Il mio cuore

Da lungo tempo è ormai cinto
da una corona di rovi,
e ogni giorno una spina si conficca
nel mio petto e lo strazia.
Sempre più lunga,
sempre più a fondo.
E il dolore lancina,
di giorno in giorno diventa
crudelmente insopportabile.
E prima o poi si aprirà in due,
come mela marcia recisa di netto.
Perché mai non l'ho colpito deciso,
con mazza di ferro ricolma di spuntoni,
dopo la prima spina?
Perché mai non l'ho frantumato,
quasi fosse di cristallo?
Almeno lo stillicidio
ora non starebbe qui a torturarmi.
E l'ultima spina me l'ha trapassato di netto
quasi come fioretto.
Trova almeno tu il coraggio che a me manca,
assestagli quella martellata che...
forse finirà di farlo soffrire o,...
almeno lo distruggerà!
Anonimo
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    Amare

    Non è quello che faccio io.
    Non è quello che fai tu.
    Forse amiamo entrambi ma in modo diverso,
    e non so chi di noi due sbaglia, forse entrambi,
    vorrei lasciarti libera di esprimere tutta la tua vitalità.
    Il mio egoismo porta al possesso dimenticando che amare
    lascia liberi di volare.
    Volare alto, oltre la coltre di nubi che mi offusca la mente
    e che mi impedisce di ricordare che in amore non vi sono
    schiavi né padroni, né imposizioni né esclusività.
    L'amore soffocato con l'egoismo e con la gelosia è inferno.
    Perdonami se non ti so amare.
    Anonimo
    Composta sabato 1 maggio 2010
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      Le orme dell'amore

      Camminavo lungo la riva dell'amore
      a cercare le orme del nostro passato
      che il mare aveva cancellato

      La tempesta ci aveva smarrito,
      aveva disperso nel vento i sentimenti,
      sospesi nell'oceano della solitudine.

      Ci siamo cercati, ci siamo trovati
      dentro il fiume delle speranze
      dentro un mulinello di foglie

      Abbracciati, avvinghiati, senza parlare
      le nostre bocche si sono cercate
      i nostri corpi si sono stretti
      nel tenero abbraccio di sempre.

      Un'istante eterno, sospeso nel tempo,
      nella flebile luce di una pallida luna.
      Anonimo
      Composta lunedì 26 aprile 2010
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        I sassi del porto
        di un antico paese,
        rispecchiano la luce
        della natura selvaggia,
        quale tu sei,
        rossa terra
        dagli ulivi smeraldo,
        ti vedo danzare
        su una piccola barca
        bianca
        come questa terrazza
        dove ti osservo
        nel silenzio
        di un vecchio mulino
        che malinconico
        il nostro amore protegge
        dalla pioggia dei miei errori
        Anonimo
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