Tiziana

Tiziana
Era una donna forte, dall'aspetto duro e deciso,
aveva un cuore tenero ed amorevole.
Era una mamma dolce, amica ma autorevole.
Si, una donna forte, sempre presente,
una roccia a cui ancorarsi,
era il pilastro della sua famiglia,
la forza del suo compagno,
l'amica sincera sempre pronta ad aiutarti,
e a colpirti,
se necessario per il tuo bene.
Una gran donna sicura di sé,
una persona di quelle che sanno sempre cosa fare,
questo pensava la gente di Lei.
Io conoscevo la sua vera natura di donna,
i suoi pensieri più intimi,
l'ho sempre vista com'era dentro,
fragile e dolce, desiderosa d'amore e tenerezza,
una tigre per difendere i suoi figli,
una donna calda ed appassionata,
orgogliosa,
mai avebbe mostrato ai suoi cari i suoi dolori,
mai avrebbe voluto mostrare le sue debolezze.
Tu l'hai colpita, nel modo più subdolo e raccapricciante,
le hai portato dolore,
umiliazione,
l'hai resa fragile, debole, agli occhi dei suoi cari,
della gente,
l'hai resa vittima di pietà,
le hai devastato il corpo,
ha lottato contro di te,
tu colpivi sempre più forte,
la rendevi sempre più debole fino a stremarla.
Mai neppure per un attimo ha pensato che l'avresti sconfitta,
non sei riuscito a colpirla nell'anima,
nella sua voglia di lottare,
tu le infliggevi le sofferenze più dure,
hai distrutto la sua dignità di donna.
Cancro, non c'è nome più triste del tuo,
prendi tutto quanto c'è di terreno, lo porti con te,
credi di vincere su tutto,
invece no
non riesci a distruggere l'amore, i ricordi,
l'affetto che le persone sanno trasmettere,
no, le cose più belle che la vita ci dona,
non riesci portarle con te.
Pensi di averla presa, hai preso solo il suo corpo,
non hai preso il suo ricordo, l'amore che ha donato,
la forza che ha saputo trasmettere,
la gioia del suo sorriso.
La sua giovane, dolce, fragile vita,
solo quello hai preso.
Lei, no.
Anonimo
Composta sabato 11 settembre 2010
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    Scritta da: Kimberlie
    Voglio evadere da questa realtà
    che non sento mia.
    Scrollarmi di dosso la mia identità
    per andare in giro senza traccia,
    spoglia, nuda.
    E voglio sentirmi libera, viva.
    Così, finalmente, potrò assaggiare
    il sapore del vento e l'odore dell'aria
    che non saprà di nuovo,
    bensì di ricordo assopito
    nello scorrere indisturbato del tempo rumoroso
    che silenziosamente ci rende estranei.
    Anonimo
    Composta venerdì 10 settembre 2010
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      Scritta da: edelweiss

      Trova il tempo

      Trova il tempo di riflettere,
      è la fonte della forza!

      Trova il tempo di giocare,
      è il segreto della giovinezza!

      Trova il tempo di leggere,
      è la base del sapere!

      Trova il tempo d'essere gentile,
      è la strada della felicità!

      Trova il tempo di sognare,
      è il sentiero che porta alle stelle!

      Trova il tempo di amare,
      è la vera gioia di vivere!

      Trova il tempo d'essere contento,
      è la musica dell'anima!
      Anonimo
      Composta venerdì 10 settembre 2010
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        Scritta da: Kain

        Tu sei

        Tu sei il mio sorriso
        Tu sei la mia voce
        Tu sei le mie ali
        Tu sei la mia poesia che mi addolcisce la vita
        Tu sei la goccia d'acqua che mi disseta.
        Tu sei la carezza del mattino dopo la pioggia.
        Tu sei la tenerezza dopo la tempesta burrascosa.
        Tu sei l'abbraccio quando tutto il resto mi allontana.
        Tu sei la luce nel buio dei giorni miei.
        Tu sei unica e speciale in un mondo vuoto.
        Tu sei l'angelo che mi ha permesso di riaprire le ali.
        Tu... Solo tu riesci ad essere come sei unica nella tua semplicità...
        Anonimo
        Composta lunedì 6 settembre 2010
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          Realtà

