Poesie personali


Scritta da: Dora
in Poesie (Poesie personali)

Cristalli di inquietudine

Immergo le mani
a trovar refrigerio
nel cristallo
di acque inquiete
Breve è il sollievo
tornano a bruciar
le mie membra,
illusione è attimo
delusione è eterno
come sperar di trovare
momenti di equilibrio
nell'agitato esistere
Mentre barcollo
su fili invisibili
sospesi a mezz'aria
fra sogni e realtà,
traccio la strada
all'incerto futuro
immergendo il cuore
in opachi cristalli
di acque irrequiete.
Composta lunedì 6 luglio 2015
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    Scritta da: Germano Capurri
    in Poesie (Poesie personali)

    Quando l'estate dei nostri anni

    Quando l'estate dei nostri anni
    andrà verso l'autunno della vita
    quando le foglie dei nostri alberi
    cominceranno ad ingiallire e poi cadere

    Quando non ci sarà più l'eccitazione
    di due corpi giovani e forti
    che si stringono si accarezzano si vogliono

    Quando un sorriso senza denti
    ed una faccia piena di rughe
    tradiranno le stagioni passate
    e chiederanno comprensione per il presente

    Quando saremo pieni ed attorniati
    da giovani marmocchi
    cento volte più forti di noi
    cento volte più grandi di noi

    Quando passeremo il tempo
    a guardare la finestra
    con gli occhi serrati ed il cuore felice

    Quando passeremo finalmente
    le nostre giornate a leggere
    scrivere raccontare

    Ricordando i nostri giovani anni
    le nostre vite ben spese
    le gioie ed i dolori
    i sacrifici i litigi
    l'amore

    Quando arriveranno quei momenti
    a cui nessuno pensa
    quasi fossero eterei falsi
    lontani impossibili

    Quando basterà un palpito
    di ciascuno di noi
    per far fremere l'altro di paura
    della paura di perderlo

    Allora
    ancora allora
    avremo il nostro amore
    solo per noi due

    Quando accadranno quelle cose
    ci sarai ci sarò
    vedremo ancora volare le rondini
    vedremo gli alberi fiorire
    e spegnersi

    Quando allora
    vedremo il sole sorgere
    e tramontare
    e saremo appiccicati io e te
    per la vita

    Quando io sarò il tuo bastone
    e tu il mio
    quando per camminare
    avremo bisogno di noi
    e forse degli altri

    Quando ci cingeremo le spalle
    a vicenda
    per sorreggerci
    e tutto ciò ci farà sorridere

    Quando rideremo a squarciagola
    di come ci siamo ridotti
    Quando bonariamente
    mi prenderai in giro
    per l'incontinenza

    Allora ancora allora
    sapremo gridare con forza
    a noi due il nostro amore
    ancora allora ci saremo.
    Composta giovedì 15 luglio 1999
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      Scritta da: Maria Grazia R.
      in Poesie (Poesie personali)

      Ricordi

      Vecchi libri di scuola,
      con pagine ingiallite e sgualcite dal tempo
      voltate cento, mille volte
      da piccole mani.
      Racconti pieni di saggezza
      arricchiscono le giovani menti.
      Libri dimenticati tra altri libri
      impolverati, abbandonati ai loro ricordi
      di un tempo che fu.
      Un soffio e la polvere vola
      da quelle copertine sbiadite,
      dita sfiorano leggere quel sapere.
      IL tempo è passato e
      quei bimbi sono oramai cresciuti
      portandosi i ricordi di quei giorni,
      strappando dai loro visi un sorriso.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Alla Musa caduta in ambulanza

        Fu un freno scriteriato
        per improvvisa frenata
        a farti precipitar giù
        su una squallida ambulanza
        dove in veste candida
        di donna sublime
        e in camice bianco
        di medico di guardia,
        da sirena spietata
        e non a sirene spiegate,
        lenivi la sofferenza
        di un povero ammalato
        con la tua dolce presenza.
        Per trauma cervicale
        d'allor ti gira la testa
        ma certamente mai
        come me la fai girar tu.
        È giunto allora il tempo,
        mia Musa altolocata,
        che tu mi ti conceda,
        o meglio, non fraintendere,
        sono un moralista convinto
        ma dal bello vinto,
        concedimi almeno
        un istante di ascolto
        solo per gli auguri
        di pronta guarigione.
        Dopo i tuoi primi passi
        in pronto soccorso
        adesso è in medicina
        che necessita la tua presenza se,
        con disarmante grazia
        ed eccelsa leggiadria,
        addomestichi finanche
        il virus dell'epatite B.
        Sarà, però, l'ecografia clinica
        a consacrar la tua docenza
        sicché d'ora in avanti
        la diagnosi critica,
        un dì di natura incerta,
        grazie a Te, son certo,
        non esisterà più.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Fremiti

