopisti
Lui che ancora si racconta
Per poter rasserenarsi
La favola della crescita infinita
Uomo moderno
Affacciato al futuro
Ciononostante frenato
Da pregiudizi vecchi di secoli
Perdi gli anni
Ciò che cerchi è la dissociazione
Della mente dal cuore
Del sentir dalla ragione
Oltre la noia
Riempi oggi il tuo vuoto!
Mettiti in cerca
Del tuo Senso perduto.
Ti abbracciai stringendoti a me,
mentre un tramonto era intento a illuminare la tua pelle.
Pensai di giocherellare coi tuoi soffici capelli,
arrotolandoli fra le mie dita,
mentre il tuo respiro si sarebbe fatto calamita
per le mie labbra.
Pensai di fermare il tempo,
per poter passare la mia esistenza ad ammirare l'istante in cui,
i tuoi occhi,
si sarebbero socchiusi avvicinandosi a me.
Pensai di rubare una sfumatura al tramonto e fartene dono,
posandola sulle tue piccole mani.
Lo pensai,
ma venni distratto dalla pressione delle tette
contro il mio petto,
quindi mi dissi «'sti cazzi, oggi si tromba!».
Ero bianca latte
Sono cianotica
L'elemento acqua
Amato a lungo
Mi ha avvolta
Riempita
Ha sostituito l'aria
La terra
Il fuoco
Solo acqua dentro e fuori
Onnipresente
E mi sento a casa
Nonostante la morte
Nonostante i polmoni
Morta in tutto resto vivo in lei.
L'infinito
è un gioiello
una meridiana
un canovaccio
sole che decolla
l'amore che respiri.
Specchio di un
cielo stellato
come un fiore appassito
il sogno di un sogno sfiorato
nell'immaginario mondo.
L'eterna lacrima si espande come un velo di schiffon, ad ingannare il pensiero: distratto errante guerriero, per far sì che tutto appaia sbiadito... mentre il cuore esonda...
Delicate mani l'amato volto sfiorano
e l'eterna lacrima si espande,
via, lontano obnubila la mente che invano ragiona...
mentre il cuore avvolge il tuo mite pianto.
Ci sarà sempre un
altro giorno
per quanto prima
non hai fatto
per quel che non potresti
ci rimani male
ma puoi recuperare
un domani è generale
la via d'uscita è adesso.
Mai fu un amore
talmente leggendario
da sfiorare l'infinito
mentre lo vedo
che per ogni stella che brilla
prende origine.
Rimane la vita
passeggera e ribelle
futile e immobile
quel che ti preme sapere
di un amore che fugge.