          Eccomi smarrita
          sola
          con i miei pensieri
          con tanta voglia di essere
          di sentirmi viva
          il bisogno di poggiarmi a te
          di sentirti mentre mi sorreggi
          forti e tenere le tue braccia
          sanno accogliere dolcemente
          proteggere con forza
          una calda roccia il tuo corpo
          sapere che ci sei
          non poterti toccare
          c'è il vuoto intorno
          uno spazio che aspetta te
          averti solo un po'
          poi attendere
          il suono della tua voce
          dolce, calda, rassicurante,
          vorrei
          vorrei poter vedere il tuo viso,
          non si può
          ora no
          oggi nei miei pensieri
          dura consapevolezza
          non poterti avere vicino
          ci sei
          mi accogli. mi proteggi
          non ci sei
          non si può
          poi si potrà
          voglio
          scacciare questi pensieri
          non si muovono
          hanno lì il loro posto
          si nascondono
          non vanno
          voglia di essere lì con te
          dover essere qui
          sola
          la realtà
          è la realtà
          dura e tenera
          dolce e amara
          solo realtà
          strana la vita
          ci consente di sognare
          dolcemente
          per svegliarci duramente
          la tua forza
          la mia debolezza
          si uniscono
          non si vedono
          si toccano
          si confondono
          nella realtà.
          Anonimo
          Composta domenica 5 settembre 2010
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            Sensazioni

            Ci sono sensazioni che affollano la mente,
            si mischiano ai nostri sogni,
            alle nostre fantasie,
            il tempo passa in fretta,
            ci ruba le piccole cose di ogni giorno,
            vorremmo fermarlo ma scappa sogghignando,
            viviamo allora ogni attimo,
            facciamolo nostro,
            assaporiamo ogni granello di vita,
            un mese, una settimana, un giorno, un'ora,
            sono solo parole,
            le sensazioni non si misurano con il tempo,
            si vivono col cuore,
            con la pelle, nei sogni, nella realtà del vivere quotidiano,
            nei piccoli gesti, nelle parole, nel silenzio,
            quel silenzio,
            prezioso alleato dei nostri pensieri.
            A volte un'ora ci può dare molto più di una vita intera.
            Quando tu mi stringi forte,
            così stretta a te,
            sembra che il tempo si fermi,
            è per un attimo sbalordito,
            vede arrivare intorno a noi il nulla immenso
            quel nulla dove non c'è posto per il tempo
            dove nessuno potrà rubare
            le nostre sensazioni d'amore.
            Poi il tempo ritorna in sé, ci guarda, ride,
            afferra tutto e scappa,
            a noi resta il ricordo e l'attesa
            di un'altra goccia di felicità
            di un'altra sensazione lunga un'ora,
            un giorno, un mese, una vita.
            Anonimo
            Composta venerdì 3 settembre 2010
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              Scritta da: Elisabetta

              L'omo der fare

              Quanno che se verifica 'n'evento
              nun devi avecce fifa né spavento
              e nun te devi manco preoccupare,
              perché ce penza Lui, l'Omo der Fare.
              Lui ci'à la soluzzione der probblema:
              si er fiume esonda, si la tera trema,
              si serve predispore con urgenza
              quarche festino pe' 'na ricorenza
              o fa' baldoria per un centenario
              c'è 'st'Omo veramente straordinario
              ch'à convinto 'n'esercito de polli
              che Lui, si je se leveno i controlli,
              e si nun je se rompeno i cojoni
              risorve sempre tutte le questioni
              basta che nun se smetta d'applaudillo;
              si er suddito nun rompe e sta tranquillo
              quanno ch'ariva la calamità,
              der teremoto se ne po' frega'.

