Poesie personali


Scritta da: Inchiostro72
in Poesie (Poesie personali)

Forte

Più forte del silenzio che si abbassa col tuo sguardo
più forte dell'assenza che colpisce col suo dardo
più forte di ogni senso, di ogni logica o ragione
più forte di me stesso che sommergo ogni emozione
più forte dei miei passi che dovrebbero fermarsi
e di quei nostri occhi che non debbono incontrarsi
più forte anche del tempo che dovrebbe cancellare
e invece mi condanna a un eterno ricordare
più forte della rabbia che vorrebbe prevalere
più forte di uno schiaffo che non riesce a far cadere
più forte dell'idea che oramai non ha più senso
più forte, si più forte anche di quello che io penso.
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    Scritta da: Dora
    in Poesie (Poesie personali)

    Cristalli di inquietudine

    Immergo le mani
    a trovar refrigerio
    nel cristallo
    di acque inquiete
    Breve è il sollievo
    tornano a bruciar
    le mie membra,
    illusione è attimo
    delusione è eterno
    come sperar di trovare
    momenti di equilibrio
    nell'agitato esistere
    Mentre barcollo
    su fili invisibili
    sospesi a mezz'aria
    fra sogni e realtà,
    traccio la strada
    all'incerto futuro
    immergendo il cuore
    in opachi cristalli
    di acque irrequiete.
    Composta lunedì 6 luglio 2015
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      Scritta da: Germano Capurri
      in Poesie (Poesie personali)

      Quando l'estate dei nostri anni

      Quando l'estate dei nostri anni
      andrà verso l'autunno della vita
      quando le foglie dei nostri alberi
      cominceranno ad ingiallire e poi cadere

      Quando non ci sarà più l'eccitazione
      di due corpi giovani e forti
      che si stringono si accarezzano si vogliono

      Quando un sorriso senza denti
      ed una faccia piena di rughe
      tradiranno le stagioni passate
      e chiederanno comprensione per il presente

      Quando saremo pieni ed attorniati
      da giovani marmocchi
      cento volte più forti di noi
      cento volte più grandi di noi

      Quando passeremo il tempo
      a guardare la finestra
      con gli occhi serrati ed il cuore felice

      Quando passeremo finalmente
      le nostre giornate a leggere
      scrivere raccontare

      Ricordando i nostri giovani anni
      le nostre vite ben spese
      le gioie ed i dolori
      i sacrifici i litigi
      l'amore

      Quando arriveranno quei momenti
      a cui nessuno pensa
      quasi fossero eterei falsi
      lontani impossibili

      Quando basterà un palpito
      di ciascuno di noi
      per far fremere l'altro di paura
      della paura di perderlo

      Allora
      ancora allora
      avremo il nostro amore
      solo per noi due

      Quando accadranno quelle cose
      ci sarai ci sarò
      vedremo ancora volare le rondini
      vedremo gli alberi fiorire
      e spegnersi

      Quando allora
      vedremo il sole sorgere
      e tramontare
      e saremo appiccicati io e te
      per la vita

      Quando io sarò il tuo bastone
      e tu il mio
      quando per camminare
      avremo bisogno di noi
      e forse degli altri

      Quando ci cingeremo le spalle
      a vicenda
      per sorreggerci
      e tutto ciò ci farà sorridere

      Quando rideremo a squarciagola
      di come ci siamo ridotti
      Quando bonariamente
      mi prenderai in giro
      per l'incontinenza

      Allora ancora allora
      sapremo gridare con forza
      a noi due il nostro amore
      ancora allora ci saremo.
      Composta giovedì 15 luglio 1999
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        Scritta da: Maria Grazia R.
        in Poesie (Poesie personali)

        Ricordi

        Vecchi libri di scuola,
        con pagine ingiallite e sgualcite dal tempo
        voltate cento, mille volte
        da piccole mani.
        Racconti pieni di saggezza
        arricchiscono le giovani menti.
        Libri dimenticati tra altri libri
        impolverati, abbandonati ai loro ricordi
        di un tempo che fu.
        Un soffio e la polvere vola
        da quelle copertine sbiadite,
        dita sfiorano leggere quel sapere.
        IL tempo è passato e
        quei bimbi sono oramai cresciuti
        portandosi i ricordi di quei giorni,
        strappando dai loro visi un sorriso.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Alla Musa caduta in ambulanza

          Fu un freno scriteriato
          per improvvisa frenata
          a farti precipitar giù
          su una squallida ambulanza
          dove in veste candida
          di donna sublime
          e in camice bianco
          di medico di guardia,
          da sirena spietata
          e non a sirene spiegate,
          lenivi la sofferenza
          di un povero ammalato
          con la tua dolce presenza.
          Per trauma cervicale
          d'allor ti gira la testa
          ma certamente mai
          come me la fai girar tu.
          È giunto allora il tempo,
          mia Musa altolocata,
          che tu mi ti conceda,
          o meglio, non fraintendere,
          sono un moralista convinto
          ma dal bello vinto,
          concedimi almeno
          un istante di ascolto
          solo per gli auguri
          di pronta guarigione.
          Dopo i tuoi primi passi
          in pronto soccorso
          adesso è in medicina
          che necessita la tua presenza se,
          con disarmante grazia
          ed eccelsa leggiadria,
          addomestichi finanche
          il virus dell'epatite B.
          Sarà, però, l'ecografia clinica
          a consacrar la tua docenza
          sicché d'ora in avanti
          la diagnosi critica,
          un dì di natura incerta,
          grazie a Te, son certo,
          non esisterà più.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Fremiti

            La luce del giorno lentamente traccia sul
            campo pudico di sabbia bianca il contorno di un
            corpo amoroso e lascivo
            Il tuo corpo nudo scivola nella brezza del mattino.
            Un vento breve ti drizza il seno
            poi le anche. Sulla cima della palma
            impazzisce l'uccello del paradiso.
            È un cuore che palpita
            o è la terra che scalpita?
            Il desiderio si è disteso nel letto della risacca.
            Corpo d'amore, sinfonia in crescendo
            sprazzi di luce e capelli al vento
            attendi la notte per l'amplesso solitario.
            Son io che ti tento
            ti guardo fremere e muovere
            la tempesta di ormoni ti gonfia le labbra e t'irrigidisce il busto
            una palma si china sui tuoi capelli che spandono fuoco in una sinfonia crescente
            sei come un fiume in piena, leggenda e musica.
            Ma il tramonto ha spento,
            l'ultima stella che accompagnava il sole.
            Giunta la notte, nessun pensiero ti esalta.
            Questa è la solitudine con la quale convive
            un corpo appena nominato è portato via dalle parole.
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              Scritta da: Fabio Resta
              in Poesie (Poesie personali)

              Dentro di te

              Impetuoso Amore, ti travolge, ti entra dentro
              senza chieder permesso, si radica in te
              attraverso l'anima, nutrendo il cuore con parole e sentimento nuovo, mai provato prima d'ora.

              Confusa, stordita, disorientata cammini verso di me, su questa terra a te sconosciuta, aggrappata all'istinto che ti guida nella mia mente.

              Difficile è abituare la mente a ricevere felicità,
              amore, passione, quando da tempo il corpo
              ormai assopito, crede che tutto ciò sia frutto di un sogno a metà.

              Sento sollevare la pelle, vicino a te,
              come un vulcano che si prepara ad eruttare,
              da prima la terra inizia a tremare,
              poi a muoversi, ed in fine lascia uscire la sua forza,
              ... senza lasciar respiro.
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