Poesie catartiche


Scritta da: Giovanni Minio
in Poesie (Poesie catartiche)

Alì Babà e la quarantena

Alì Babà calò quaranta
e chiuse la partita.
I quaranta ladroni
andarono in quarantena
e non ci fu più, quell'altalena,
solita delle Borse.
Nessuno più rincorse
il Dio denaro,
in quel destino amaro,
che colpì il Pianeta.
Vuoi per obbligo,
vuoi perché ci fu una sola meta,
quella di guarire dall'infezione,
ogni Nazione
dichiarò la pace
e rifiutò la guerra.
Così sulla Terra,
da allora, regnò il buon senso,
l'Uomo non più visse,
per l'autodistruzione
ed il corso della storia
cambiò di direzione.
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    Scritta da: Giovanni Minio
    in Poesie (Poesie catartiche)

    Un nuovo fiore

    La penna mi viene in mano
    e piano, piano, scrivo:
    Chi sono Io?
    Chi sei te?
    Ed il virus, cos'è?
    Orme di melma umana,
    impresse sul Pianeta,
    A poco, a poco, scemano.
    Dai deserti dell'Apocalisse,
    inusitate forze intervengono tra noi
    e neppure Ulisse
    saprebbe più dove andare,
    se non a casa.
    Fuori piove
    ma Primavera è alle porte.
    Sboccerà, quest'anno, un nuovo fiore,
    per la nostra Umanità?
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      Scritta da: Giovanni Minio
      in Poesie (Poesie catartiche)

      Il dopo-virus

      Attaccati dal virus,
      ma attaccati alla vita,
      combattiamo in prima linea,
      strenuamente tutti,
      stringendo i denti.
      La battaglia è incerta
      e la vittoria ancora lontana,
      ma ce la faremo, nonostante tutto,
      a vincere la malattia.
      Intanto, chiusi in trincea,
      seminiamo nuovi semi,
      per un futuro migliore.
      Verrà l'alba
      ed una nuova Era
      s'avvicenderà alla vecchia,
      ormai marcia, alle radici.
      Il dopo-virus, già s'affaccia all'orizzonte.
      Non demordiamo,
      ma a testa alta,
      distruggiamo il nemico.
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        Scritta da: Giovanni Minio
        in Poesie (Poesie catartiche)

        L'Italia s'è desta

        Cantiamo tutti in coro dalla finestra.
        Vinceremo su questo virus,
        Vinceremo su ciò che resta.
        Balliamo dai balconi
        e facciamo karaoke.
        Da finestra a finestra,
        passiamoci un caffè,
        Paese più bello al mondo, non c'è!
        Tutto andrà bene,
        tutto andrà per il meglio,
        Il paese è ancora sveglio,
        il Paese ce la farà.
        Cantiamo tutti in coro
        contro questa malattia,
        perché più non ci sia,
        perché vada via da qua!
        Ed anche da casa mia,
        si alza la bandiera.
        Viva l'Italia,
        l'Italia tutta intera.
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          in Poesie (Poesie catartiche)

          Rinascita

          Mi apro come fiore primaverile
          per respirare ogni frammento d'aria
          ed inebriarmi di quel sole
          che avevamo dimenticato
          nel tempo dell'emergenza.

          Ed ora che tutto è passato
          ti abbraccio e ti bacio
          dopo il lungo periodo di lontananza
          perché ho voluto preservarti
          da un contagio micidiale,
          che avanzava inesorabile.

          Ho sperato ed t'ho amato a distanza
          per poterti ora amare e baciare
          nella quotidiana nostra realtà.
          Composta mercoledì 1 aprile 2020
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            in Poesie (Poesie catartiche)

            Sakura in quarantena

            Pallidi, timidi e spaventati
            sbocciano i primi fiori di ciliegi a Milano.
            Aprono gli occhi, guardano in giro
            e vedono un'immense deserto strano.
            Silenzio... silenzio... silenzio...
            Il vento tacce sotto un piccolo ramo.
            Preoccupati, hanno domandato un castagno
            perché tutto questo silenzio vuoto è sovrano.

            Il vecchio castagno, scambiandosi sguardi con i tulipani,
            raccontò cosa successe nei tempi della fioritura
            di queste puerili, fragili Sakura.
            I fiori di ciliegi hanno capito la sciagura
            poi, abbassando con tristezza i rami
            hanno cominciato a preparare
            un lutto di profumo e stupore,
            con tinta rosa, dolce e amore,
            in un silenzio soave, con calma e dolore.
            Sapevano che in Giappone le vallate
            abbondano di onde profumate,
            che la Cina ha i ciliegi già in fiore
            e troppa gente questo anno
            che non li vede perché muore...

            Per fratellanza, hanno scelto la distanza
            e si considerano anche loro in quarantena
            con tanto odio per ciò che avvelena
            con morte, panico, dolore
            la primavera che adesso prendeva vita e colore,
            la primavera quando mai nessuno muore.

            Un ramo ha fatto un inchino e le condoglianze
            e costruì d'un ramo secco un'antenna
            per dar speranze che la vita fa alleanze
            con la natura pura, com'è la Sakura,
            che lo spettacolo lo fa vedere anche se distanze
            dividono con i muri, abbracci, fiori, amici
            profumi e colori.

            I delicati fiori di ciliegi
            hanno detto tutti in coro
            persuasivo e con voce bassa:
            "Anch'io resto a casa!".
            Composta lunedì 9 marzo 2020
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              Scritta da: Asianne Merisi
              in Poesie (Poesie catartiche)
              Le parole fanno sentenza,
              le discriminazioni condannano,
              il giudizio accusa,
              l'ingiuria pugnala.
              La colpa di chi subisce tutto ciò è,
              essere uguali ma in modo diverso,
              e questo fa paura a chi si crede forte
              dietro maschere ciniche.
              Chi ci ha donato la vita
              ha posto un solo limite... la morte
              e in questo intermezzo ci ha dato
              il libero arbitrio.
              Composta giovedì 5 marzo 2020
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                Scritta da: Gianluca Cristadoro
                in Poesie (Poesie catartiche)

                Poeta

                Ti ho visto, sul letto di morte steso,
                lo sguardo volto al cielo e gli occhi chiusi
                il volto scavato e pallido da amor consunto e vinto.

                Prostra del mondo il triste affanno
                gli odori di muschio e alloro, stille di vita antiche.

                Inchiostro e pensieri arditi, contrappunto
                al nero tormento di spirto dolente e lieve.

                Memoria di genti, eterno riscatto e vacuo
                il verso tuo sospeso incanto.
                Composta venerdì 14 febbraio 2020
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