              Però l'eventi e puro li festini
              costeno sempre 'n mucchio de' quatrini,
              che je piace de spenne a piene mano
              (tanto li caccia er popolo sovrano).
              Ma 'ppresso a Lui ce sta 'r pellegrinaggio
              de li sorci ch'annuseno er formaggio,
              così, drento la truppa Bertolaso
              li maggistrati ci'anno messo er naso.
              Allora, pe' sarvasse da 'sta rogna,
              ha protestato subbito: "Vergogna!"
              Ma poi s'è visto che ner granne assarto
              co' le gare abbolite, quarche apparto
              siccome bisognava anna' de fretta
              se poteva compra' co' la mazzetta,
              e che pe' vince 'na commessa ghiotta
              era mejo portasse 'na mignotta.
              Lui giustamente s'è meravijato
              che quarcuno potesse ave' rubbato,
              e s'è messo a giura' solennemente
              ch'è sempre stato tutto trasparente,
              che nun se po' parla' de corruttela,
              ch'er verme nun ce sta drento la mela
              continuanno a vanta' co' granne orgojo
              st'affari sui (conclusi co' l'imbrojo).

              S'è difeso co' loggica stringente
              e 'n'argomento forte, ch'è 'r seguente:
              siccome che li ggiudici so' tutti
              zozzoni, communisti e farabbutti,
              mentre li leccaculo sui fidati
              so' tutti galantommini specchiati
              chi 'nzieme a lui partecipa a 'sta festa
              poi sta' tranquillo, è 'na perzona onesta!
              E' vero che je piace l'ammucchiata,
              ma solo co' la ggente 'mmacolata,
              tant'è che lui se scopa, quann'è notte,
              sortanto donne serie, e no mignotte.

              Perciò bisogna crede (Lui ce conta)
              a tutte le stronzate che racconta
              e che ripete tutti li momenti
              pe' falle diggeri' dai deficienti;
              si er cittadino nun se beve tutto
              o è cojone, o venduto, o farabbutto;
              così, pe' spreme le fregnacce sue
              'n der la capoccia ar popolaccio bue
              e 'nzegnaje a memoria lo spartito
              come dovrà fini' già s'è capito:
              su la prossima legge che farà
              dovra' scrive: "E' proibbito de penza'".

              Da più de quindici anni 'r Cavagliere
              regge la maggioranza e ci'a 'r potere,
              e l'Itaglia, che stava 'n po' abbacchiata,
              nun c'è dubbio, l'ha proprio sistemata.
              E' pe' questo ch'er popolo 'tagliano
              nun smette mai de batteje le mano
              e ogni sera de stasse a preoccupa':
              "Come faccio se Sirvio se ne va?"
              La propaganna l'ha ridotto a schiavo,
              a forza d'inzegnaje quant'è bravo
              perché fa, com' er popolo ha già visto,
              più miracoli Lui de Gesù Cristo.

              Infatti ne la guida der governo
              se fa sempre ispirà dar Padreterno,
              e pe' segui' la strada der Signore
              prima ha fatto 'r Partito dell'Amore
              (cor quale a 'nna'ffa' 'n culo ci'a mannati
              pubblici ministeri e maggistrati)
              poi co' na furbacchiona strega roscia,
              tosta de chiappa e solida de coscia
              sicuro ch'er giochetto je conviene
              ha fonnato l'Esercito der Bene.
              Co' 'sto doppio, geniale baluardo
              a'mo raggiunto 'r massimo traguardo
              che a tutti quanti noi ce porterà
              fratellanza, giustizzia, libbertà,
              pace, lavoro, gioia, sicurezza
              e scomparza de tutta la monnezza,

              Così, pe' dimostrasse libberale
              e sconfigge l'esercito der male,
              ar matto che la faccia j'ha sgrugnata
              j'ha subbito l'offesa perdonata,
              poi s'è precipitato a fa' l'inchini
              pe' leccasse l'anello de Ruini,
              e j'ha fatto solenne la promessa
              de tromba' de nascosto, d'anna' a messa,
              d'avecce pe' la Chiesa gran riguardo,
              e puro de scuci' quarche mijardo
              senza smette la sfirza de decreti
              pe' rimpingua' le casse de li preti
              e meritasse la benevolenza
              dell'Arta, 'ccellentissima 'minenza.