          La luce del giorno lentamente traccia sul
          campo pudico di sabbia bianca il contorno di un
          corpo amoroso e lascivo
          Il tuo corpo nudo scivola nella brezza del mattino.
          Un vento breve ti drizza il seno
          poi le anche. Sulla cima della palma
          impazzisce l'uccello del paradiso.
          È un cuore che palpita
          o è la terra che scalpita?
          Il desiderio si è disteso nel letto della risacca.
          Corpo d'amore, sinfonia in crescendo
          sprazzi di luce e capelli al vento
          attendi la notte per l'amplesso solitario.
          Son io che ti tento
          ti guardo fremere e muovere
          la tempesta di ormoni ti gonfia le labbra e t'irrigidisce il busto
          una palma si china sui tuoi capelli che spandono fuoco in una sinfonia crescente
          sei come un fiume in piena, leggenda e musica.
          Ma il tramonto ha spento,
          l'ultima stella che accompagnava il sole.
          Giunta la notte, nessun pensiero ti esalta.
          Questa è la solitudine con la quale convive
          un corpo appena nominato è portato via dalle parole.
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            Scritta da: Fabio Resta
            in Poesie (Poesie personali)

            Dentro di te

            Impetuoso Amore, ti travolge, ti entra dentro
            senza chieder permesso, si radica in te
            attraverso l'anima, nutrendo il cuore con parole e sentimento nuovo, mai provato prima d'ora.

            Confusa, stordita, disorientata cammini verso di me, su questa terra a te sconosciuta, aggrappata all'istinto che ti guida nella mia mente.

            Difficile è abituare la mente a ricevere felicità,
            amore, passione, quando da tempo il corpo
            ormai assopito, crede che tutto ciò sia frutto di un sogno a metà.

            Sento sollevare la pelle, vicino a te,
            come un vulcano che si prepara ad eruttare,
            da prima la terra inizia a tremare,
            poi a muoversi, ed in fine lascia uscire la sua forza,
            ... senza lasciar respiro.
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              Scritta da: Ichthys
              in Poesie (Poesie personali)

              Sto arrivando

              Sto arrivando.
              Sarò semplice come una foglia.
              Vedrai solo la mia superficie
              ed io solo la tua,
              ma basterà a meravigliarci.
              Rinnegherò tutto quello che non serve,
              tutto quello che non devo mostrarti.
              Resterà l'essenza del mio amore,
              più semplice di una foglia.
              Mi sono staccato dal mio albero
              pieno di foglie e malattie
              e sto arrivando da te, mia terra.

              Sto arrivando.
              Sarò leggero e quasi indolore
              quando cadrò su di te.
              Non ora, non domani,
              forse solo tra mille anni,
              ma arriverò, prima o poi.
              Aspettami lì e non fuggire,
              perché sento che i nostri destini
              vogliono che marciamo insieme.
              Mi sono staccato dalla mia vita
              piena di anime disperate
              e sto arrivando da te, mia terra.
              Composta domenica 14 giugno 2015
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                Scritta da: www Alloradillo it
                in Poesie (Poesie personali)

                Natale di Solitudine

                Come un sacchetto, abbandonatouomo segnale cartello solo
                nella grande piazza, rollando
                arrotolatolandomi su me stesso
                sospinto dall'aria
                vado incontro al vento,
                alle tante persone
                che fanno così ingombrante
                la mia solitudine.

                Scontrandomi con ostacoli
                figure indifferenti
                che di sfuggita,
                distratti dalle vetrine
                vedono un rifiuto passare.
                M'ignorano, anonimo
                Io, solo
                volo via finché c'è vento.

                Non è aura di bell'alba,
                ma ventaccio ghiacciato sulle orecchie,
                congelate dal suo battere senza pietà:
                Poter almeno sentire
                una musica alternativa
                ai jingles di Natale!

                Come ogni anno nella piazza
                un grande albero è addobbato
                a festa:
                puntuale il Natale
                decora la mia persona
                di solitudine.

                Mi siederò ancora qui
                sui miei cartoni
                a farmi guardar storto
                dalla gente felice
                come gli rovinassi la festa
                solo perché con una mano
                cerco un contatto
                domando timidamente
                una piccola moneta.

                Natale,
                l'anno sta per finire:
                donerà solo un altro inverno,
                sempre più ghiacciato
                dai cuori della gente.
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