Scritta da: Elisabetta

Per scoprire...

Per scoprire il valore di un anno,
chiedi a uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese,
chiedi a una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana,
chiedi all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora,
chiedi agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto,
chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo,
chiedi a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo,
chiedi ad un atleta che alle Olimpiadi
ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno.
Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore.
Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.
Anonimo
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    Scritta da: Ishak Alioui
    Ci sono momenti nella vita
    che non vuoi dimenticare,
    altri che non vorresti lasciar andare,
    ma non una vita tanto lunga
    la memoria non si prolunga.
    Cogli l'attimo importante
    e quello poco rilevante,
    cogli di tutto un po' di tutto
    anche quando hai rimosso con lo stucco,
    e se poi avanza qualcosa
    metti il pensiero che nessuno osa.
    Anche se stupido o imbarazzante,
    se per te quel momento è importante
    sarà di certo rilevante.
    Anonimo
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      Scritta da: edelweiss
      Amico bianco: quando nasco, sono nero -
      quando cresco, sono nero -
      quando è caldo, sono nero -
      quando è freddo, sono nero -
      quando ho paura, sono nero -
      quando sono malato, sono nero -
      quando muoio, sono nero.

      Tu, quando nasci, sei rosa -
      quando cresci, sei bianco -
      quando è caldo, sei rosso -
      quando è freddo, sei viola -
      quando hai paura, sei giallo -
      quando sei malato, sei verde -
      quando muori, sei grigio.
      allora, perché continui a chiamare me "uomo di colore"?
      Anonimo
      Composta venerdì 6 maggio 2011
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        Scritta da: Anna D'Urso

        Dalla stradina antica

        Dalla stradina antica, a mare,
        nello scurir dell'imbrunire,
        un piccolo golfo m'appare,
        pria che nebbia inizi a salire.

        Spinge l'onde un furioso vento:
        su neri scogli s'abbattono,
        con ria schiuma da far spavento
        e stanche, e vinte, s'infrangono.

        Scuro, silente, l'austero monte
        s'oppone, v'è più indifferente,
        a cupe nubi già di fronte,
        ché n'è colmo il cielo rasente.

        E presto la luce s'attenua,
        l'aria oscura si fa trascinante,
        e presto il freddo s'accentua.
        Al riparo incauto viandante!

        Addio giorno! La notte scende.
        T'ho speso per ciò ch'ho dovuto,
        gelido un brivido mi prende,
        t'ho speso per il non voluto.

        Mi volto: che bello vederti!
        L'anima mia non è più mesta:
        più grande è la gioia d'averti,
        nell'irosa notte in tempesta.
        Anonimo
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          Scritta da: Cinzia Coppola

          La leggenda delle zeppole di San Giuseppe

          La bottega era in fondo alla via,
          tutti quanti sapevano dove.
          Fa Giuseppe: "Adorata Maria,
          molto presto sarà il diciannove;

          vola il tempo, a gran passi s'appresta.
          Invitiamo qui a casa gli amici.
          È il mio nome, lo sai; la mia festa.
          Che ti pare, Marì? Che ne dici?"

          Alza gli occhi Maria dal ricamo,
          risplendenti di grazia divina.
          "Peppe mio, tu lo sai quanto t'amo,
          però sono un disastro, in cucina.

          Ti ricordi dell'ultima volta?
          Mi ci sono davvero impegnata,
          ma mi venne uno schifo, la torta,
          e alla fine l'abbiamo buttata.

          Ma stavolta andrà meglio, lo sento,
          lo vedrai: non ti dico di più.
          Voglio farti davvero contento,
          con il nostro figliolo Gesù!"

          E così ci provò. Poveretta,
          ben tre giorni passò a cucinare,
          ma non era una cuoca provetta
          (era molto più brava a pregare).

          Questa volta riuscì! Nella stanza
          in cui stava la Sacra Famiglia
          si diffuse una dolce fragranza.
          Che languore! Che gran meraviglia!

          Su un vassoio fan mostra di sé
          (beh, Maria, certe volte sei in vena!)
          Zeppoloni di pasta bignè
          ben guarniti di crema e amarena.

          San Giuseppe però storce il naso.
          "Moglie mia, chi può averti aiutato?
          Non mi dire che è frutto del caso;
          tu lo sai, la menzogna è peccato.

          E non fare quel viso contrito!
          Dai, sorridi, mia cara Maria:
          l'aiutante, l'ho bell'e capito,
          si nasconde costì, in casa mia.

          Vieni qua, figlio mio, fatti avanti.
          I miracoli son limitati,
          vanno usati per cose importanti;
          se li impieghi così, son sprecati!"

          Ma Gesù, ch'era ancora un bambino
          lo guardò con grandissimo amore,
          e gli disse: "Mio caro papino,
          stai facendo – perdona – un errore:

          questa zeppola dolce, squisita
          da gustare in un giorno di festa
          rende un poco migliore la vita:
          la magia quotidiana è anche questa.

          È un miracolo lieve, leggero;
          una semplice, morbida cosa,
          che anche al giorno più cupo e nero
          dà una piccola mano di rosa".

          Il papà sentì in gola un magone.
          "Caro figlio, non critico più.
          Su'sti zeppole hai proprio ragione:
          io sò Santo, ma tu sì Gesù!"
          Anonimo
          Composta mercoledì 17 marzo 2010
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            Scritta da: Nastjia

            E se un giorno...

            Rinascerò un giorno,
            nell'animo rinnovato
            da promesse mai sopite,
            ritroverò l'essenza di un domani dimenticato.
            Ma non adesso
            è l'attimo di eterno che cerco.
            Non ora
            può essere sospeso il cammino.
            E se dolore ancora mi accompagna
            procederò a testa alta,
            perché speranza
            si è aggiunta a noi.
            Anonimo
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