              Però drento l'Itaglia so' aumentati
              li poveracci, li disoccupati,
              le fabbriche dismesse, li precari,
              le mignotte, li sottosegretari,
              er debbito s'accumula e ce strozza,
              l'evasori passeggiano 'n carrozza,
              pe' fa' cariera 'r primo requisito
              è d'esse 'n sottopanza de partito,
              ce sta 'r bavajo su l'informazzione,
              la ggente a quarant'anni va 'n penzione
              e subbito se 'nventa quarche 'mbrojo
              pe' riempisse de sordi er portafojo,
              poi campa cor miraggio de le tette,
              de culi, de scopate e de mazzette,
              e perfino parecchi deputati
              so' camorristi o so' preggiudicati.

              Embe', drento 'sta bolgia de l'inferno,
              qual è la priorità de 'sto governo?
              L'unica cosa veramente 'rgente
              è scanza' la galera ar Presidente,
              e perciò s'è 'mpegnato, fin'adesso,
              a fornije l'ombrelli pe' 'r processo:
              ha 'ngarbujato co' 'na legge ar giorno
              pe' levaje li giudici de torno,
              così 'gni volta voleno li stracci
              e 'n galera ce vanno i poveracci.
              Perciò 'r Banana gode e se delizzia
              de come je funziona la giustizzia:
              Previti è condannato, ma 'r Cliente
              ch'ha corotto li giudici è 'nnocente,
              e 'nvece de restassene 'n priggione
              core da Vespa a la televisione
              a strilla'; "Dei processi me ne fotto,
              perché contro de me ce sta er complotto";
              e tutto 'r giorno i ggiudici minaccia,
              perché Lui come 'r culo ci'a la faccia.

              E 'n mezzo a 'sto grannissimo casino
              spara balle, 'nfinocchia 'r cittadino
              e puro si nun c'è manco 'r proggetto.
              già j'innaugura er ponte su lo Stretto.
              Nun ce sta manco 'n euro de risorze,
              ma che je frega? Deve fa' le corze,
              sapenno, da politico furbastro,
              che la cosa 'mportante è taja' 'r nastro:
              e così 'n pompa magna ha preparata
              'st'antra 'llegra, grannissima 'bboffata
              pe' gesti' co' scagnozzi e mandarini
              'sta gajarda cascata de quatrini
              e nutri', co' la greppia dei lavori,
              lacché, ladri, mafiosi e valvassori.

              Ma quanno che lo scannalo è scoppiato
              sui sordi che quarcuno s'è fregato
              co' li furti ai lavori der Gi Otto
              da subbito j'ha preso er cacasotto
              e quarche dubbio j'è venuto puro
              su la vittoria del Partito Azzuro
              co' la preoccupazzione principale
              che drento la campagna 'lettorale
              li tarche sciò de le televisioni
              se mettessero a rompe li cojoni
              e a l'azzuri co' sta pubblicita'
              je passasse la voja de vota'.
              Quinni, pe' fa' spari' li panni zozzi
              ha subbito chiamato li scagnozzi
              (che, come ve potete immagginare
              so' scagnozzi, vabbe', ma so' der fare)
              e ha fatto parcheggia' ner cimitero
              Ballarò, Porta a Porta ed Anno Zero.

