Scritta da: Rosy Zangala
È un clown,
dal viso coperto di cerone bianco,
una bocca vermiglia in un sorriso aperto e franco,
un naso grande, grosso, rosso ciliegia,
un informe vestito variopinto di cui si fregia.
Questo il suo aspetto,
ma quel ch'è strano
nessuno s'accorge del suo cuore umano.
Scherzi, frizzi, capitomboli e lazzi
per far ridere tutti... nonni e ragazzi:
ma il suo cuore è triste...
lui dona amore
ma nessuno lo vuole ricambiare.
"Son qui" par che dica
"questo è il cuor mio...
ma ho bisogno di amore anch'io"
nessun l'ascolta...
il clown di lacrime ha coperto il viso
nascoste dalla maschera e da quel sorriso...
a lui son richieste sol capriole,
ilarità, sberleffi sotto il riflettore...
questo è il clown,
e questo il suo cuore,
spera sempre che ad ogni spettacolo fiorisca l'amore...
La musica sale... la rappresentazione deve iniziare...
va vecchio romantico clown
e continua a sognare.
Anonimo
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    Scritta da: Anonimo Anonimo

    Quello che vorrei

    Lontana sei inconsapevole,
    la tua inventiva mi stupisce,
    originale in questa indifferenza
    io non posso far altro che sognarti.
    Lo faccio ogni notte,
    mi lascio trasportare da dolci pensieri
    e viziare da quelli della carne.
    Ti confesso che un pensiero costante mi assale,
    porterei indietro ogni secondo
    pur di riviverti.
    Ogni notte parto per vasti campi,
    rimango nascosto nella nebbia,
    mimetizzato tra gli alti fusti,
    in sospensione tra sogno e realtà
    mi isolo e ritorno da te.
    Sogno di portarti con me,
    lì in quei campi che non esistono,
    dove ti affronterei tra l odore della rugiada
    e la fredda luce della luna.
    Ti inviterei a combattere le tue paure
    e a conoscermi in quei teneri sogni,
    ed è forse solo così che sentiresti
    l'urlo straziante del mio cuore
    che ancora ti cerca.
    In quei campi aleggia una strana aria
    quasi sensibile al tatto,
    tu saresti confusa,
    lontana da tutto,
    e circondata da quell'aurea
    misticamente respirerai il mio profumo
    e ti sazierai.
    Assisterai alla morte dei tuoi problemi
    e curiosa ti allontanerai.
    La luna maternamente ti parlerebbe
    mostrandoti il suo lato scuro,
    ti racconterebbe i miei segreti che come un bambino,
    in tutti queste notti,
    ho saputo confidarle.
    Tu, libera dai pensieri
    stupita da tutto rimarresti lì ad ascoltarla,
    io complice della scura notte
    sarei lì ancora nascosto a guardarti e desiderarti.
    Poi al cenno di un tuo riposo,
    ti sorprenderei raggiungendoti,
    abbraciandoti colmerei il mio desiderio di te
    e tu incredula rimerresti immobile,
    rapita dall'estasi e dalla mia dolce voglia.
    Danzeremo uniti in un abbraccio,
    come due teneri amanti
    ci sporcheremo di quella misteriosa terra,
    resi complici dal desiderio.
    Alla fine esausti riposeremo
    abbracciati sull'erba,
    e attenderemo l'alba di un nuovo sogno.
    Anonimo
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      Scritta da: Assia & Niki
      Impara ad ascoltare prima di parlare,
      impara ad osservare non fermarti solo a guardare,
      impara a scoprire l'essenza dell'anima prima ancora dell'apparire,
      impara a donare prima di pretendere di ricevere
      è nelle cose semplici che arricchirai la tua vita e scoprirai l'essenza del vero amore.
      Anonimo
      Composta venerdì 26 agosto 2011
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        Scritta da: Pierre

        Notte di pianto

        Il ripetersi incessante d'armonie di pianto,
        ricordi sparsi, persi rancori
        lacrime d'odio e di dolce perdono,
        grida mutate dal pianto,
        desideri, sopiti nell'animo,
        di dolcezze nel mondo sparse
        e nel cuor svanite

        Un lamento costante permane
        nello stravolto volto avvolto nel pianto,
        eterno e muto in frammenti
        tra delicati e devastanti eventi,
        Un lamento sparso nel vuoto
        di un anima dolorante
        che implora dolcezza

        Il gridare d'una sola notte
        di freddo lacrimare,
        il rifletter del vile dolore,
        il tremare della delusione
        coglie convulsi spasmi di pianto
        che, implacabili, conducono
        l'anima a vani pensieri

        Il ricordo di tenere voci,
        suadenti menzogne,
        tormento dell'anima affranta
        e sorgono tra fiumi di pianto
        ingenui perché.
        Ampolle di cristallo s'infrangono,
        fittizie illusioni di relazioni sopite

        Deluse speranze, illuse e tradite,
        rantolano morenti tra crudeli realtà,
        come pesci su nuda roccia
        ma non spirano, vivono sofferenti e contorte
        tra mari di sangue versato
        dal cuore impigliato e squarciato
        da acuminati rovi di false promesse...

        Nulla... né rancore né odio...
        Nulla... nemmeno conforto.
        Solo cupa rassegnazione,
        pace corrotta da un nero oblio,
        vuota serenità dal sapore di morte...
        Un Nulla vorace che tutto divora...
        Unico superstite.
        Anonimo
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          Scritta da: Daduncolo

          Lode alla donna

          Sublime creatura tra cielo e terra
          quasi diafana e lieve compare
          e scompare per poi riapparire
          hai nostri occhi tra quella limpida
          e immensa distesa celeste per portar
          del bene in questo imperfetto mondo.

          Candida creatura dagli occhi
          celesti e dai capelli d'oro
          incanti e proteggi noi malefici
          uomini dai troppi vizi che nel
          piccolo mondo ci concediamo.

          Creatura irraggiungibile, tu che
          rifletti colore e splendore, il tuo
          profondo sguardo cattura l'attenzione
          e rende gentili, anche un malvagio
          demone si presta ai tuoi piedi e
          ti chiede perdono dal basso fondo.

          Il tuo alone illumina il nostro
          cammino e ci conduce alla
          perenne beatitudine, le tue gesta
          riempiono il nostro cuore di solo amore.

          Le donne sono angeli, e per
          questo noi uomini prestiamo
          loro immensa devozione perciò
          che di importante svolgono
          nella nostra esistenza.
          Anonimo
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            Scritta da: GoldenPoet
            O Padre di infinita grazia, come
            potrei conoscere ciò che vorresti
            che per noi sciocchi uomini preparasti?

            Ognun creasti e, messi in terra per nome,
            imperfetti fummo e saremo perché
            da te ci pensasti diversi, nonché
            a tua immagine c'hai creati e animati.

            Ormai non più consci che siam amati.
            Anonimo
            Composta martedì 13 ottobre 2009
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