              Tutta l'Itaglia ride a crepapelle
              sur botto de la lista pidielle
              co' l'urtima grannissima cazzata
              ch'er Partito der Fare ha combinata
              scornacchiata su tutti li giornali
              ner presenta' le liste elettorali.
              Siccome l'aspiranti conzijeri
              se so' scannati fino all'antro ieri,
              li scagnozzi der fare hanno dovuto
              cambià la lista all'urtimo minuto
              e, a forza de coregge e scancella'
              nun l'hanno più potuta presenta'.
              Allora, pe' vedesse 'liminate
              le conzeguenze de 'ste gran cazzate,
              l'Omo der Fare, pe' sventa' er ricatto,
              gia' te poi 'mmaggina' che cos'ha fatto:
              ha detto, co 'n decreto 'mergenziale
              che la legge che c'è pe' Lui nun vale.
              Poi siccome ci'a' fifa der salasso
              der voto a nord co' rischio de sorpasso
              (probbabbile, ner prossimo futuro,
              dell'allato suo che ce l'ha duro)
              nun volenno de Bossi esse da meno
              è subbito partito come 'n treno
              e a l'azzuri riuniti all'adunata
              j'a rifilato st'antra cavolata:
              co' grinta s'è vantato, tutto fiero,
              che si se mette a fa' 'r braccio de fero
              nun ce potrebbe sta' 'na lotta vera,
              che vincerebbe puro su Carnera ".
              Qual è 'r guaio? Ch'er Popolo 'tagliano
              da li penzieri vole sta' lontano:
              manco 'na vorta 'r dubbio j'à sfiorato
              che puro lui fa parte dello Stato,
              e ha continuato sempre co' st'andazzo
              che dello Stato nun je frega un cazzo.
              De la legge se sbatte li cojoni
              tanto sa che j'ariveno i condoni,
              e oramai nun conosce più vergogne,
              ma cerca solo de scanza' le rogne,
              perciò je piace d'affida' er destino
              ar pajaccio, ar majaro, ar burattino,
              che, attento solo all'affaracci sui,
              je dice:" Finiranno l'anni bui! "

              Su 'sta panzana er vorgo è fiducioso;
              e in più, siccome ch'è superstizzioso,
              e perciò vole scongiura' la jella,
              quanno che vota sceje Purcinella.
              Campa' senza probblemi è tanto bello:
              basta stacca' la spina dar cervello,
              nun preoccupasse si la casa brucia,
              ave' sempre ner Capo gran fiducia,
              crede sereni all'urtima stronzata
              se dice che 'sta crisi è superata,
              esse tranquilli, candidi, ottimisti
              (che Lui ce sarverà dai communisti)
              e guarda' ner futuro co' speranza
              sicuri de sguazza' ne l'abbondanza;
              penzare ar calcio, ar sesso, alla pagnotta,
              e puro si ce sta la bancarotta
              e la merda ci'ariva a tonnellate
              è sempre mejo fasse du' risate
              su 'sto paese e come s'è ridotto
              e spera' ne li nummeri der lotto;
              che, come ci'à 'nzegnato 'r Presidente
              er suddito nun deve penza' a gnente:
              grazziaddio c'è 'r Partito dell'Amore,
              perciò nun disturba' 'r Manovratore,
              nun piagne, e soprattutto nun scocciare,
              che tanto ce sta Lui: L'Omo del Fare!
              Anonimo
              Composta lunedì 30 agosto 2010
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                Amicizia, che bella parola,
                bella come te amica mia
                se pur lontana mi senti
                come io sento te
                un sottile filo ci unisce
                unisce i nostri cuori
                ci fa sentire i pensieri più belli
                e quelli del bisogno
                ci aiuta a sorreggerci
                ci scalda il cuore
                ci riempie l'anima
                ci fa dividere lacrime amare
                ci fa gioire insieme
                non c'è giorno che un pensiero,
                se pur inespresso, non giunga
                ai nostri cuori
                non c'è bisogno di parole per sentirci vicine
                ma è piacevole ascoltarsi
                parlare
                sapere che ci sei
                vorrei essere lì
                perdonami se non ci sono
                arriverò se vorrai
                ti sorreggerò tra mie braccia
                come tu sorreggi me
                stupenda la tua amicizia
                è un dono prezioso
                lo terrò per sempre custodito nel mio cuore
                per te, dolce, cara, amica mia.
                Anonimo
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